Credo che bisogna anche considerare come viene distribuito il carico sulla muscolatura in base alle diverse angolazioni del tubo sella.
Da quello che mi dicevano quando correvo mi ricordo che le bici da triathlon degli anni '80 cha avevano angolature quasi verticali, questo per concentrare il carico della muscolatura sui polpacci e quadricipidi per la fase successiva a corsa e i percorsi erano completamente pianeggianti (impossibile pedalare in salita con queste angolature e cmq questo non avviene piu sulle moderne bici da triathlon)
Pedalare invece tutto sdraiato concentra lo sforzo sui lombari e glutei con effetto ancora meno redditizio e piu devastante. Le angolature canoniche intorno ai 72 gradi ottimizzano la distribuzione del carico del gesto della pedalata su tutta la muscolatura coinvolta (compresi gli addominali) e le differenze minime in gradi sono per improntare caratteristiche piu specifiche per la salita o la pianura congiuntamente alle altre caratteristiche geometriche (carro, passo, angolo sterzo ecc...)
Da quello che mi dicevano quando correvo mi ricordo che le bici da triathlon degli anni '80 cha avevano angolature quasi verticali, questo per concentrare il carico della muscolatura sui polpacci e quadricipidi per la fase successiva a corsa e i percorsi erano completamente pianeggianti (impossibile pedalare in salita con queste angolature e cmq questo non avviene piu sulle moderne bici da triathlon)
Pedalare invece tutto sdraiato concentra lo sforzo sui lombari e glutei con effetto ancora meno redditizio e piu devastante. Le angolature canoniche intorno ai 72 gradi ottimizzano la distribuzione del carico del gesto della pedalata su tutta la muscolatura coinvolta (compresi gli addominali) e le differenze minime in gradi sono per improntare caratteristiche piu specifiche per la salita o la pianura congiuntamente alle altre caratteristiche geometriche (carro, passo, angolo sterzo ecc...)