DIFFICOLTA' TECNICA: (salita/discesa) MC / MC come da scala delle difficoltà tecniche del CAI http://www.mtbcai.it/scaladifficolta.asp.
DESCRIZIONE PERCORSO: l'itinerario proposto vuole unire con prevalenza di percorso sterrato, due tra i centri che si pongono ai margini del Parco dei Simbruini: Tagliacozzo e Roccacerro. Vivremo dunque la suggestione di attraversare per intero il paese vecchio di Tagliacozzo abbinata alla maestosità dei panorami in quota della Valle della Dogana (che unisce le località di Camporotondo a Marsia).
Il percorso è pedalabile al 100% e per la scorrevolezza dei sentieri calcati permette ad ogni biker di trarre soddisfazione dallescursione.
STARTING POINT: il piazzale della Stazione FS di Tagliacozzo. Per chi decidesse di arrivare in auto si percorre lAutostrada Rm-LAquila uscita Tagliacozzo. In 13 km si arriva al nostro starting point.
INFO PRELIMINARI: al costo simbolico di euro 5,80, l'Amministrazione del Parco Naturale Regionale Dei Monti Simbruini (presidente il cortesissimo Sindaco di Jenne, Sig. Teatini), può inviare via posta le carte dei sentieri e la descrizione delle vie di alta montagna e dei percorsi sterrati presenti nei confini del Parco (tel. 0774/827219 - 0774/827221). www.simbruini.it
RACCOMANDAZIONI: non ci sono raccomandazioni particolari da fare, la situazione acqua è più che soddisfacente con numerose fonti a cui approvvigionarsi. Gli sterrati percorsi sono del tipico fondo a volte ciottoloso dei Simbruini e mai cattivi come pendenza..
ROADBOOK: l'itinerario proposto misura circa 48 km per una altimetria pari a 1200 mt e vede la partenza localizzata nel paese di Tagliacozzo, 750 mslm.
Starting Point il piazzale della Stazione.
Spalle dunque alla Stazione Ferroviaria percorriamo Via della Stazione sino alla Piazza del Municipio e da qui ci dirigiamo verso la rinnovata Piazza dellObelisco.
Attraversiamo tutta la piazzetta su cui si affacciano i bei palazzotti depoca, ed iniziamo a salire in direzione del Teatro Nuovo attraverso i vicoli e le stradine che già caratterizzano il paese vecchio. Si arriva dopo qualche tornante e qualchegradino in sampietrino (rigorosamente da fare in sella) 250 mt più su alla fontana degli Orsini, sotto la chiesetta del Calvario, 1000 mslm.
Ci immettiamo per qualche centinaia di metri sullasfalto che porta alla Piccola Svizzera e allaltezza del primo maneggio si scende a destra sulla sterrata in direzione Valli Verdi.
Fatti 500 metri, passiamo accanto ad un laghetto per la pesca delle trote, ignoriamo le deviazioni sulla destra e sulla sinistra e proseguiamo sempre dritti incuranti della carrareccia che si stringe sempre più sino a diventare un sentierino che si addentra nella castagneta.
Siamo ancora sostanzialmente in piano ma quando siamo nel fitto del bosco con sorpresa troviamo una rampetta di soli 10 metri al 30% che ci obbliga a scendere di sella.
Subito dopo un bel single trek ci porta sulla carrareccia del Residence abbandonato: qui pieghiamo comodi in leggera salita alla nostra destra sino alle pendici del Monte Padiglione dove iniziamo la breve discesa verso il borghetto di Verrecchie.
Scendiamo cauti alla nostra sinistra attraverso una incisione nel calcare provocata dalle piogge e ritroviamo 300 metri più in basso il paesino che attraversiamo in tutta la sua (breve) estensione sino ad incontrare la sorgente e la bellissima Mola Vecchia.
Spalle alla Mola vediamo sulla nostra destra linizio di una larga sterrata che percorre il fianco del Monte Padiglione: la percorriamo per 4 km circa con diversi saliscendi in una natura incontaminata sino ad incontrare una delle stradine asfaltate di Cappadocia alta.
Pieghiamo dunque a destra su asfalto per pochi metri per poi tagliare (alla fine della strada) su sterrato sempre verso destra. Ci troviamo in breve sulla strada asfaltata che porta nella località di Camporotondo.
Ci aspettano 5 km di salita, mai troppo pendente ma costante.
Al km 13 lultimo tornante ci porta alla Croce della Trinità a quota 1432 mslm, con una vista magnifica a nord sul Velino e a sud verso la valle della Serra. Scendiamo appunto verso sud (piccola difficoltà iniziale) sulla sterrata il cui inizio è appena intuibile al di là della strada di fronte alla croce e che corre parallela e poco al di sotto dellasfalto; asfalto che in ogni caso ci condurrebbe ugualmente nella piccola stazione sciistica di Camporotondo.
Al temine della sterrata ed allaltezza delle prime case dellabitato facciamo attenzione a non risalire sullasfalto (sopra di noi a sinistra) ma a piegare bruscamente alla nostra destra seguendo in discesa la comoda carrareccia che percorre il fianco nord della Cima Bertina. Il panorama, sempre splendido sul Piano della Serra, ci accompagna lieti con qualche saliscendi sino al km 19 dove imbocchiamo decisi una diramazione della strada che con un paio di secchi tornanti scende sulla destra ancor più nella vallata.
Attenzione, se si ignora questa deviazione si arriva in 800 mt ca. alla croce in Ferro di Piano Morbano, punto di deviazione per Pereto e/o per la S.S.Trinità !
Sicuri di non aver sbagliato strada, seguiamo con qualche strappetto la traccia originaria nella valletta sino al successivo punto di rifornimento acqua, la Fonte della Spina: qui subito a destra percorriamo per neanche 1 km un divertente sentierello tecnico in leggera discesa.
Incrociamo una croce in ferro, posto che merita una foto di gruppo, e sbuchiamo dopo 1 ulteriore km su Pian del Pozzo dinanzi ad alcune grandi pozze per labbeveraggio degli animali, qui numerosi allo stato brado. Con un pizzico di fortuna e un po di attenzione possiamo anche trovare fossili risalenti al neolitico incastonati nelle numerose rocce calcaree affioranti sulla piana.
Prendiamo la sterrata che corre alla nostra destra e in 4 km di saliscendi arriviamo nella piccola località sciistica di Marsia. Seguendo in discesa lasfalto principale si arriva di volata nel piccolo borgo di Roccacerro, qui proseguiamo sempre in discesa sino al cimitero dopo il quale possiamo imboccare alla nostra destra (km 91,500 ss) un sentiero che scende con qualche piccolo diversivo tecnico verso la chiesetta del Calvario, appena intravista allandata.
Ripercorrendo a ritroso i primi 200 mt del percorso fatto allandata, entriamo allinterno del paese di Tagliacozzo vecchio e, subito dopo una bella fonte in pietra, giriamo decisi a destra per seguire la stradicciola in fortissima discesa. Dopo 300 ripidi metri, allaltezza di un filare di pioppi, imbocchiamo il sentierino sulla destra che in breve ci conduce alla vecchia sorgente: una piccola sosta per ammirare il panorama e poi di volata giù attraverso il bosco di conifere sino a rientrare nel paese allaltezza della piazza dellObelisco: ancora poche centinaia di metri e ci ritroviamo al nostro starting point.
CONCLUSIONI: come sempre i Simbruini sanno offrire, anche questo percorso rimane bellissimo e da lodare per la varietà dei panorami che offre. La sua particolarità risiede nel fatto che si riesce a salire in quota percorrendo sterrate secondarie sconosciute ai più. Pur attraversando zone aspre il percorso non diventa mai cattivo e, nonostante laltimetria non sia insignificante, permette anche al biker medio di trovare le sue soddisfazioni. E dunque un giro consono a chi ama godere della natura senza strappi o sollecitazioni di percorso esagerate.
Dunque buon giro e..
In bocca al lupo !!
DESCRIZIONE PERCORSO: l'itinerario proposto vuole unire con prevalenza di percorso sterrato, due tra i centri che si pongono ai margini del Parco dei Simbruini: Tagliacozzo e Roccacerro. Vivremo dunque la suggestione di attraversare per intero il paese vecchio di Tagliacozzo abbinata alla maestosità dei panorami in quota della Valle della Dogana (che unisce le località di Camporotondo a Marsia).
Il percorso è pedalabile al 100% e per la scorrevolezza dei sentieri calcati permette ad ogni biker di trarre soddisfazione dallescursione.
STARTING POINT: il piazzale della Stazione FS di Tagliacozzo. Per chi decidesse di arrivare in auto si percorre lAutostrada Rm-LAquila uscita Tagliacozzo. In 13 km si arriva al nostro starting point.
INFO PRELIMINARI: al costo simbolico di euro 5,80, l'Amministrazione del Parco Naturale Regionale Dei Monti Simbruini (presidente il cortesissimo Sindaco di Jenne, Sig. Teatini), può inviare via posta le carte dei sentieri e la descrizione delle vie di alta montagna e dei percorsi sterrati presenti nei confini del Parco (tel. 0774/827219 - 0774/827221). www.simbruini.it
RACCOMANDAZIONI: non ci sono raccomandazioni particolari da fare, la situazione acqua è più che soddisfacente con numerose fonti a cui approvvigionarsi. Gli sterrati percorsi sono del tipico fondo a volte ciottoloso dei Simbruini e mai cattivi come pendenza..
ROADBOOK: l'itinerario proposto misura circa 48 km per una altimetria pari a 1200 mt e vede la partenza localizzata nel paese di Tagliacozzo, 750 mslm.
Starting Point il piazzale della Stazione.
Spalle dunque alla Stazione Ferroviaria percorriamo Via della Stazione sino alla Piazza del Municipio e da qui ci dirigiamo verso la rinnovata Piazza dellObelisco.
Attraversiamo tutta la piazzetta su cui si affacciano i bei palazzotti depoca, ed iniziamo a salire in direzione del Teatro Nuovo attraverso i vicoli e le stradine che già caratterizzano il paese vecchio. Si arriva dopo qualche tornante e qualchegradino in sampietrino (rigorosamente da fare in sella) 250 mt più su alla fontana degli Orsini, sotto la chiesetta del Calvario, 1000 mslm.
Ci immettiamo per qualche centinaia di metri sullasfalto che porta alla Piccola Svizzera e allaltezza del primo maneggio si scende a destra sulla sterrata in direzione Valli Verdi.
Fatti 500 metri, passiamo accanto ad un laghetto per la pesca delle trote, ignoriamo le deviazioni sulla destra e sulla sinistra e proseguiamo sempre dritti incuranti della carrareccia che si stringe sempre più sino a diventare un sentierino che si addentra nella castagneta.
Siamo ancora sostanzialmente in piano ma quando siamo nel fitto del bosco con sorpresa troviamo una rampetta di soli 10 metri al 30% che ci obbliga a scendere di sella.
Subito dopo un bel single trek ci porta sulla carrareccia del Residence abbandonato: qui pieghiamo comodi in leggera salita alla nostra destra sino alle pendici del Monte Padiglione dove iniziamo la breve discesa verso il borghetto di Verrecchie.
Scendiamo cauti alla nostra sinistra attraverso una incisione nel calcare provocata dalle piogge e ritroviamo 300 metri più in basso il paesino che attraversiamo in tutta la sua (breve) estensione sino ad incontrare la sorgente e la bellissima Mola Vecchia.
Spalle alla Mola vediamo sulla nostra destra linizio di una larga sterrata che percorre il fianco del Monte Padiglione: la percorriamo per 4 km circa con diversi saliscendi in una natura incontaminata sino ad incontrare una delle stradine asfaltate di Cappadocia alta.
Pieghiamo dunque a destra su asfalto per pochi metri per poi tagliare (alla fine della strada) su sterrato sempre verso destra. Ci troviamo in breve sulla strada asfaltata che porta nella località di Camporotondo.
Ci aspettano 5 km di salita, mai troppo pendente ma costante.
Al km 13 lultimo tornante ci porta alla Croce della Trinità a quota 1432 mslm, con una vista magnifica a nord sul Velino e a sud verso la valle della Serra. Scendiamo appunto verso sud (piccola difficoltà iniziale) sulla sterrata il cui inizio è appena intuibile al di là della strada di fronte alla croce e che corre parallela e poco al di sotto dellasfalto; asfalto che in ogni caso ci condurrebbe ugualmente nella piccola stazione sciistica di Camporotondo.
Al temine della sterrata ed allaltezza delle prime case dellabitato facciamo attenzione a non risalire sullasfalto (sopra di noi a sinistra) ma a piegare bruscamente alla nostra destra seguendo in discesa la comoda carrareccia che percorre il fianco nord della Cima Bertina. Il panorama, sempre splendido sul Piano della Serra, ci accompagna lieti con qualche saliscendi sino al km 19 dove imbocchiamo decisi una diramazione della strada che con un paio di secchi tornanti scende sulla destra ancor più nella vallata.
Attenzione, se si ignora questa deviazione si arriva in 800 mt ca. alla croce in Ferro di Piano Morbano, punto di deviazione per Pereto e/o per la S.S.Trinità !
Sicuri di non aver sbagliato strada, seguiamo con qualche strappetto la traccia originaria nella valletta sino al successivo punto di rifornimento acqua, la Fonte della Spina: qui subito a destra percorriamo per neanche 1 km un divertente sentierello tecnico in leggera discesa.
Incrociamo una croce in ferro, posto che merita una foto di gruppo, e sbuchiamo dopo 1 ulteriore km su Pian del Pozzo dinanzi ad alcune grandi pozze per labbeveraggio degli animali, qui numerosi allo stato brado. Con un pizzico di fortuna e un po di attenzione possiamo anche trovare fossili risalenti al neolitico incastonati nelle numerose rocce calcaree affioranti sulla piana.
Prendiamo la sterrata che corre alla nostra destra e in 4 km di saliscendi arriviamo nella piccola località sciistica di Marsia. Seguendo in discesa lasfalto principale si arriva di volata nel piccolo borgo di Roccacerro, qui proseguiamo sempre in discesa sino al cimitero dopo il quale possiamo imboccare alla nostra destra (km 91,500 ss) un sentiero che scende con qualche piccolo diversivo tecnico verso la chiesetta del Calvario, appena intravista allandata.
Ripercorrendo a ritroso i primi 200 mt del percorso fatto allandata, entriamo allinterno del paese di Tagliacozzo vecchio e, subito dopo una bella fonte in pietra, giriamo decisi a destra per seguire la stradicciola in fortissima discesa. Dopo 300 ripidi metri, allaltezza di un filare di pioppi, imbocchiamo il sentierino sulla destra che in breve ci conduce alla vecchia sorgente: una piccola sosta per ammirare il panorama e poi di volata giù attraverso il bosco di conifere sino a rientrare nel paese allaltezza della piazza dellObelisco: ancora poche centinaia di metri e ci ritroviamo al nostro starting point.
CONCLUSIONI: come sempre i Simbruini sanno offrire, anche questo percorso rimane bellissimo e da lodare per la varietà dei panorami che offre. La sua particolarità risiede nel fatto che si riesce a salire in quota percorrendo sterrate secondarie sconosciute ai più. Pur attraversando zone aspre il percorso non diventa mai cattivo e, nonostante laltimetria non sia insignificante, permette anche al biker medio di trovare le sue soddisfazioni. E dunque un giro consono a chi ama godere della natura senza strappi o sollecitazioni di percorso esagerate.
Dunque buon giro e..
In bocca al lupo !!