A me capita una cosa del genere: rompo le palle per andare in un posto e nessuno mi ascolta, poi ci vanno per conto loro e mi raccontano che razza di incredibile figata era.
Con Mao sul bosco di Ornedo:
Mao che singletrack da delirio ho trovato
Mao che singletrack da delirio ho trovato
Mao che singletrack da delirio ho trovato
Mao che singletrack da delirio ho trovato
Mao che singletrack da delirio ho trovato
Mao che singletrack da delirio ho trovato
Mao che singletrack da delirio ho trovato
Mao che singletrack da delirio ho trovato
Mao che singletrack da delirio ho trovato
e lui: si certo, prima o poi. Poi, un giorno, mi fa: mi hanno portato in un posto incredibile, sotto il Piancavallo e c'è singletrack da paura. Che fare? Come Homer che prende Bart per il collo, oppure rendermi conto con serenità religiosa che le perle vanno ai porci, e che sono pirla?
Così con Capodistria:
Ermanno andiamo a Capodistria che lo street è da paura e le donne pure
Lui: si ma finisco tardi in palestra, anzi non vengo.
Mao andiamo a fare street a Capodistria, e falciamo donne bellissime lungo la strada.
Lui: no, stasera andiamo a Cervignano che c'è una linea di muri interessanti.
Cervignano? Che neppure gli abitanti sanno di abitarci? Insomma, la provincia entra nella testa e agisce come un virus o un verme carnivoro.
Ieri becco Ermanno per stanchezza ed ecco, mentre sono alle prese con un piattone di spaghetti compare sull'uscio il modesto insegnante di aerobica 190cmx90kg di muscolatura. Gli propongo di partire con il mio furgoncino, poi lui ha il pickup Chevrolet del 78 nero opaco con un v8 5700 nel cofano... Insomma, giù per le strade nessuno tenta di tagliarci la strada.
Giunti al confine c'è una coda lunga e un furgone sloveno dei charter con l'Italia supera tutti, e si piazza davanti a noi. Ma vedi un pickup enorme con un energumeno grosso e un uomo-cinghiale dentro, e gli freghi il posto? L'Ermanno lo risupera e tutti e due rendiamo chiaro cosa si pensa di lui. Passiamo il confine senza cinture.
Fermi al distributore il furgone sloveno si ferma facendo gestacci, e vuole che scendiamo, Ermanno scende e gli fa un gesto con la mano di avvicinarsi. Il tipo vede che l'uomo è in scala con il mezzo e infila un primasecondaterzaquarta fast e pure furious, sparendo all'orizzonte.
Arrivati a Capodistria, lo skyline è come quello di una città americana con stradone larghe e superpalazzi lucidi mentre noi giriamo con un veicolo che la gente, per girarsi a guardare, investe vecchiette e sbatte su pali. Insomma, la bellavita. Scarichiamo davanti a un negozio che vende bici, moto, quad- e già ci guardano preoccupati.
Attacchiamo un edificio vicino e poi panchine, muretti e qualunque pezzo di qual bendiddio cementificato, il sole batte alto e io mi dò le pacche sulle spalle per la scelta dei jeans lunghi. Poi passiamo sul mare con lo stupendo centro storico, è vero che le donne sono stupende e, a differenza dell'Italia, sono simpatiche anche con chi non fuma, non gioca a calcio e non ha la bmw serie3 (nota per le donne a cui arriverà questo racconto: NON sto parlando di voi). Cittandinanza immediata? Intanto buco la gomma e si torna al furgone, poi di nuovo in centro. Fatto topico: Ermanno, che con la bici fa paura, tentando di salira con la ruota posteriore su un muro con più di un metro, cade. Non si fa nulla, ma nessuna mossa meccanica sembra poter raddrizzare la ruota posteriore. Non è il mozzo, non è il cerchio, non è lo sgancio, è un piccolo dubbio che comincia a insinuarsi e a fare un rumore stridente. Di nuovo all'auto dove è chiaro che niente si può fare: il telaio è storto.
Fuori dal negozio un commesso mostra una bici economica a un cliente, Ermanno strippa. Due a torso nudo, con bici sgangherate attorno a un furgone da mafia russa, quello grosso come una colonna dichiara :"Io, di questa bici, mi sono rotto i coglioni". E la scaglia dall'altra partedel piazzale con un rumore tipo STERTETTEKEERLINGGH! "Cazzo" esclama "Ho storto il manubrio", STERTTTTTETTEKERLINGH!
Avanti così un paio di volte. Poi carica la bici nel cassone, scagliandola da svariati metri di distanza. Perchè non ho la telecamera? queste scene nella vita rendono ragione ai bad religion: truth is stranger than fiction.
Io che non ho niente da fare, mentre kingkong dà in escandascenza, domando al tipo del negozio se sa dov'è lo skatepark. Lui con un filo di voce mi risponde che non lo sa e che passano pochi skaters di là, mentre io mi accorgo che è spaventato da godzilla che urla.
Trovate le informazioni, pacifici come agnellini, ci dirigiamo al parco. E che parco! Aree gratis per sport di tutti i tipi, in mezzo a queste uno skatepark costruito con dei crismi internazionali. Lì trovo tutta la banda della zombiesvieo (www.zombiesvideo.com) e Zeno, mio cugino di n-esimo grado che vive in Svezia. Zeno, che ci fai qua? E' in vacanza con la sua fidanzata svedese. I casi della vita, e la svedese è un di QUELLE svedesi: esatta come quella che hai nel cervello ora. Ermanno guarda e scherza e io mi accorgo di percorrere rampe belle alte, le ore passano e alla sera torniamo a casa felici e spensierati come bimbetti. Il succo del discorso è rilevare da quanto tempo non tornavo a casa spensierato, è durato un giorno solo ma mi sono ricordato com'è.
Con Mao sul bosco di Ornedo:
Mao che singletrack da delirio ho trovato
Mao che singletrack da delirio ho trovato
Mao che singletrack da delirio ho trovato
Mao che singletrack da delirio ho trovato
Mao che singletrack da delirio ho trovato
Mao che singletrack da delirio ho trovato
Mao che singletrack da delirio ho trovato
Mao che singletrack da delirio ho trovato
Mao che singletrack da delirio ho trovato
e lui: si certo, prima o poi. Poi, un giorno, mi fa: mi hanno portato in un posto incredibile, sotto il Piancavallo e c'è singletrack da paura. Che fare? Come Homer che prende Bart per il collo, oppure rendermi conto con serenità religiosa che le perle vanno ai porci, e che sono pirla?
Così con Capodistria:
Ermanno andiamo a Capodistria che lo street è da paura e le donne pure
Lui: si ma finisco tardi in palestra, anzi non vengo.
Mao andiamo a fare street a Capodistria, e falciamo donne bellissime lungo la strada.
Lui: no, stasera andiamo a Cervignano che c'è una linea di muri interessanti.
Cervignano? Che neppure gli abitanti sanno di abitarci? Insomma, la provincia entra nella testa e agisce come un virus o un verme carnivoro.
Ieri becco Ermanno per stanchezza ed ecco, mentre sono alle prese con un piattone di spaghetti compare sull'uscio il modesto insegnante di aerobica 190cmx90kg di muscolatura. Gli propongo di partire con il mio furgoncino, poi lui ha il pickup Chevrolet del 78 nero opaco con un v8 5700 nel cofano... Insomma, giù per le strade nessuno tenta di tagliarci la strada.
Giunti al confine c'è una coda lunga e un furgone sloveno dei charter con l'Italia supera tutti, e si piazza davanti a noi. Ma vedi un pickup enorme con un energumeno grosso e un uomo-cinghiale dentro, e gli freghi il posto? L'Ermanno lo risupera e tutti e due rendiamo chiaro cosa si pensa di lui. Passiamo il confine senza cinture.
Fermi al distributore il furgone sloveno si ferma facendo gestacci, e vuole che scendiamo, Ermanno scende e gli fa un gesto con la mano di avvicinarsi. Il tipo vede che l'uomo è in scala con il mezzo e infila un primasecondaterzaquarta fast e pure furious, sparendo all'orizzonte.
Arrivati a Capodistria, lo skyline è come quello di una città americana con stradone larghe e superpalazzi lucidi mentre noi giriamo con un veicolo che la gente, per girarsi a guardare, investe vecchiette e sbatte su pali. Insomma, la bellavita. Scarichiamo davanti a un negozio che vende bici, moto, quad- e già ci guardano preoccupati.
Attacchiamo un edificio vicino e poi panchine, muretti e qualunque pezzo di qual bendiddio cementificato, il sole batte alto e io mi dò le pacche sulle spalle per la scelta dei jeans lunghi. Poi passiamo sul mare con lo stupendo centro storico, è vero che le donne sono stupende e, a differenza dell'Italia, sono simpatiche anche con chi non fuma, non gioca a calcio e non ha la bmw serie3 (nota per le donne a cui arriverà questo racconto: NON sto parlando di voi). Cittandinanza immediata? Intanto buco la gomma e si torna al furgone, poi di nuovo in centro. Fatto topico: Ermanno, che con la bici fa paura, tentando di salira con la ruota posteriore su un muro con più di un metro, cade. Non si fa nulla, ma nessuna mossa meccanica sembra poter raddrizzare la ruota posteriore. Non è il mozzo, non è il cerchio, non è lo sgancio, è un piccolo dubbio che comincia a insinuarsi e a fare un rumore stridente. Di nuovo all'auto dove è chiaro che niente si può fare: il telaio è storto.
Fuori dal negozio un commesso mostra una bici economica a un cliente, Ermanno strippa. Due a torso nudo, con bici sgangherate attorno a un furgone da mafia russa, quello grosso come una colonna dichiara :"Io, di questa bici, mi sono rotto i coglioni". E la scaglia dall'altra partedel piazzale con un rumore tipo STERTETTEKEERLINGGH! "Cazzo" esclama "Ho storto il manubrio", STERTTTTTETTEKERLINGH!
Avanti così un paio di volte. Poi carica la bici nel cassone, scagliandola da svariati metri di distanza. Perchè non ho la telecamera? queste scene nella vita rendono ragione ai bad religion: truth is stranger than fiction.
Io che non ho niente da fare, mentre kingkong dà in escandascenza, domando al tipo del negozio se sa dov'è lo skatepark. Lui con un filo di voce mi risponde che non lo sa e che passano pochi skaters di là, mentre io mi accorgo che è spaventato da godzilla che urla.
Trovate le informazioni, pacifici come agnellini, ci dirigiamo al parco. E che parco! Aree gratis per sport di tutti i tipi, in mezzo a queste uno skatepark costruito con dei crismi internazionali. Lì trovo tutta la banda della zombiesvieo (www.zombiesvideo.com) e Zeno, mio cugino di n-esimo grado che vive in Svezia. Zeno, che ci fai qua? E' in vacanza con la sua fidanzata svedese. I casi della vita, e la svedese è un di QUELLE svedesi: esatta come quella che hai nel cervello ora. Ermanno guarda e scherza e io mi accorgo di percorrere rampe belle alte, le ore passano e alla sera torniamo a casa felici e spensierati come bimbetti. Il succo del discorso è rilevare da quanto tempo non tornavo a casa spensierato, è durato un giorno solo ma mi sono ricordato com'è.
