GAS29 STAMBEK TEST by EXPLORER parte I
Finalmente dopo tanto leggere in queste pagine riesco ad avere tra le mani una tanto attesa 29. Mi viene in mente solo una esclamazione F-e-n-o-m-e-n-a-l-e!!!
La prima prova lho fatta mercoledì scorso 22.04.09 alluscita da lavoro, nel Parco di Monza in un percorso ad anello che mi sono inventato, facile facile ma abitualmente percorso a razzo (il giro lho chiamato senzafiatosenzabronco per rendere lidea) che comprende single-track, brevi rampe, un paio di saltini e una discesa un po sconnessa, il tutto con un fondo umido dato dai recenti acquazzoni.
La prima sensazione è ottima, qualche piccola regolazione da fare per la postura e mi sono subito trovato ben inserito, a parte la sensazione di essere un po disteso, forse avrei preferito una pipa leggermente più corta ma non si può pretendere che una bike-test vada a pennello a tutti coloro che la provano.
Fin dalle prime pedalate si ha una sensazione di morbidezza che nelloff-road diventa sinonimo di comodità per la sua capacità di assorbimento delle asperità.
La stambek è una vera Fun-Machine, non mi sono mai divertito così tanto su dei semplici sentieri in piano, la grande velocità che si riesce ad avere, insieme al terreno scivoloso, mi hanno pemesso di affrontare cambi di direzioni e curvoni in derapata come il Nicky Hayden dei tempi migliori. Ma attenzione non in derapata perchè toccavo i freni, ma perché spingevo sui pedali su terreno molto soffice e in curva.
Infatti la prima piacevole sorpresa è stata la possibilità di continuare a pedalare in sicurezza anche in curva grazie al movimento centrale più alto e unito alla maggior tenuta delle ruotone il risultato è stato tanto tanto divertimento.
Quasi inutile dire che in salita (qualsiasi salita) la resa è nettamente maggiore, ho letto talmente tante volte su come si comportano le 29 in salita che sapevo già come si sarebbe comportata, fluida, costante e senza problemi di direzionabilità dello sterzo causati dal suo alleggerimento.
Quello che invece non sapevo è che alla stambek piace staccare le ruote da terra, basta un semplice dossetto preso con decisione e hop, un bel salto in lungo. Su dossi un po più importanti invece ho trovato un po di difficoltà a trovare la posizione in volo (non sto parlando di salti alti per ora), ho dovuto ripetere lo stesso dosso tre volte per riuscire a capire come mettermi. La sensazione, dopo il terzo salto, è quella di dover stare un pelo più arretrato del solito, parlo di sensazione perché probabilmente la diversa dimensione del telaio mingannava. In realtà penso di aver ritrovato una posizione abbastanza centrale.
Verso la fine del giro cè una discesa molto sassosa che ogni volta mi da problemi, mi sono accorto della maggiore direzionabilità anche su fondi particolarmente insidiosi, però ho sbagliato a interpretare la traettoria e sono finito lungo in mezzo a un prato bagnato, sono riuscito a rimanere in piedi. Al secondo giro ho ripetuto la stessa discesa impostandola meglio ed finito tutto liscio, ci vuole un po a prendere coscienza della dimensione della bici nel suo complesso ma con la pratica diventa diventa tutto facile.
Unultima nota, si sente dire continuamente che le 29 fanno fatica a girare nello stretto, niente di più falso.
Gli urbanisti del mio paese hanno pensato bene di fare un sottopassaggio ciclo-pedonale con due tornantini tanto stretti da obbligare la maggior parte dei cittadini a portare la bici a mano, tornando a casa da questo giro ho voluto provare a fare questo sottopassaggio e non ho avuto nessun problema a farla girare. Lunica difficoltà è cambiare un po il modo di guidare da 26 a 29, è solo una questione di testa.
http://www.youtube.com/watch?v=JlcMFWdguuI
Finalmente dopo tanto leggere in queste pagine riesco ad avere tra le mani una tanto attesa 29. Mi viene in mente solo una esclamazione F-e-n-o-m-e-n-a-l-e!!!
La prima prova lho fatta mercoledì scorso 22.04.09 alluscita da lavoro, nel Parco di Monza in un percorso ad anello che mi sono inventato, facile facile ma abitualmente percorso a razzo (il giro lho chiamato senzafiatosenzabronco per rendere lidea) che comprende single-track, brevi rampe, un paio di saltini e una discesa un po sconnessa, il tutto con un fondo umido dato dai recenti acquazzoni.
La prima sensazione è ottima, qualche piccola regolazione da fare per la postura e mi sono subito trovato ben inserito, a parte la sensazione di essere un po disteso, forse avrei preferito una pipa leggermente più corta ma non si può pretendere che una bike-test vada a pennello a tutti coloro che la provano.
Fin dalle prime pedalate si ha una sensazione di morbidezza che nelloff-road diventa sinonimo di comodità per la sua capacità di assorbimento delle asperità.
La stambek è una vera Fun-Machine, non mi sono mai divertito così tanto su dei semplici sentieri in piano, la grande velocità che si riesce ad avere, insieme al terreno scivoloso, mi hanno pemesso di affrontare cambi di direzioni e curvoni in derapata come il Nicky Hayden dei tempi migliori. Ma attenzione non in derapata perchè toccavo i freni, ma perché spingevo sui pedali su terreno molto soffice e in curva.
Infatti la prima piacevole sorpresa è stata la possibilità di continuare a pedalare in sicurezza anche in curva grazie al movimento centrale più alto e unito alla maggior tenuta delle ruotone il risultato è stato tanto tanto divertimento.
Quasi inutile dire che in salita (qualsiasi salita) la resa è nettamente maggiore, ho letto talmente tante volte su come si comportano le 29 in salita che sapevo già come si sarebbe comportata, fluida, costante e senza problemi di direzionabilità dello sterzo causati dal suo alleggerimento.
Quello che invece non sapevo è che alla stambek piace staccare le ruote da terra, basta un semplice dossetto preso con decisione e hop, un bel salto in lungo. Su dossi un po più importanti invece ho trovato un po di difficoltà a trovare la posizione in volo (non sto parlando di salti alti per ora), ho dovuto ripetere lo stesso dosso tre volte per riuscire a capire come mettermi. La sensazione, dopo il terzo salto, è quella di dover stare un pelo più arretrato del solito, parlo di sensazione perché probabilmente la diversa dimensione del telaio mingannava. In realtà penso di aver ritrovato una posizione abbastanza centrale.
Verso la fine del giro cè una discesa molto sassosa che ogni volta mi da problemi, mi sono accorto della maggiore direzionabilità anche su fondi particolarmente insidiosi, però ho sbagliato a interpretare la traettoria e sono finito lungo in mezzo a un prato bagnato, sono riuscito a rimanere in piedi. Al secondo giro ho ripetuto la stessa discesa impostandola meglio ed finito tutto liscio, ci vuole un po a prendere coscienza della dimensione della bici nel suo complesso ma con la pratica diventa diventa tutto facile.
Unultima nota, si sente dire continuamente che le 29 fanno fatica a girare nello stretto, niente di più falso.
Gli urbanisti del mio paese hanno pensato bene di fare un sottopassaggio ciclo-pedonale con due tornantini tanto stretti da obbligare la maggior parte dei cittadini a portare la bici a mano, tornando a casa da questo giro ho voluto provare a fare questo sottopassaggio e non ho avuto nessun problema a farla girare. Lunica difficoltà è cambiare un po il modo di guidare da 26 a 29, è solo una questione di testa.
http://www.youtube.com/watch?v=JlcMFWdguuI