Premesso che quello che dicono le riviste non possa essere considerato verità assoluta, vediamo di fare un ragionamento. Per semplicità concentriamo l'attenzione solo sulla forcella (lo stesso ragionamento può essere applicato alla sospensione posteriore).
Supponiamo di avere un ostacolo alto 10cm (tipo una trave di legno a sezione quadrata). Sospensioni tarate alla perfezione, gomme supponiamo indeformabili (per semplicità).
29er da 150 e 26 da 180.
Quando la ruota urterà l'ostacolo, la sospensione da 180 assorbirà molto di più della sospensione da 150. La spinta verso l'alto totale è la stessa. Poichè la sospensione da 180 ha una capicità di assorbimento maggiore (maggiore escursione) ne consegue che lo spostamento verticale del manubrio sarà minore per la sospensione da 180 e maggiore per quella da 150 (minore capacità di assorbimento). La sospensione da 150 affonderà di una lunghezza x, mentre quella da 180 di una lunghezza X, con x<X.
Diversa è invece la durata della spinta. Per la 29er sarà maggiore, a causa del maggiore diametro delle ruote e di intensità minore perchè distribuita nel tempo, per la 26 sarà più breve e più intensa.
Se parliamo esclusivamente di sensazioni di guida, allora va bene, ma se parliamo di dati fisici questa teoria non sta in piedi.
Nel comportamento dinamico in velocità della sospensione si può assimilare il sistema a massa-molla-smorzatore e a seconda della velocità cambia la frequenza con cui il sistema vede l'impulso e le conseguenze non sono così facilmente prevedibili. C'è una soglia di frequenza per cui il sistema tende a comportarsi come un corpo unico e poi ce n'è un'altra dove il sistema presenta comportamenti diversi e distinti per i suoi componenti (a 250km/h affrontare un rallentatore di velocità si ha che il telaio dell'auto non si accorge del comportamento della sospensione, secondo la teoria).
Con ciò voglio dire che non si può dire quale configurazione sia più impulsiva e quale più dolce, anche perchè nello studio in frequenza si vedono le cosidette frequenze di risonanza che sono quelle per cui un impulso in entrata ha un'amplificazione alta in uscita.