Sono un tossico... e allora?
All'interno del cassetto ho rinvenuto la carta topografica
della mia prima esplorazione in mtb.
E piena di note blu. Di numeri rossi. Di frecce e barre.
Di pieghe. Di tagli aggiustati con lo scotch.
Sulla cartina rileggo le misure, la melodia, landamento,
lo stupore del mio primo giro in mtb.
Di quando, fra i monti, con la cartina posizionata sul manubrio
sceglievo la direzione, questo o quel sentiero.
Oppure a matita schizzavo la discesa ignorata dalla carta.
Appuntavo km e dislivelli.
E a causa di questa cartina che sono diventato un tossico.
E una carta speciale da cui si ricava una droga:
lamore intimo, cavernoso, delle peripezie,
del vagabondare fra i boschi, i monti la natura.
Da allora, nessuna cura è riuscita a disintossicarmi.
Anche la cura con il Gps è fallita.
Ma che importa sono felice.
All'interno del cassetto ho rinvenuto la carta topografica
della mia prima esplorazione in mtb.
E piena di note blu. Di numeri rossi. Di frecce e barre.
Di pieghe. Di tagli aggiustati con lo scotch.
Sulla cartina rileggo le misure, la melodia, landamento,
lo stupore del mio primo giro in mtb.
Di quando, fra i monti, con la cartina posizionata sul manubrio
sceglievo la direzione, questo o quel sentiero.
Oppure a matita schizzavo la discesa ignorata dalla carta.
Appuntavo km e dislivelli.
E a causa di questa cartina che sono diventato un tossico.
E una carta speciale da cui si ricava una droga:
lamore intimo, cavernoso, delle peripezie,
del vagabondare fra i boschi, i monti la natura.
Da allora, nessuna cura è riuscita a disintossicarmi.
Anche la cura con il Gps è fallita.
Ma che importa sono felice.