Un saluto a tutti voi,questo è il mio primo messaggio, e lo faccio su invito di un utente del forum.
Non praticando mtb ho deciso di non votare,mi limiterò ad esprimere alcune considerazioni.
Premetto che sono un forestale della bassa Valsusa che si occupa,negli ultimi anni si può dire quasi esclusivamente,anche della manutenzione di percorsi montani.
Il mio lato animalista li vorrebbe lasciati all'incuria , dato che un percorso privo di manutenzione ha la fine segnata.Viene però a scontrarsi con il piacere di transitare su un itinerario ripristinato come ai tempi in cui fu creato,quindi senza buche,sassi,rami d'intralcio e chi più ne ha più ne metta.
Prendiamo in considerazione una mulattiera.Essa è stata progetta principalmente per il trasporto di materiale,fondo leggermente sconnesso in modo da garantire appoggi saldi ma anche levigato,per consentire lo scivolamento dei carichi sulle "lese".Al giorno d'oggi potrebbe essere modificata essendone cessato lo scopo,ma a beneficio di chi?degli escursionisti,dei bikers o di chi altri?
L'ente per cui lavoro predilige i primi,quindi i raccordi con il manto stradale,ove interrotta da esso,lo effettuiamo tramite scalini,penalizzando così i secondi.Un altro esempio è costituito dai taglia acqua;se da una parte rappresentano una prevenzione dall'erosione idrica, dall'altra costituiscono pur sempre un'asperità.
Condivido un commento precedente nel quale si sostiene che un deciso intervento, volto ad una categoria specifica, tramuti il tracciato in una pista.
Permettemi in conclusione di dare alcuni consigli a coloro che intendono cimentarsi in opera di manutenzione.
-Il fogliame, oltre a nascondere eventuali ostacoli, in caso di pioggia rende insidioso un percorso lastricato,quindi sarebbe opportuno asportarlo.Un tempo lo si faceva non solo per funzionalità ma anche per necessità,fungendo da lettiera per gli animali (bikerciuk docet)
Tratto da "Profumi di antiche borgate" di Giorgio Jannon pag. 51
"Si proibisce similmente ad ognuno d'andare a raccoglier ed esportare con cesti ,lenzuoli, o in altro modo le foglie d'alberi sia di Rovere,che di noci,viti,castagne, ed altre che si troveranno nè beni altrui sotto pena di soldi due per caduna cesta o lenzuolo......"
-Ammiro gli ecologisti che preferiscono il rastrello al soffiatore ,ritengo però vi siano strumenti ben più nocivi all'ambiente .Professionalmente parlando è quasi impensabile affidarsi alla rimozione manuale,anche se il rastrello in alcuni casi lo utilizziamo anche noi (farsi 500 mt di dislivello in salita con
zaino e soffiatore in spalla non è proprio uno scherzo).Sarebbe oppurtuno indossare una mascherina protettiva in caso di periodo siccitoso.
-La motosega è un attrezzo pericoloso,in caso d'incertezza delegare ad altri il compito.A chi interessato allego l'indirizzo ove consultare un manuale di base per il suo corretto impiego.
http://tinyurl.com/d7hnyww
-Eventuali buche dovrebbero essere riempite con pietrame, sul quale verrà poi steso uno strato di terra pressata;la pioggia farà da stabilizzante.
-Riguardo al punto 5 del sondaggio faccio presente che si può incorrere in sanzioni anche se si opera al di fuori dei parchi.Una telefonata al comune interessato ed alla sede competente del corpo forestale può evitare spiacevoli conseguenze.