Silenzio
Una brezza leggera
il fresco del bosco
le tre del pomeriggio
guardo il biker sullerba
le coscia che si farciscono di sangue
lostacolo inaspettato
lì in quel posto
fra i castagni
il vento
il silenzio
.
ZioBis © ha scritto:
Silenzio
Una brezza leggera
il fresco del bosco
le tre del pomeriggio
guardo il biker sullerba
le coscia che si farciscono di sangue
lostacolo inaspettato
lì in quel posto
fra i castagni
il vento
il silenzio
.
simonexc ha scritto:o te sempre allegre le tue poesie ne.... minkia .... belle sono belle, ma nn è che uno si ammazza a ogni uscita..........
hahahahaha!!!simonexc ha scritto:o te sempre allegre le tue poesie ne.... minkia .... belle sono belle, ma nn è che uno si ammazza a ogni uscita..........
simonexc ha scritto:o forse ti riferivi alla fatica e il sangue che pomppa nelle gambe?? pero si parla di un biker sull'erba
fiore ha scritto:L'incontro con la montagna, quando assume il valore di una esperienza autentica, capace di provocare, in chi la vive, una vera crescita interiore, non può prescindere da due condizioni gemelle:
la solitudine e il silenzio.
Solitudine e silenzio non sono corollari marginali, facoltativi, come alcuni stoltamente credono; ma rappresentano i perni indispensabili su cui si incardina qualsiasi rapporto significativo tra gli esseri umani e i grandi spazi incontaminati della natura.
Il silenzio non è l'opposto del suono,ma del rumore.
Violenta e uccide il silenzio il rumore aggressivo della musica che fuoriesce dagli altoparlanti o dagli auricolari.
Violenta e uccide il silenzio il rumore arrogante degli elicotteri e degli aerei da turismo.
Violenta e uccide il silenzio il rumore barbarico dei gatti delle nevi,dei cannoni spara-neve,delle motoslitte,dei mezzi fuoristrada a quattro o due ruote.
Violentano e uccidono il silenzio le grida e i richiami umani,quando essi non siano assolutamente necessari.
Il silenzio non è vuoto di suoni, tutt'altro. In esso vibrano e filtrano nel nostro animo le mille voci segrete della natura: la musica degli astri notturni, il sibilo del vento tra i rami o le rocce, il grido dell'aquila e del gipeto, il cinguettio dei passeri, il bramito del cervo e dello stambecco, il tuffo della rana, l'eco della valanga lontana, lo scricchiolio del seracco; ma anche il battito accelerato del nostro cuore e il ritmo del nostro respiro.
Gli esseri umani troppo spesso attraversano gli spazi naturali avvolti in una nube di rumore: scafandro sonoro che li rende irrimediabilmente avulsi da quanto li circonda; rozzi astronauti,capitati per caso su un pianeta estraneo e incomprensibile,incapaci di decodificare il messaggio della natura.
Quel messaggio eterno che vive e parla attraverso la voce del silenzio.
Se i rumori si aprono la strada violentemente,anche contro la nostra volontà,attraverso l'organo dell'udito,i suoni della natura entrano in noi - e si depositano gentilmente in noi - attraverso tutti i sensi.
Impariamo ad ascoltare il silenzio. E ad amarlo, come si ama un insostituibile tesoro.
Carlo Alberto Pinelli