Siamo Soli.
E scruto la tempesta in arrivo, tuoni silenziosi, fulmini dietro nuvole di panna montata,
sembra che il tempo si fermi, per poi riprendere a scorrere più veloce.
Dalla mia cameretta sarebbe tutto soave, e sarebbe incantevole osservare la natura sprigionare la sua rabbia, come sempre mi accade quando un evento di tanto impeto si manifesta.
l'unico mio rimpianto è di dover restare li a guardarla con fretta, ed allo stesso tempo, so di dover sbrigarmi, so che per oggi finisce qui. Il tempo sembra essersi fermato, nel suo rallentare so di avere qualche minuto per riflettere, e so di poter colmare la solitudine con il piacere di un fenomeno da me tanto atteso.
Aspetto per un tempo indeterminato, a breve ripartirò, a breve sarò di nuovo in sella, a breve, quando il tempo ricomincerà a ri-scorrere.
Spesso la notte porta consiglio, e l'oscurità porta terrore.
A me la notte porta pensiero. Il buio scatena i miei sensi. Io, me stesso e me.
Non è solitudine, e non è tristezza. È risveglio degli istinti.
E' risveglio della conoscenza.
A testa in su a scrutare le stelle, le galassie, sperando in un buio più buio, in una notte più notte, in un nero più nero.
Ma la città no, quella non si ferma mai, con le sue luci e i suoi chiassi, quella dalla quale scappo per rimanere in compagnia di me stesso. E dall'alto della cima più alta dominare con lo sguardo distese inteminabili di cemento e civiltà.
Vorrei non tornare più giù, restare qui su a comandare come un Dio le leggi universali, a scandire i secondi e i minuti e le ore di quel tempo che sembra essersi fermato.
L'orizzonte è lontano e sfocato, mille luci cominciano ad illuminare quello che è il crepuscolo e che a breve diventerà tenebra.
L'orizzonte è lontano e sembra infinito, ma infinito non è. Dietro di esso ce n'è un altro, e dietro l'altro un altro ancora. Lui è li, immobile ed io spazio con gli occhi affinchè possa vederlo tutto.
E' circolare, tondo, sferico. Così come la luna che fa capolino dalla collina.
Comincia ad irradiare il mio orizzionte, e ad orbitare intorno alla terra su cui sono ancorato.
Già la Terra. La sua grandezza è tale che un altro corpo le orbita attorno. Formando un tutt'uno.
E sotto di me, quasi ad immaginarmelo, il Sole, talmente grande e lucente e splendente che dona la vita. Il Sole è talmente grande che attorno ad esso orbita sia Terra che Luna. E me compreso.
Attorno a me, qui nel mio orizzonte so di essere solo, so che farà buio a breve, e so di dover ritornare in quella città frenetica e impazzita. Metto i guanti, bevutina di acqua e su per gli ultimi 30 metri che separano il belvedere dalla cima. In cima il sentiero solitario e angusto mi riporterà a valle.
Un ronzio entra nei miei timpani. Tutto sudato, col calore di agosto e la fatica di una salita irta e impervia.So che sono solo. So che siamo soli. Eppure un fastidioso ronzio non mi si scrolla di dosso. Insistente fino all'esaurimento questo insetto sembra voler banchettare con me, o molto più semplicemente, di me.
Non mi curo di lui, continuo imperterrito pensando alla discesa. Poi d'un tratto ...
Come allucinato da una vista di un fantasma mi si accende una lampadina. Mille pensieri mi passano per la testa. Io sono Dio su quella cima e sono satellite intorno al Sole. Questo insietto mi orbita attorno alla testa fedele del suo moto. Sembra che forse nel mio piccolo anch io posso essere pensato come una grandezza astrale. So di essere, nella mia piccolezza, grande forza di attrazione.
Così come la Luna, così come la Terra, e così come il Sole, proprio così, IO.
Sorrido e giungo in cima, ora c'è la discesa tanto bramata. So di essere solo, e so che siamo Soli.
E scruto la tempesta in arrivo, tuoni silenziosi, fulmini dietro nuvole di panna montata,
sembra che il tempo si fermi, per poi riprendere a scorrere più veloce.
Dalla mia cameretta sarebbe tutto soave, e sarebbe incantevole osservare la natura sprigionare la sua rabbia, come sempre mi accade quando un evento di tanto impeto si manifesta.
l'unico mio rimpianto è di dover restare li a guardarla con fretta, ed allo stesso tempo, so di dover sbrigarmi, so che per oggi finisce qui. Il tempo sembra essersi fermato, nel suo rallentare so di avere qualche minuto per riflettere, e so di poter colmare la solitudine con il piacere di un fenomeno da me tanto atteso.
Aspetto per un tempo indeterminato, a breve ripartirò, a breve sarò di nuovo in sella, a breve, quando il tempo ricomincerà a ri-scorrere.
Spesso la notte porta consiglio, e l'oscurità porta terrore.
A me la notte porta pensiero. Il buio scatena i miei sensi. Io, me stesso e me.
Non è solitudine, e non è tristezza. È risveglio degli istinti.
E' risveglio della conoscenza.
A testa in su a scrutare le stelle, le galassie, sperando in un buio più buio, in una notte più notte, in un nero più nero.
Ma la città no, quella non si ferma mai, con le sue luci e i suoi chiassi, quella dalla quale scappo per rimanere in compagnia di me stesso. E dall'alto della cima più alta dominare con lo sguardo distese inteminabili di cemento e civiltà.
Vorrei non tornare più giù, restare qui su a comandare come un Dio le leggi universali, a scandire i secondi e i minuti e le ore di quel tempo che sembra essersi fermato.
L'orizzonte è lontano e sfocato, mille luci cominciano ad illuminare quello che è il crepuscolo e che a breve diventerà tenebra.
L'orizzonte è lontano e sembra infinito, ma infinito non è. Dietro di esso ce n'è un altro, e dietro l'altro un altro ancora. Lui è li, immobile ed io spazio con gli occhi affinchè possa vederlo tutto.
E' circolare, tondo, sferico. Così come la luna che fa capolino dalla collina.
Comincia ad irradiare il mio orizzionte, e ad orbitare intorno alla terra su cui sono ancorato.
Già la Terra. La sua grandezza è tale che un altro corpo le orbita attorno. Formando un tutt'uno.
E sotto di me, quasi ad immaginarmelo, il Sole, talmente grande e lucente e splendente che dona la vita. Il Sole è talmente grande che attorno ad esso orbita sia Terra che Luna. E me compreso.
Attorno a me, qui nel mio orizzonte so di essere solo, so che farà buio a breve, e so di dover ritornare in quella città frenetica e impazzita. Metto i guanti, bevutina di acqua e su per gli ultimi 30 metri che separano il belvedere dalla cima. In cima il sentiero solitario e angusto mi riporterà a valle.
Un ronzio entra nei miei timpani. Tutto sudato, col calore di agosto e la fatica di una salita irta e impervia.So che sono solo. So che siamo soli. Eppure un fastidioso ronzio non mi si scrolla di dosso. Insistente fino all'esaurimento questo insetto sembra voler banchettare con me, o molto più semplicemente, di me.
Non mi curo di lui, continuo imperterrito pensando alla discesa. Poi d'un tratto ...
Come allucinato da una vista di un fantasma mi si accende una lampadina. Mille pensieri mi passano per la testa. Io sono Dio su quella cima e sono satellite intorno al Sole. Questo insietto mi orbita attorno alla testa fedele del suo moto. Sembra che forse nel mio piccolo anch io posso essere pensato come una grandezza astrale. So di essere, nella mia piccolezza, grande forza di attrazione.
Così come la Luna, così come la Terra, e così come il Sole, proprio così, IO.
Sorrido e giungo in cima, ora c'è la discesa tanto bramata. So di essere solo, e so che siamo Soli.