Dopo aver sognato questo giro per anni e anni questa estate decido di procedere all'impresa: salire con la bici sulla Serra Dolcedorme.
Trovo ispirazione e mappe su questo sito
http://www.arneotrek.it/CRESTADELLINFINITO.htm[url]http://www.arneotrek.it/CRESTADELLINFINITO.htm[/URL]
ed il 16 Luglio parto!
Senza GPS e con le sole carte IGM alla mano lascio la macchina a Colle Marcione 1271 m, poco sopra Civita e mi avventuro, destinazione Monte Manfriana.
Apro parentesi: il parco del Pollino è tanto bello, selvaggio e poco frequentato quanto piuttosto avaro di cartelli, indicazioni...armatevi di tanta pazienza ed affidatevi al senso dell'orientamento e alla sorte.
Arrivato sulla carrareccia che attraversa tutto il bosco della Fagosa si gira a sx (l'unico cartello che c'è a pian di Ratto) e tenete gli occhi aperti sulla dx altrimenti salterete (come ho fatto io) l'imbocco del sentiero 941 che porta in cresta. Dopo una lunga serie di tornanti ed una ripida rampa si esce dal bosco e si arriva in cresta!
Si può ammirare tutta la piana di Sibari fino al mare e la lunga cresta che porta al Dolcedorme, in lontananza la Sila e i monti dell'Orsomarso. Dall'altra parte sotto di noi l'immenso bosco della Fagosa, Serra delle Ciavole, e la parete rocciosa della Timpa di San Lorenzo.
Le creste sono a tratti pedalabili a tratti no (bici in spalla), ma sarete ampiamente ripagati dal panorama.
La salita al Monte Manfriana è abbastanza faticosa...e il Dolcedorme non è affatto vicino.
Fin qui il sentiero è abbastanza evidente e facile da seguire, ma da qui in poi non esistono sentieri, né indicazioni: nulla! Questo non è l'itinerario classico per raggiungere il Dolcedorme e capire come arrivare dalla vetta della Manfriana orientale alla cresta della Manfriana Occidentale non è facile: si scende nell'Afforcata e poi c'è una parete invalicabile!
Dopo vari tentativi decido a malincuore di rinunciare al Dolcedorme. Ma non voglio tornare per la stessa strada e decido di ripiegare verso la Fagosa, anche se non esistono sentieri e se le pendici nel bosco sono molto ripide. Pian piano perdo quota e mi ritrovo su un sentierino molto divertente e veloce che mi riporta sulla carrareccia.
Ma non demordo, ed il giovedì successivo ci riprovo!
Questa volta decido di fare il giro al contrario. Percorro tutto il bosco della Fagosa in sella fino al piano di Fossa
Qui trovo (non so come, grazie ancora a chi ha deciso che i cartelli per indicare i sentieri non servono) la ripida salita "La scaletta" che conduce al suggestivo Piano di Acquafredda.
Da qui si raggiunge la Fossa del Lupo
e si sale (sempre con indicazioni CHIARISSIME) alla Sella di Malevento, tra Dolcedorme e Monte Pollino.
Dalla sella alla vetta del Dolcedorme il sentiero è ben segnalato, peccato solo che quel giorno un vasto incendio distruggeva buona parte dei boschi alle pendici del Dolcedorme: sciagurati!
2267: la vetta più alta dell'Italia meridionale (peninsulare) è conquistata!
Foto di rito gentilmente scattata dagli agenti della Forestale che coordinavano dall'alto le operazioni antincendio: era la prima volta che vedevano una bici lassù (forse anche l'ultima!).
E ora...discesa!!
Molta prudenza, gradoni per niente facili e la stanchezza che si fa sentire. Uno sguardo alla cresta appena percorsa
Lo spettacolo dei pini loricati, il simbolo del Parco, minacciati dalle fiamme
Avevo intenzione di arrivare al Passo del Vascello e scendere nel bosco della Fagosa, come da carta IGM...ma dov'è il sentiero???
Prova di qua, guarda di là, il tempo stringe...decido di percorrere tutte le creste fino al Monte Manfriana Occidentale, aggirare l'Afforcata e proseguire fino alla Timpa del Principe
Seguendo il sentiero 941, con una divertente serie di tornanti si torna alla base.
Giro lungo (io ci ho messo 12h) e molto impegnativo, a dir poco All Mountain e pedalabile solo in parte, adatto solo a chi è disposto a caricarsi la bici sulle spalle anche per lunghi tratti...
Trovo ispirazione e mappe su questo sito
http://www.arneotrek.it/CRESTADELLINFINITO.htm[url]http://www.arneotrek.it/CRESTADELLINFINITO.htm[/URL]
ed il 16 Luglio parto!
Senza GPS e con le sole carte IGM alla mano lascio la macchina a Colle Marcione 1271 m, poco sopra Civita e mi avventuro, destinazione Monte Manfriana.
Apro parentesi: il parco del Pollino è tanto bello, selvaggio e poco frequentato quanto piuttosto avaro di cartelli, indicazioni...armatevi di tanta pazienza ed affidatevi al senso dell'orientamento e alla sorte.
Arrivato sulla carrareccia che attraversa tutto il bosco della Fagosa si gira a sx (l'unico cartello che c'è a pian di Ratto) e tenete gli occhi aperti sulla dx altrimenti salterete (come ho fatto io) l'imbocco del sentiero 941 che porta in cresta. Dopo una lunga serie di tornanti ed una ripida rampa si esce dal bosco e si arriva in cresta!
Si può ammirare tutta la piana di Sibari fino al mare e la lunga cresta che porta al Dolcedorme, in lontananza la Sila e i monti dell'Orsomarso. Dall'altra parte sotto di noi l'immenso bosco della Fagosa, Serra delle Ciavole, e la parete rocciosa della Timpa di San Lorenzo.
Le creste sono a tratti pedalabili a tratti no (bici in spalla), ma sarete ampiamente ripagati dal panorama.
La salita al Monte Manfriana è abbastanza faticosa...e il Dolcedorme non è affatto vicino.
Fin qui il sentiero è abbastanza evidente e facile da seguire, ma da qui in poi non esistono sentieri, né indicazioni: nulla! Questo non è l'itinerario classico per raggiungere il Dolcedorme e capire come arrivare dalla vetta della Manfriana orientale alla cresta della Manfriana Occidentale non è facile: si scende nell'Afforcata e poi c'è una parete invalicabile!
Dopo vari tentativi decido a malincuore di rinunciare al Dolcedorme. Ma non voglio tornare per la stessa strada e decido di ripiegare verso la Fagosa, anche se non esistono sentieri e se le pendici nel bosco sono molto ripide. Pian piano perdo quota e mi ritrovo su un sentierino molto divertente e veloce che mi riporta sulla carrareccia.
Ma non demordo, ed il giovedì successivo ci riprovo!
Questa volta decido di fare il giro al contrario. Percorro tutto il bosco della Fagosa in sella fino al piano di Fossa
Qui trovo (non so come, grazie ancora a chi ha deciso che i cartelli per indicare i sentieri non servono) la ripida salita "La scaletta" che conduce al suggestivo Piano di Acquafredda.
Da qui si raggiunge la Fossa del Lupo
e si sale (sempre con indicazioni CHIARISSIME) alla Sella di Malevento, tra Dolcedorme e Monte Pollino.
Dalla sella alla vetta del Dolcedorme il sentiero è ben segnalato, peccato solo che quel giorno un vasto incendio distruggeva buona parte dei boschi alle pendici del Dolcedorme: sciagurati!
2267: la vetta più alta dell'Italia meridionale (peninsulare) è conquistata!
Foto di rito gentilmente scattata dagli agenti della Forestale che coordinavano dall'alto le operazioni antincendio: era la prima volta che vedevano una bici lassù (forse anche l'ultima!).
E ora...discesa!!
Molta prudenza, gradoni per niente facili e la stanchezza che si fa sentire. Uno sguardo alla cresta appena percorsa
Lo spettacolo dei pini loricati, il simbolo del Parco, minacciati dalle fiamme
Avevo intenzione di arrivare al Passo del Vascello e scendere nel bosco della Fagosa, come da carta IGM...ma dov'è il sentiero???
Prova di qua, guarda di là, il tempo stringe...decido di percorrere tutte le creste fino al Monte Manfriana Occidentale, aggirare l'Afforcata e proseguire fino alla Timpa del Principe
Seguendo il sentiero 941, con una divertente serie di tornanti si torna alla base.
Giro lungo (io ci ho messo 12h) e molto impegnativo, a dir poco All Mountain e pedalabile solo in parte, adatto solo a chi è disposto a caricarsi la bici sulle spalle anche per lunghi tratti...