Sentieri CAI

skwattrinated

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Esiste il diritto di passaggio su tutti i sentieri 'storici', ovvero quelli che sono sempre esistiti. Un buon modo per sapere quali sono è reperire le vecchie IGM.
Il fatto che un sentiero sia CAI non c'entra nulla con questo: se ricalca una traccia storica, c'è diritto di passo, e il proprietario non può impedirlo. Se è un sentiero di recente realizzazione, ma attraversa una proprietà, il proprietario può impedire il passaggio.
Sull'estensione temporale giuridica dei termini 'storico' e 'recente', non so.
 
skwattrinated ha scritto:
Esiste il diritto di passaggio su tutti i sentieri 'storici', ovvero quelli che sono sempre esistiti. Un buon modo per sapere quali sono è reperire le vecchie IGM.
Il fatto che un sentiero sia CAI non c'entra nulla con questo: se ricalca una traccia storica, c'è diritto di passo, e il proprietario non può impedirlo. Se è un sentiero di recente realizzazione, ma attraversa una proprietà, il proprietario può impedire il passaggio.
Sull'estensione temporale giuridica dei termini 'storico' e 'recente', non so.

La servitù di passaggio esiste su sentieri, carrarecce, ecc. che sono state censite come tali sulle mappe catastali comunali dei diversi territori su cui si sviluppano. Occorre in sostanza verificare se la loro destinazione d'uso è ancora classificata come pubblica.
Teoricamente chiunque può andare in un qualsiasi comune e richiedere queste carte, in pratica spesso sono poco aggiornate, spessissimo non si sa chi le custodisce e ancora più spesso c'è una sorta di omertà a fornirle.
Parliamo di carte al 10.000 molto più dettagliate e precise delle IGM, che perlatro sono quasi sempre aggiornate al dopoguerra o quasi.
La storicità del sentiero o del passaggio purtroppo non conta nulla, se il comune decide che quel percorso nel piano regolatore comunale non è più pubblico il proprietario del terreno su cui passa la strada, sentiero ecc. ha pieno diritto a chiuderlo.
bummi
 

skwattrinated

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skwattrinated ha scritto:
Sull'estensione temporale giuridica dei termini 'storico' e 'recente', non so.

Direi che bummi ha spiegato alla grande la 'parte' che mi mancava.
Per quanto riguarda la visibilità delle mappe catastali (che solitamente sono in scala 1:1000, probabilmente a bummi è scappato uno zero di troppo), effettivamente è spesso difficile ottenerle, anche se teoria dice che siano pubbliche, a meno del costo della riproduzione (e, credo, dei diritti di segreteria, ma qui forse mi sbaglio).
 

Wu Ming

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12/10/05
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e chi custodisce le mappe catastali?
inoltre, se il sentiero non è chiuso, si può passare?
ed ancora, se un sentiero è stato creato per il taglio di un bosco, ma non è nelle mappe, come ci si comporta?

grazie agli esperti che mi potranno rispondere
 

sembola

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Come ha spiegato Bummi, va chiarito se la strada/carrareccia/mulattiera è a uso pubblico o no. Se c'è l'uso pubblico bene, se no il passaggio è a rischio nel senso che il proprietario può impedirlo. La la mancanza di una corretta segnaletica di divieto non può produrre conseguenze (che so, una multa) ma non dà certo il diritto a passare: se ti dicono di tornare indietro lo devi fare... Se invece si tratta di un tracciato recente, per esempio una nuova pista di esbosco dipende dalla natura della proprietà (pubblica o privata).
In ogni caso non vedo come, di fronte ad una legittima richiesta, un comune possa rifiutare dovrebbe impedire l'accesso alle mappe catastali da parte di un cittadino.
In Toscana c'è una legge regionale che ha istituito il catasto sentieristico: i sentieri registrati vengono "ufficializzati" garantendo la percorribilità (credo con una servitù di passo).
 

andrea3province

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ciao,
per quanto riguarda il triangolo lariano (como erba lecco bellagio) la gestione dei sentieri è, da quanto abbiamo capito organizzando la gran fondo, demandata alla comunità montana (cm).
La cm ha ultimamente censito i sentieri con l'aiuto di una guida alpina del cai. questi sentieri sono stati inseriti in una mappa escursionistica ed è quella che fa fede.
Poi, in cm hanno (avranno) le mappe catastali, o simili, perchè sanno sempre di preciso di chi è un fondo, piuttosto che se il passo è libero oppure se è un accesso privato oppure a chi compete la pulizia di quel determinato sentiero.
E' peraltro difficile che venga creato un nuovo sentiero senza che la c.m. ne venga a conoscenza: da quanto mi dicono le guardie ecologiche volontarie (gev) sono molto attente. Quindi, nel momento in cui viene creato un nuovo sentiero, esso verrà censito all'interno delle mappe.
Quindi nel caso voglia sapere se posso passare o meno da un fondo mi rivolgo in c.m. e la loro risposta (in teoria) dovrebbe essere la definitiva.
Fuori dal triangolo lariano, invece, la situazione è più tragica: abbiamo organizzato un xc in un paese qui vicino: in comune avevano le catastali del 1900 (non scherzo!) ed il consiglio del direttore dell'ufficio tecnico è stato: "chiedi al Signor Guerrino, oppure vai dalla signora Maria, quella che abità lì, e chiedilo a lei..."...abbiamo fatto il giro dei bar del paese per sapere di chi erano i boschi ed i campi...in più abbiamo anche fatto il giro dei bianchini....:prost:
 

Winterhawk

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sembola ha scritto:
Come ha spiegato Bummi, va chiarito se la strada/carrareccia/mulattiera è a uso pubblico o no. Se c'è l'uso pubblico bene, se no il passaggio è a rischio nel senso che il proprietario può impedirlo. La la mancanza di una corretta segnaletica di divieto non può produrre conseguenze (che so, una multa) ma non dà certo il diritto a passare: se ti dicono di tornare indietro lo devi fare... Se invece si tratta di un tracciato recente, per esempio una nuova pista di esbosco dipende dalla natura della proprietà (pubblica o privata).
In ogni caso non vedo come, di fronte ad una legittima richiesta, un comune possa rifiutare dovrebbe impedire l'accesso alle mappe catastali da parte di un cittadino.
Infatti, la consultazione delle mappe non viene impedita, è sufficiente farne richiesta, sia in Comune che in Catasto. A tale scopo, trattandosi di mappe catastali, ci sono anche gli uffici dell'Agenzia del Territorio (il catasto citato innanzi per intenderci), ove è possibile effettuare visure e fotocopie di porzioni di mappa, ovviamente a pagamento. Esistono due tipi di mappe catastali:
1 - La mappa del Catasto dei Terreni
2 - La mappa del Nuovo Catasto Edilizio Urbano
Entrambe possono essere in scala 1:1000 o 1:2000, dipende.
Le vecchie mappe cartacee non vengono più aggiornate da quando c'è la procedura wegis; queste ultime vengono ora vettorializzate e gestite tramite terminali: lo scopo è quello di costituire un archivio informatizzato, il quale sarà continuamente aggiornato al seguito di ogni denuncia fatta da tecnico competente abilitato (iscritto ad Albo, Ordine o Collegio per intenderci), per sostituire progressivamente l'obsoleto supporto cartaceo.
Non tutte le zone sono state vettorializzate, anche nel mio Comune di appartenenza ci sono fogli ancora consultabili solo come supporto cartaceo.
Inoltre, è bene ricordare che le mappe catastali presenti presso gli uffici tecnici dei Comuni sono una copia di quelle originariamente presenti in catasto, pertanto non sono soggette ad alcun tipo di aggiornamento: in parole povere, ciò che si consulta in comune può non essere sempre attendibile.
 

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