Sensazioni 29

Zoro

Biker ciceronis
18/4/06
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Principato MVV
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Approfitto dopo la nevicata di febbraio a Roma di fare qualche intervento estetico al Nomad.

Da tempo, nel Trail Bike Shop di Roma le 29 vanno e vengono suscitando curiosità dopo un periodo di letture sui vari siti/riviste ed iniziale scetticismo (sarà la solita menata di markenting o c’è realmente qualcosa d’interessante).

Mi decido a provarla (Niner EMD) avendo ben in mente che si tratta di una bici front con circa 10 centimetri di escursione, la sella che pare un sasso sagomato che nemmeno scende più di tanto, ruotine finemente cesellate, pedali a sgancio rapido utra-minimalisti, angolo di sterzo di circa 71°, insomma un mezzo distante anni luce da quello lasciato in “chirurgia estetica”. L’unica cosa interessante sembra il peso, circa 11 Kg neanche troppo poco per chi fa XC ma ben distante dai 15 e fischia del Nomad. E poi il colore: rossastro, per me un vero affronto J.

Complice la neve, il suo scioglimento, il fabbro che ha problemi con le ghiere, l’addetto al magazzino che non assume la dose di caffeina giornaliera…”la rossa” rimane in ostaggio per ben quattro settimane che saranno sufficienti per poter descrivere compiutamente le impressioni di guida.

Una cosa è fondamentale e credo di averla imparata sul campo: leggere, documentarsi è utilissimo ma se poi non si mette il culo sulla bici e si pedala negli stessi posti dove si va ugualmente non ha molto senso fare paragoni.

Effettivamente, questa sproporzione delle ruote rispetto al telaio (il mio era una taglia M) è evidente e risulta ancora più marcata quando tiri fuori le ruote dalla macchina insieme a quelle dei tuoi buddies. Per il resto salgo su, aggancio e parto per un primo giro di prova…le gomme non tengono la scalinata che facevo tranquillamente, i freni fischiano che è una bellezza però appena dai gas parte che è una bellezza.

Prendo confidenza e decido così di proseguire sugli stessi giri/location che normalmente faccio col Nomad immaginando già i problemi che incontrerò. Fondo in salita irregolare, sassoso, gradini più o meno alti da superare, radici, alberi di traverso, insomma un classico percorso free-ride. Ma, avendo preso confidenza col mezzo e dosando la potenza di pedalata, “la rossa” sale mangiandosi letteralmente tutte le asperità trovate, complice, per onestà, anche il peso decisamente ridotto del mezzo.

Arrivati in cima inizia il regolare sfottò per la discesa che seguirà. Rock and roll su un rocky garden bello e pendente al punto giusto con la sella che non scende, i pedali che non hanno superficie d’appoggio e con 10 centimetri di escursione…cazzo! Vado con la sella in pancia o quasi e “la rossa” rotola giù e non si impunta…decido di riprovare…senza sella per una maggiore sicurezza e si guida ancora meglio. Rido divertito come un pazzo fino alla fine della discesa. Incredibile!

Andiamo poi sullo stretto, dove si legge che non si gira…single track nel bosco con continui stretti cambi di direzione: la sensazione sembra essere quella di avere un jet sotto il culo. Gira tranquillamente ed accelera paurosamente bene. L’unico problema sembra essere lo spazio di frenata: a parità di condizioni necessita di più spazio, ma potrebbe anche essere un problema di potenza del freno.

Più o meno gli stessi giri e le stesse sensazioni sono state ripetute la settimana successiva. L’ultima prova su un percorso veramente scassato ha, come immaginato, creato problemi soprattutto in termini di resistenza del telaio e sicurezza del biker, tanto che in alcuni casi ho preferito desistere.

Insomma, un mezzo fondamentalmente da XC provato su percorsi free ha regalato sensazioni al limite dello stupore che, sinceramente, proprio non immaginavo e ne sono genuinamente sorpreso.

Speriamo che i produttori, dopo aver riempito il segmento XC ed AM comincino a dedicarsi seriamente a quello FR (attualmente, pare che solo Kona con la Satori e la Niner con il WFO) offrano i primi tentativi in questo segmento ancora vergine ma con prospettive, IMHO, estremamente interessanti. Certo è che anche i produttori di forcelle, di ruote e di coperture devono iniziare ad investire (è recente a Taipei l’introduzione da parte di Maxxsis delle HR e del Minion in versione 29) altrimenti questo segmento non vedrà mai la luce, e sarebbe un vero peccato.

Insomma, lo scopo di questo post è semplicemente quello di condividere il feeling di aver provato sui medesimi percorsi free una bici completamente diversa da quella posseduta ed esserne stato favorevolmente colpito.
L’invito, sempre se non l’avete già fatto, è quello di provare un mezzo del genere sugli stessi percorsi che abitualmente fate con le 26 per poter eventualmente cogliere delle belle sensazioni come quelle che ho cercato di trasmettere.

Last, but not least, un very special thanks a Marco&Federico del Trail Bike Shop di Roma per avermi dato, anche se involontariamente J, questa opportunità!
Ciauz o-o
 

Tutankamon

Biker perfektus
28/10/04
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Chiavari (GE)
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Ho fatto la settimana scorsa la tua stessa esperienza... da full 160-160, 15-16 kg di bici, ho provato una Niner 9 air. Ruote da 2.1, nemmeno parenti delle mie MAxxis da 1 kg e passa, 80 mm di Sid 29 e sella che non si abbassa più di tanto. Ho avuto le tue stesse impressioni, credo però dovute alle differenze di cui sopra, non al diametro delle ruote: la controprova sarebbe una 26" di peso confrontabile alla Niner. Certo va comunque presa con le molle, scegliendo millimetro per millimetro dove passare, senza farsi prendere la mano... In una cosa la 29 è imbattibile: in piano, nei trasferimenti, la velocità che riesci a tenere.... :-)
 

zeler

Biker superis
15/6/09
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alassio
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ed avete provato bici xc,provate una front con vocazione trail,
io ho provato la Stambek ma ci sono anche altre bici interessanti
in questo segmento sia acc che alu come la Kona Onzo.
ciao Luca
 

zeler

Biker superis
15/6/09
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alassio
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già parlo perchè una bici come la Stambek mi è rimasta
dentro,preciso che è l'unica bici ''funn'' che abbia mai
provato ma nn è solo quello che me la fa rimpiangere è
tutta la filosofia che c'è dietro alle gas che mi piace.
ciao Luca
 

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