Salve, sono alto 184cm e ho una trek 8500 della misura giusta per uno della mia altezza.
L'altezza del sellino è regolata secondo la famosa regoletta della gamba che non deve fare 180gradi di estensione completa. La bici mi è stata consegnata con un attacco manubrio da 110 con inclinazione di 7 gradi orientato verso i -7, ovvero che guardava verso il basso. Ho un manubrio riser di 6 gradi. Forcella da 80mm. Con questo settaggio avevo una sensazione matta, nelle discese molto pendenti, di ribaltarmi in avanti e a volte succedeva. Allora ho deciso di orientare l'attacco manubrio verso +7, ovvero l'ho fatto guardare verso l'alto e quella sensazione è scomparsa.
Volevo chiedere un vostro parere: vedendo altri miei compagni di uscite con bici che li inducono ad una posizione in sella molto più in avanti della mia attuale, mi sono chiesto come mai io invece sono stato costretto a girare la pipa del manubrio per togliermi di dosso quella sensazione di rovesciamento. I miei amici fanno tranquillamente discese ripide con bici settate in modo molto più spregiudicato in avanti (manubri flat, pipe voltate verso il basso), mentre io, solo ora che ho la pipa orientata all'insu, riesco a farle. Prima scendevo.
Secondo voi quanto c'è di psicologico? Lo chiedo perché mi sono accorto che con questo settaggio tutto rivolto all'insu, tipo harley, perdo molto di efficacia in salita e sono intenzionato a sostituire il manubrio riser con un flat. C'è qualche tecnica particolare per affrontare discese ripide? Possibile che gli altri ci riescano con bici molto più sporgenti in avanti della mia?
Grazie, ciao!
L'altezza del sellino è regolata secondo la famosa regoletta della gamba che non deve fare 180gradi di estensione completa. La bici mi è stata consegnata con un attacco manubrio da 110 con inclinazione di 7 gradi orientato verso i -7, ovvero che guardava verso il basso. Ho un manubrio riser di 6 gradi. Forcella da 80mm. Con questo settaggio avevo una sensazione matta, nelle discese molto pendenti, di ribaltarmi in avanti e a volte succedeva. Allora ho deciso di orientare l'attacco manubrio verso +7, ovvero l'ho fatto guardare verso l'alto e quella sensazione è scomparsa.
Volevo chiedere un vostro parere: vedendo altri miei compagni di uscite con bici che li inducono ad una posizione in sella molto più in avanti della mia attuale, mi sono chiesto come mai io invece sono stato costretto a girare la pipa del manubrio per togliermi di dosso quella sensazione di rovesciamento. I miei amici fanno tranquillamente discese ripide con bici settate in modo molto più spregiudicato in avanti (manubri flat, pipe voltate verso il basso), mentre io, solo ora che ho la pipa orientata all'insu, riesco a farle. Prima scendevo.
Secondo voi quanto c'è di psicologico? Lo chiedo perché mi sono accorto che con questo settaggio tutto rivolto all'insu, tipo harley, perdo molto di efficacia in salita e sono intenzionato a sostituire il manubrio riser con un flat. C'è qualche tecnica particolare per affrontare discese ripide? Possibile che gli altri ci riescano con bici molto più sporgenti in avanti della mia?
Grazie, ciao!