Per quanto riguarda i punti dove si "deve" scendere, oltre a quelli indicati da Ceszij ce n'è uno di qualche decina di metri anche nella discesa verso Arabba. In realtà sarebbe fattibile, almeno con buone condizioni meteo (come quelli nella discesa verso Corvara del resto), ma di solito ci si trova gente a piedi...
Verissimo ciò che dici, ma in realtà chiedendo il passaggio intanto che scendi, normalmente si riesce a passare; solo in una edizione sono dovuto smontare di sella...quindi dipende molto dalla fortuna, mi sa.
E' bello scassato e abbastanza ripido, ma se io che sono solo un discreto "discesista" lo faccio senza morire, direi che è fattibile ai più (ovviamente se abituati ad andare su sentiero!)...traffico ce n'è, ma il sentiero è un filo più largo di quello flow che si trova scendendo verso Corvara, IMHO.
Devo dire comunque che l'anno scorso non fa comunque molto testo, dato che diversi tratti di sentiero normalmente ben messi, in particolare quelli scendendo dal Pordoi, erano sostanzialmente impraticabili (si sprofondava "dantescamente" in 10 cm di fango!).
Nelle precedenti edizioni erano infatti 2 i punti scendendo dal Pordoi nei quali si rischiava di dover scendere di sella:
1-quasi obbligatoriamente nel ripidissimo, radicoso e roccioso discesone dopo il ST in traverso costellato di scivolose radici (ho visto fare di quelle cadute lì...), per intenderci tra il breve tratto di asfalto quando si attraversa la strada e Pian de Schiavaneis (cancello orario); io lì non sono mai riuscito a scendere in bike, ma credo anche senza calca sarebbe stato troppo per le mie limitate "doti"!
2- occasionalmente è capitato di trovare un tappo, molto più rapido da smaltire, tra il cancello di cui sopra e il Lupo Bianco, quando il sentiero si infossa tra due sponde abbastanza ripide e risulta stretto e scassato. In alcune edizioni questo secondo punto "critico" si riesce a fare in sella, in altre no, a seconda del traffico del momento, non per la difficoltà che è inferiore al tratto scendendo dal Campolongo di cui sopra, ma per il traffico...
Dal punto di vista tecnico direi IMHO che solo un breve tratto della discesa del Campolongo e della discesa del Pordoi sono mediamente difficoltosi (perché belli scassati e stretti), mentre solo una discesa venendo già dal Pordoi risulta veramente tosta (ho visto solo 1 persona farla in sella in 5 edizioni). Tutto il resto è da guidare, a tratti con cura, ma mai presenta difficoltà di rilievo.
Il traffico influisce invece su 1-2 tratti più ripidi della prima discesa da Dantercepies, sulla suddetta zona critica del Campolongo, sul fantastico ST in traverso scendendo dal Sourasass alla SS del Pordoi (mi ero dimenticato di riportarlo!) e su tutte quelle del Pordoi già citate.
domanda per i GRAMMOMANIACI,cosa lascereste a casa (o non) ?
- il reggisella telescopico al posto di uno normale
- lo zaino oppure metter tutto nelle tasche della maglia
- scarpe all-mountain al posto di uno scarpino "XC"
- la go-pro e mi porto solo lo smartphone
- un bella coppia di gomme all-mountain (Vittoria Morsa) al posto di una gomma XC (Vittoria Barzo, per esempio)
Secondo me il telescopico non serve, dato che il percorso non è "mangia e bevi", ma caratterizzato da lunghe salite e lunghe discese (ad eccezione di Pralongià), quindi al limite abbassi prima di passare da una valle all'altra, se proprio vuoi...ma non serve, imho.
Non porterei neanche lo zaino: con le sollecitazioni che ci sono, meglio essere leggeri sulle spalle ed evitare di sudare lungo la schiena, soprattutto sul lungo, dove il massacro fisico è notevole. Alla prima edizione lo portai, mentre nelle 4 successive non più. Questo la dice lunga sulla necessità di averlo dietro! I ristori sono ottimi, metti giusto qualche barretta/gel/pastiglia di sali in tasca, nell'altra manicotti/gambali, nell'altra smartphone/soldi/documenti e sei a posto.
Ovviamente porta un kway da legare in vita/mettere in tasca/nel marsupio sulla bici, ed eventualmente una maglia a manica lunga se sei freddoloso. A volte siamo partiti con 15-20°C e abbiamo beccato neve sul passo, a volte siamo partiti a 6-7°C e ci siamo cotti con più di 20°C dopo qualche ora: il tempo cambia brutalmente, soprattutto se sei ciclista lento da 8-10 h (come me).
Su due piedi mi verrebbe da dire che non c'è anno che non abbia visto fulmini, tempesta, grandine, neve, e chi più ne ha più ne metta!
Ai piedi calza scarpe con buona suola perché si cammina sicuro su terra, fango, radici, sassi e rocce.
Nel lungo si cammina parecchio salendo all'Ornella/Sourasass e qualcosina sul Duron. Nel corto salendo al Sella.
In entrambi anche in discesa per brevi tratti dove si trovano le code di cui sopra.
Sulle gomme non metterei nulla di particolare: io con le Vittoria Saguaro (gomme che fanno il loro mestiere "medio" in tutte le condizioni, piuttosto scorrevoli) ho fatto 5 edizioni senza problemi; considera che tratti molto pietrosi sono limitati alla discesa del Campolongo (pochi metri), quella dallo Zallinger (lungo) e un piccolo tratto scendendo dopo il Comici (corto)...
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