Sella Chianzutàn

  • Siete di quelli che, quando comincia a fare freddo, mettono la bici in garage e vanno in letargo, sdivanandosi fino alla primavera? Quest’anno avrete un motivo in più per tenervi in forma, e cioè la nostra prima Winter Cup, che prende il via il 15 novembre 2024 e si conclude il 15 marzo 2025.
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Winterhawk

Biker grossissimus
Sella Chianzutàn - Casera Presoldòn - Colle dei Larici - Monte Lovinzòla - Casera Mongranda - Sella Chianzutàn

Qualcuno conosce questo itinerario o, meglio ancora, l'ha provato di recente in modo da sapermi dare qualche informazione?
Vorrei farlo di qui a breve e mi farebbe piacere aver qualche dettaglio in merito, soprattutto riguardo alla discesa su single track che, nella guida in mio possesso, viene definita molto difficile ma non so fino a che punto.
%$))
Grazie a tutti coloro che risponderanno, saprò ricompensarli con dettagliatissima recensione dell'itinerario svolto, accompagnata da foto dei luoghi.
:-?
 

Winterhawk

Biker grossissimus
album_pic.php


Dimenticavo, ecco l'immagine dell'itinerario.
:-o
 

Winterhawk

Biker grossissimus
Sabato 04/06, mio fratello e io, abbiamo fatto questo itinerario e devo dire che l'abbiamo trovato molto bello. Trascrivo una breve descrizione della gita, alla quale seguiranno poi le foto.
Siamo partiti dal piazzale del Bar Sella Chianzutàn, da 955 mt s.l.m. alle 9:30 circa (il ritardo è stato causato dai preparativi per la cronoscalata che si sarebbe svolta di lì a poco lungo gli ultimi 6 km del percorso che sale dalla direzione di Cavazzo Carnico o Tolmezzo, a seconda dalla parte da cui lo si prende, verso il piazzale ove si trova il bar), con il sole che illuminava discretamente il punto dal quale siamo partiti, nonostante una certa variabilità dell'aspetto del cielo il quale, soprattutto verso l'alto (cioè dove ci saremmo poi diretti), mostrava inequivocabili e malauguranti segni di addensamento da parte di nubi grigiastre per nulla rassicuranti, che però non ci hanno certo dissuaso dal proposito di fare questo agognato giro. Dopo aver montato le bici abbiamo disceso per circa 300 mt lineari la strada che porta verso la Val d'Arzino e, subito a destra, ci siamo inerpicati su un ripido ma breve fondo cementato parzialmente ricoperto di foglie secche e ombreggiato dagli alberi. Subito la visuale si è aperta sui prati imminentemente soprastanti e noi abbiamo proseguito la salita per un breve tratto su asfalto, fino ad una svolta a destra che ci ha condotti, per un tratto discendendo, dentro la faggeta che ci avrebbe accompagnato per gran parte della salita. Terminato questo tratto la strada, ad un bivio, comincia a salire, ma su fondo buono, ben compattato e pulito, senza essere eccessivamente ripida. Il silenzio del bosco puro di faggio è indescrivibilmente suggestivo, spezzato solo dal rumore prodotto dal rotolamento delle nostre ruote grasse, così cominciamo a scattare le prime foto. Proseguiamo la salita e, in corrispondenza di alcuni tornanti la vista comincia ad aprirsi verso nord est, mostrando la vallata di tolmezzo ed il letto del Tagliamento parzialmente velati da una foschia diffusa. Dopo aver risalito questo versante siamo arrivati in corrispondenza di una splendida casera ottimamente mantenuta (Casera Presoldon), della quale abbiamo approfittato per fare una breve sosta e scattare altre foto; poi siamo risaliti in sella e abbiamo percorso il tratto più impegnativo, complice l'altitudine (si respirava con lieve difficoltà) e il mutare delle condizioni della mulattiera, ora più ripida e dal fondo piuttosto smosso. La vista offerta, in compenso, leniva ogni remora, anche se alcuni soffi di vento freddo cominciavano a farsi sentire con una certa insistenza. Finalmente, dopo aver compiuto un'altra svolta che ci ha ricondotti sul versante nord, non visibile dal piazzale del bar, abbiamo scorto la famosa galleria che avremmo a breve attraversato. Due grossi cumuli di neve giacevano superstiti alla nostra sinistra (in ombra), mentre dall'altro lato si spalancava un ripido versante della vallata che va restringendosi man mano che ci si approssima alla meta. Attraversata la galleria abbiamo proseguito fino all'imbocco del sentiero terminale che conduce alla cava abbandonata, il quale era però sbarrato e, credo a causa di alcune frane, ben ad imposta più alta che non su quanto riportato dalle immagini del libro degli itinerari in nostro possesso. Da qui inizia la discesa su single track, che abbiamo iniziato subito perchè faceva un freddo cane ed eravamo poco coperti Il tratto segue un sentiero CAI (806 se non erro) che dapprima si dipana quasi orizzontalmente tra fiori di rododendro e altri esempi di vegetazione d'alta quota, presentando un fondo scorrevole su traccia esile a vedersi, poi comincia a farsi man mano più pietroso e sciolto, fino al punto in cui gira sul versante sud, ove diviene pèiuttosto esposto e, in alcuni tratti, non ottimamente ciclabile (almento per noi), ma nel giro di poco si immette nella faggeta, dopo aver offerto scorci di panorama splendidi, e qui inizia a farsi davvero bello: il fondo di terra battuta è dapprima ricoperto dalla lettiera di foglie dei faggi e presente qualche roccia diradata che contribuisce a felicitarci di avere due full poi si fa sempre più scorrevole e divertente! Purtroppo finisce abbastanza presto e, in men che non si dica (dopo aver scattato una discreta quantità di foto), ci siamo ritrovati al piazzale a smontare le bici e, ahinoi, ad avviarci verso la calura infame che ci avrebbe accolto in pianura.
Comunque merita, ci siamo davvero divertiti! Le foto sono imminenti... %$))
 

skwattrinated

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Ciao!
Ho appena visto le foto, e credo che quando finalmente mi godrò le meritate ferie, che come da tradizione passerò in Carnia, le mie ruote toccheranno anche i sentieri da te immortalati!!!
Unica domanda: tu hai la 'faccia' decisamente più freeride della mia... la discesa la fa anche un povero escursionista con full da marathon o comincio a scaldare i garretti per farla a piedi?
 

Winterhawk

Biker grossissimus
skwattrinated ha scritto:
Ciao!
Ho appena visto le foto, e credo che quando finalmente mi godrò le meritate ferie, che come da tradizione passerò in Carnia, le mie ruote toccheranno anche i sentieri da te immortalati!!!
Unica domanda: tu hai la 'faccia' decisamente più freeride della mia... la discesa la fa anche un povero escursionista con full da marathon o comincio a scaldare i garretti per farla a piedi?

Ciao.
Non lasciarti ingannare dalle apparenze, non sono un freerider così avvezzo a numeri d'alta scuola... :mrgreen:
Rispondo alla tua domanda: il single track può essere diviso in tre parti:
1) la parte più alta (quella che corre lungo il prato) è in linea di massima scorrevole, su fondo di terra battuta con qualche pietra posta vicino alla esile traccia da seguire che però non costituisce un pericolo, complice anche la non eccessiva pendenza del tratto in questione, che non fa raggiungere velocità elevate. Direi che questo tratto è fattibilissimo anche per chi non ha eccessiva familiarità con i sentieri.
2) La parte intermedia, quella che aggira il versante ovest per poi ritrovarsi nel versante sud (quello prospicente all'hotel per intenderci) presenta le maggiori difficoltà, a causa del fondo ghiaioso più sciolto e di alcuni passaggi tra pietre affioranti lungo il percorso e, soprattutto, a causa del fatto che è piuttosto esposto. La pendenza resta abbastanza dolce, però è bene fare attenzione. Anche in questa fase non si raggiungono velocità elevate. In qualche tratto anche noi siamo scesi dalle bici, non c'è nulla di cui vergognarsi. Si va in gita per divertirsi e rilassarsi, non per farsi male.
3) Appena il sentiero si immette nel bosco di faggio, cioè nell'ultimo tratto, non c'è il benchè minimo problema. La lettiera di foglie può essere un pò scivolosa (però quando l'abbiamo fatto noi era asciutta) ma il fondo è buono e la traccia da seguire abbastanza larga, compatta e sgombra di detriti. Qualche pietrisco affiora quà e là, ma non crea problemi. Se si vuole qui si può anche mollare i freni e aumentare l'andatura.

Nel suo complesso direi che non è un percorso impegnativo, solo che la parte intermedia è meglio non sottovalutarla. Credo che con la full da marathon la puoi tranquillamente fare, con un pò di prudenza. Nella peggiore delle ipotesi puoi scendere per la mulattiera utilizzata per la salita: attenzione però alle canalette di scolo che attraversano il percorso, perchè non possono essere attraversate ciclandoci sopra (quando le vedrai, facendo la salita, capirai il perchè).

:prost:
 

Winterhawk

Biker grossissimus
ecco le foto (grazie per l'aiuto diretur :-? )

Lungo la salita
<img src =http://www.bike-board.net/community/forum/album_pic.php?pic_id=6315>

Casera Presoldon
<img src =http://www.bike-board.net/community/forum/album_pic.php?pic_id=6316>

Panorama
<img src =http://www.bike-board.net/community/forum/album_pic.php?pic_id=6317>
 

Winterhawk

Biker grossissimus
Ancora foto: %$))

La cava spettrale, nostra meta
<img src =http://www.bike-board.net/community/forum/album_pic.php?pic_id=6318>

Fuori dal tunnel
<img src =http://www.bike-board.net/community/forum/album_pic.php?pic_id=6319>

Inizio della discesa
<img src =http://www.bike-board.net/community/forum/album_pic.php?pic_id=6320>
 

Winterhawk

Biker grossissimus
Ancora... %$))

Winterhawk che scende
<img src =http://www.bike-board.net/community/forum/album_pic.php?pic_id=6321>

Si va verso il lato esposto
<img src =http://www.bike-board.net/community/forum/album_pic.php?pic_id=6322>

Prima dell'ingresso nella faggeta
<img src =http://www.bike-board.net/community/forum/album_pic.php?pic_id=6323>
 

Winterhawk

Biker grossissimus
... :-o

dentro il bosco
<img src =http://www.bike-board.net/community/forum/album_pic.php?pic_id=6324>

l'uscita dalla faggeta
<img src =http://www.bike-board.net/community/forum/album_pic.php?pic_id=6325>

la fine del single track
<img src =http://www.bike-board.net/community/forum/album_pic.php?pic_id=6326>
 

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Classifica mensile dislivello positivo