"se sbacchetta, giù a manetta..." così dicono alcuni centauri guidando i loro mostri di metallo con anima a scoppio...
ieri pomeriggio (tardo pomeriggio visto che qui in Africa sud Pugliese fa un caldo bestia!) mi sono organizzato con il socio Stefano per una pedalata nel fantastico bosco delle Pianelle.
l'avventura parte benissimo fin dal garage , dove decidiamo di usare la berlina di Stefano per raggiungere più velocemente la meta (30km), piuttosto che usare lo Spartanissimo e lento Suzukko (molto comodo per trasportare le bici). Tra una risata (mia) e una parolaccia per la possibilità di graffiare o sporcare l'auto(di Stè) riusciamo ad incastra...ehm...infilare sia la mia Front da Xc che la full a enduro
arrivati sul posto montiamo le bike e da veri biker ()partiamo subito con una rampa di grezzo e sbrecciato asfalto di circa 1 km (con discreta pendenza ), tra un Puff e un Pant arriviamo in cima discretamente devastati (con il fuoristrada avremmo evitato quella salita in bici ) e finalmente... STERRATO
prima discesa, primi considerazioni... "porc...tro... quante foglie sono cadute" il saguaro posteriore e il Mountain king anteriore pattinano a bestia..., la sensazione non è nuova, ma è molto diversa dal solito visto che sono mesi che mi alleno su fondo di terra, polvere e ghiaietto, Stefano con la fullazza ha avuto un problema simile con l'anteriore per via della gomma (troppo dura, diciamo ingottita )
piccola salita, tratto piano e poi nuovamente discesa con rocce e pietre... che spettacolo!! andando a memoria, affronto questa discesa a tutta, lasciando alla bici ampi spazi di derapata con entrambe le ruote mi stavo divertendo troppo a far pattinare la bici e ad intraversarla in velocità... le foglie crepitavano sotto i copertoni come se stessero bruciando... e si alzavano volteggiando a pochi centimetri da terra
allargando un po' le traiettorie per mantenere elevata la velocità ho avuto delle scariche di adrenalina non da poco... Stefano subito dietro con la full se la godeva il doppio, stancandosi la metà e non la finiva di ripetere "quanto filtra questa full... quanto filtra questa full ..."
finita la discesa "iper" scorrevole, abbiamo affrontato un tratto di 600 metri un filino più tecnico
durante l'inverno l'acqua ha completamente eroso lo stretto sentiero (che concide con il fondo di una gola ). Massi grossi come palloni da basket, gradini da 40cm, e un fondo di terriccio umido, foglie e sassi mobili grossi come palle da tennis caratterizzano questo ST che si snoda a bordo collina come un serpente...
entriamo decisi e fin dai primi metri iniziamo a tirare su questa tecnica discesa (non ripida ma pericolosa, anche per via delle curve strette con alberi e radici), anche in questo caso mi sono letteralmente esaltato a guidare fluido e veloce, con Stefano che questa volta è rimasto un po' dietro, affermando che ero sceso prendendomi discreti rischi..... (mio commento: )
continua il giro, cala il sole, i sentieri esposti sono ben illuminati, i St nel bosco iniziano a diventare cupi e le ombre dei lecci e dei lentischi rendono magica e spettrale ogni curva, ogni dosso sembra (anzi è...) un salto nella densa penombra 8-)
arriviamo alla penultima discesa e il sole è praticamente sparito dal sentiero per colpa della fittissima vegetazione. Mi fermo, prendo fiato e aspetto Stefano... commentiamo il tratto appena completato e ripartiamo incuranti della poca luce (il sentiero lo conosciamo abbastanza bene )
vista l'atmosfera e la discussione della precedente salita che riguardava film horror
inizio a ULULARE dopo un paio di ululati vengo affinacato da Stefano che mi dice qualcosa tipo " 6 veramente bruciato... " io scoppio a ridere e per poco non mi schianto ...
continuando a scendere il sentiero è caratterizzato da gradini di roccia e curve in rapida successione, era iniziata la parte più bella!! questo tratto è stato un susseguirsi di sorpassi (uno anche aereo di stefano )
euforici dalla discesa appena terminata, affrontiamo lo strappetto finale a tutta, anche perchè dopo c'è la discesa "dell'acquedotto" (noi la chiamiamo così perchè c'è una cisterna del periodo bellico )
inizia l'ultima discesa, non si vede quasi nulla, poca luce filtra attraverso i rami in maniera irreale... il bosco sembra finto, immobile, mi sto godendo questa pace assoluta quando quel matto di stefano butta un "VAAAAAAMOOOOSSSSSS" a 1000 decibel e alzando foglie e pietre quasi scompare dietro una curva
sblocco la forcella e parto!
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un grazie a Stefano per avermi accompagnato in questo semplice ma divertentissimo giro!!
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ragazzi scusate, è tantissimo che non posto in emozioni e che non descrivo qualche gara o pedalata, prima lo facevo sempre...
questo testo, semplice e forse senza nè capo nè coda (mi sono un po' "perso" l'ho buttato giù in pochi minuti e non so se vi piacerà
buone pedalate
alex
ieri pomeriggio (tardo pomeriggio visto che qui in Africa sud Pugliese fa un caldo bestia!) mi sono organizzato con il socio Stefano per una pedalata nel fantastico bosco delle Pianelle.
l'avventura parte benissimo fin dal garage , dove decidiamo di usare la berlina di Stefano per raggiungere più velocemente la meta (30km), piuttosto che usare lo Spartanissimo e lento Suzukko (molto comodo per trasportare le bici). Tra una risata (mia) e una parolaccia per la possibilità di graffiare o sporcare l'auto(di Stè) riusciamo ad incastra...ehm...infilare sia la mia Front da Xc che la full a enduro
arrivati sul posto montiamo le bike e da veri biker ()partiamo subito con una rampa di grezzo e sbrecciato asfalto di circa 1 km (con discreta pendenza ), tra un Puff e un Pant arriviamo in cima discretamente devastati (con il fuoristrada avremmo evitato quella salita in bici ) e finalmente... STERRATO
prima discesa, primi considerazioni... "porc...tro... quante foglie sono cadute" il saguaro posteriore e il Mountain king anteriore pattinano a bestia..., la sensazione non è nuova, ma è molto diversa dal solito visto che sono mesi che mi alleno su fondo di terra, polvere e ghiaietto, Stefano con la fullazza ha avuto un problema simile con l'anteriore per via della gomma (troppo dura, diciamo ingottita )
piccola salita, tratto piano e poi nuovamente discesa con rocce e pietre... che spettacolo!! andando a memoria, affronto questa discesa a tutta, lasciando alla bici ampi spazi di derapata con entrambe le ruote mi stavo divertendo troppo a far pattinare la bici e ad intraversarla in velocità... le foglie crepitavano sotto i copertoni come se stessero bruciando... e si alzavano volteggiando a pochi centimetri da terra
allargando un po' le traiettorie per mantenere elevata la velocità ho avuto delle scariche di adrenalina non da poco... Stefano subito dietro con la full se la godeva il doppio, stancandosi la metà e non la finiva di ripetere "quanto filtra questa full... quanto filtra questa full ..."
finita la discesa "iper" scorrevole, abbiamo affrontato un tratto di 600 metri un filino più tecnico
durante l'inverno l'acqua ha completamente eroso lo stretto sentiero (che concide con il fondo di una gola ). Massi grossi come palloni da basket, gradini da 40cm, e un fondo di terriccio umido, foglie e sassi mobili grossi come palle da tennis caratterizzano questo ST che si snoda a bordo collina come un serpente...
entriamo decisi e fin dai primi metri iniziamo a tirare su questa tecnica discesa (non ripida ma pericolosa, anche per via delle curve strette con alberi e radici), anche in questo caso mi sono letteralmente esaltato a guidare fluido e veloce, con Stefano che questa volta è rimasto un po' dietro, affermando che ero sceso prendendomi discreti rischi..... (mio commento: )
continua il giro, cala il sole, i sentieri esposti sono ben illuminati, i St nel bosco iniziano a diventare cupi e le ombre dei lecci e dei lentischi rendono magica e spettrale ogni curva, ogni dosso sembra (anzi è...) un salto nella densa penombra 8-)
arriviamo alla penultima discesa e il sole è praticamente sparito dal sentiero per colpa della fittissima vegetazione. Mi fermo, prendo fiato e aspetto Stefano... commentiamo il tratto appena completato e ripartiamo incuranti della poca luce (il sentiero lo conosciamo abbastanza bene )
vista l'atmosfera e la discussione della precedente salita che riguardava film horror
inizio a ULULARE dopo un paio di ululati vengo affinacato da Stefano che mi dice qualcosa tipo " 6 veramente bruciato... " io scoppio a ridere e per poco non mi schianto ...
continuando a scendere il sentiero è caratterizzato da gradini di roccia e curve in rapida successione, era iniziata la parte più bella!! questo tratto è stato un susseguirsi di sorpassi (uno anche aereo di stefano )
euforici dalla discesa appena terminata, affrontiamo lo strappetto finale a tutta, anche perchè dopo c'è la discesa "dell'acquedotto" (noi la chiamiamo così perchè c'è una cisterna del periodo bellico )
inizia l'ultima discesa, non si vede quasi nulla, poca luce filtra attraverso i rami in maniera irreale... il bosco sembra finto, immobile, mi sto godendo questa pace assoluta quando quel matto di stefano butta un "VAAAAAAMOOOOSSSSSS" a 1000 decibel e alzando foglie e pietre quasi scompare dietro una curva
sblocco la forcella e parto!
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un grazie a Stefano per avermi accompagnato in questo semplice ma divertentissimo giro!!
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ragazzi scusate, è tantissimo che non posto in emozioni e che non descrivo qualche gara o pedalata, prima lo facevo sempre...
questo testo, semplice e forse senza nè capo nè coda (mi sono un po' "perso" l'ho buttato giù in pochi minuti e non so se vi piacerà
buone pedalate
alex