Si tratta senza dubbio di uno dei giri più spettacolari che si possano effettuare nelle dolomiti, anche se, per averne la massima soddisfazione, è bene rispettare alcune semplici regole: non farlo in agosto e nelle domeniche estive. Questo perché il sentiero più spettacolare del giro, il federico augusto che passa a sud del sasso piatto, dopo le 10 di mattina si riempie di escursionisti e sarebbe impossibile percorrerlo pedalando. Il periodo migliore è sicuramente settembre o inizio luglio, mentre prima di metà giugno non è consigliato per la presenza di alcuni estesi nevai.
Una particolarità che rende invece il giro molto fruibile, è che questo si può iniziare da vari punti, che possono essere la val di Fassa, salendo per la val Duron, oppure Siusi, passando per Saltria, oppure ancora la Val Gardena, partendo da S. Cristina. Inoltre questo itinerario può essere unito a piacere con altri vicini, come ad esempio il giro dello Sciliar (http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=188422 ) o il sella ronda
( http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=168382 ) . Io per comodità sono partito da S. Cristina, perché è il punto che raggiungo più velocemente da Merano, anche perché come al solito il tempo a mia diposizione è sempre tiratissimo.
Dunque allalba sono a S. Cristina, lascio la macchina nel parcheggio della seggiovia del monte Pana e mi avvio subito in salita sulla strada asfaltata che sale al monte omonimo.
Arrivato in breve sui prati del monte Pana, subito si prospetta quella che sarà la magnifica vista durante tutto il giro: il Sassolungo sulla sinistra e il Sassopiatto sulla destra, per adesso visti da nord.
Continuo adesso sulla forestale 528 fra le mucche al pascolo, la strada inizia in piano ma più passa il tempo e più diventa ripida e con fondo smosso, passando proprio sotto il Sassolungo.
Al bivio con il 21a converrebbe prendere questo sentiero e poi la prima a dx, in modo da pedalare quasi tutta la salita, invece io continuo diritto sul 528 e spingo per un quarto dora, sempre con bel panorama
Arrivo cosi al rifugio Comici, situato a 2153 m proprio sotto la parete del Sassolungo.
Qui comincia una bellissima sterrata in falsopiano verso la città dei sassi
Cosi chiamata per i grandi massi che si trovano lungo il sentiero
Si arriva cosi al passo Sella e si prende a destra verso il rif. Salei, passando proprio sotto le dita che separano il Sassolungo da Sassopiatto
Arrivando al rifugio Federico Augusto lunica brutta sorpresa della giornata, per fare contenti i merenderos che arrivano fin qui in ciabatte dal passo Sella, il kitsch impera, prima un orrendo campo da mini golf a 2300 m di quota
E poi un altrettanto orrendo gigantesco yak in plastica per pubblicizzare la carne cucinata al rifugio.
Vabbè, sorvoliamo, per fortuna proprio da qui inizia la parte più spettacolare dellintero giro, un
bellissimo sentiero che corre in falsopiano al cospetto del Sassopiatto e arriva fino al rifugio omonimo.
Il sentiero si rivela subito magnifico e quasi completamente pedalabile.
Per fortuna è ancora mattina presto, cosi posso godermi il sentiero in pace
Verso metà arrivo al rifugio Pertini, piccolo ma delizioso, sarebbe bello fermarsi con calma ma devo proseguire, a mezzogiorno si pranza a casa
Dopo un po passo un nevaio che a luglio ancora resiste alla forza del sole
Un bel passaggio con la bici in spalla, poi un ultimo tratto in discesa e arrivo al rifugio Sassopiatto.
Continuando diritti si prosegue verso lo Sciliar, io invece continuo a girare intorno al Sassopiatto e prendo la forestale 9 verso lalpe di Siusi e subito dopo il 527 verso la parte nord del massiccio.
Questo sentiero si rivela subito bello e ciclabile, con qualche tratto tecnico
Non mancano le parti rilassanti e flow in leggera discesa
Ci si può divertire a saltare in velocità le traversine in legno
Verso la fine del sentiero si passa su un prato di larici che crescono stoicamente sui sassi
Prima che il 527 cominci a salire entrando nella valle del Dantersasc, si prende a sinistra un sentiero che entra in un bel prato
Qui ci si può divertire a scendere alla massima velocità zigzagando liberamente sul prato
Dopo un breve tratto di forestale, scelgo di scendere a S. Cristina sul sentiero 531, che si rivela subito tecnico e con tratti piuttosto difficili, anche perchè corre vicino al ruscello e i sassi sono tutti bagnati, rendendo la guida impegnativa, ma anche qui non mancano i tratti divertenti.
Un breve tratto di strada, poi prendo ancora il 18a che arriva a fondo valle. E fatta. Mi fermo, alzo la sella (non avevo ancora il reggisella telescopico ) e percorro il breve tratto lungo il torrente in leggera salita che mi riporta al parcheggio della seggiovia.
Anche il Sassopiatto e il Sassolungo sono circumnavigati, alla prossima avventura!
Litinerario http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/3886
Una particolarità che rende invece il giro molto fruibile, è che questo si può iniziare da vari punti, che possono essere la val di Fassa, salendo per la val Duron, oppure Siusi, passando per Saltria, oppure ancora la Val Gardena, partendo da S. Cristina. Inoltre questo itinerario può essere unito a piacere con altri vicini, come ad esempio il giro dello Sciliar (http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=188422 ) o il sella ronda
( http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=168382 ) . Io per comodità sono partito da S. Cristina, perché è il punto che raggiungo più velocemente da Merano, anche perché come al solito il tempo a mia diposizione è sempre tiratissimo.
Dunque allalba sono a S. Cristina, lascio la macchina nel parcheggio della seggiovia del monte Pana e mi avvio subito in salita sulla strada asfaltata che sale al monte omonimo.
Arrivato in breve sui prati del monte Pana, subito si prospetta quella che sarà la magnifica vista durante tutto il giro: il Sassolungo sulla sinistra e il Sassopiatto sulla destra, per adesso visti da nord.
Continuo adesso sulla forestale 528 fra le mucche al pascolo, la strada inizia in piano ma più passa il tempo e più diventa ripida e con fondo smosso, passando proprio sotto il Sassolungo.
Al bivio con il 21a converrebbe prendere questo sentiero e poi la prima a dx, in modo da pedalare quasi tutta la salita, invece io continuo diritto sul 528 e spingo per un quarto dora, sempre con bel panorama
Arrivo cosi al rifugio Comici, situato a 2153 m proprio sotto la parete del Sassolungo.
Qui comincia una bellissima sterrata in falsopiano verso la città dei sassi
Cosi chiamata per i grandi massi che si trovano lungo il sentiero
Si arriva cosi al passo Sella e si prende a destra verso il rif. Salei, passando proprio sotto le dita che separano il Sassolungo da Sassopiatto
Arrivando al rifugio Federico Augusto lunica brutta sorpresa della giornata, per fare contenti i merenderos che arrivano fin qui in ciabatte dal passo Sella, il kitsch impera, prima un orrendo campo da mini golf a 2300 m di quota
E poi un altrettanto orrendo gigantesco yak in plastica per pubblicizzare la carne cucinata al rifugio.
Vabbè, sorvoliamo, per fortuna proprio da qui inizia la parte più spettacolare dellintero giro, un
bellissimo sentiero che corre in falsopiano al cospetto del Sassopiatto e arriva fino al rifugio omonimo.
Il sentiero si rivela subito magnifico e quasi completamente pedalabile.
Per fortuna è ancora mattina presto, cosi posso godermi il sentiero in pace
Verso metà arrivo al rifugio Pertini, piccolo ma delizioso, sarebbe bello fermarsi con calma ma devo proseguire, a mezzogiorno si pranza a casa
Dopo un po passo un nevaio che a luglio ancora resiste alla forza del sole
Un bel passaggio con la bici in spalla, poi un ultimo tratto in discesa e arrivo al rifugio Sassopiatto.
Continuando diritti si prosegue verso lo Sciliar, io invece continuo a girare intorno al Sassopiatto e prendo la forestale 9 verso lalpe di Siusi e subito dopo il 527 verso la parte nord del massiccio.
Questo sentiero si rivela subito bello e ciclabile, con qualche tratto tecnico
Non mancano le parti rilassanti e flow in leggera discesa
Ci si può divertire a saltare in velocità le traversine in legno
Verso la fine del sentiero si passa su un prato di larici che crescono stoicamente sui sassi
Prima che il 527 cominci a salire entrando nella valle del Dantersasc, si prende a sinistra un sentiero che entra in un bel prato
Qui ci si può divertire a scendere alla massima velocità zigzagando liberamente sul prato
Dopo un breve tratto di forestale, scelgo di scendere a S. Cristina sul sentiero 531, che si rivela subito tecnico e con tratti piuttosto difficili, anche perchè corre vicino al ruscello e i sassi sono tutti bagnati, rendendo la guida impegnativa, ma anche qui non mancano i tratti divertenti.
Un breve tratto di strada, poi prendo ancora il 18a che arriva a fondo valle. E fatta. Mi fermo, alzo la sella (non avevo ancora il reggisella telescopico ) e percorro il breve tratto lungo il torrente in leggera salita che mi riporta al parcheggio della seggiovia.
Anche il Sassopiatto e il Sassolungo sono circumnavigati, alla prossima avventura!
Litinerario http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/3886