Sasso Cavallo
Vuoto ... così mi sento in cima a questa muraglia rocciosa ... completamente vuoto.
Il sole si abbassa velocemente sull’orizzonte e lo sguardo si perde assente tra le guglie della grignetta e l’immenso vuoto che precipita per la Val Cassina ... giu ... giu ... sino allo scuro specchio immobile del lago.
Dopo una grande salita, viaggiando sul mio limite, sempre così mi sento e questa grande parete ... sempre così mi ha lasciato. Avvolto nelle vivide luci d’inizio autunno ... con un vento freddo da nord che mi gela la schiena ... completamente vuoto.
Il viaggio tra i grandi strapiombi del Sasso, piano piano, tiro dopo tiro, mi ha lentamente prosciugato; con il sole che scalda la schiena e la roccia che ti consuma la pelle, il tempo che passa lento e regolare, ed il vuoto che si fa sempre più sentire sotto di me.
Ora non riesco a gioire, sono semplicemente soddisfatto di essere qui sdraiato tra i mughi della vetta mentre strizzo dalla borraccia l’ultima goccia d’acqua ... chiudo gli occhi e sogno: la mela che sta nello zaino ai piedi della parete, i sandali che mi attendono nell’auto in fondo alla valle, Cristina ed il nostro letto caldo dove giungerò prima della mezza.
Riapro gli occhi il sole è sceso ancora un po’, Daniele è li vicino, in silenzio ci guardiamo e ci stringiamo la mano ... “scendiamo!” ... la strada e lunga e la notte ci aspetta la in fondo alle forre.
Il piacere arriverà. Nelle prossime ore, nei prossimi giorni, ..., brandelli d’immagini, sensazioni, riemergeranno dal fondo oscuro della mia mente, quando meno me lo aspetto mi faranno sorridere, mi faranno stare bene, ma ridaranno tutta l’energia che oggi ho consumato su ... “L’altra faccia della Luna”
http://www.bike-board.net/community/forum/viewtopic.php?p=95465#95465
Vuoto ... così mi sento in cima a questa muraglia rocciosa ... completamente vuoto.
Il sole si abbassa velocemente sull’orizzonte e lo sguardo si perde assente tra le guglie della grignetta e l’immenso vuoto che precipita per la Val Cassina ... giu ... giu ... sino allo scuro specchio immobile del lago.
Dopo una grande salita, viaggiando sul mio limite, sempre così mi sento e questa grande parete ... sempre così mi ha lasciato. Avvolto nelle vivide luci d’inizio autunno ... con un vento freddo da nord che mi gela la schiena ... completamente vuoto.
Il viaggio tra i grandi strapiombi del Sasso, piano piano, tiro dopo tiro, mi ha lentamente prosciugato; con il sole che scalda la schiena e la roccia che ti consuma la pelle, il tempo che passa lento e regolare, ed il vuoto che si fa sempre più sentire sotto di me.
Ora non riesco a gioire, sono semplicemente soddisfatto di essere qui sdraiato tra i mughi della vetta mentre strizzo dalla borraccia l’ultima goccia d’acqua ... chiudo gli occhi e sogno: la mela che sta nello zaino ai piedi della parete, i sandali che mi attendono nell’auto in fondo alla valle, Cristina ed il nostro letto caldo dove giungerò prima della mezza.
Riapro gli occhi il sole è sceso ancora un po’, Daniele è li vicino, in silenzio ci guardiamo e ci stringiamo la mano ... “scendiamo!” ... la strada e lunga e la notte ci aspetta la in fondo alle forre.
Il piacere arriverà. Nelle prossime ore, nei prossimi giorni, ..., brandelli d’immagini, sensazioni, riemergeranno dal fondo oscuro della mia mente, quando meno me lo aspetto mi faranno sorridere, mi faranno stare bene, ma ridaranno tutta l’energia che oggi ho consumato su ... “L’altra faccia della Luna”
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