Che dire se non...che spettacolo!
Se ho fatto quel che ho fatto e mi son tirato il collo per rientrare nel giro...è stato solo perchè di gente per cui valesse la pena farlo, ieri, ce n'era un bel po'.
Il fango, le forature, le rotture anche drammatiche...non solo fanno parte del giochino...ma finiscono per esaltarne lo spirito.
Ciò che tanto dà...tanto richiede: fosse pure un forcellino di riserva da portarsi dietro a vita, magari cucito sottopelle.
Fosse pure mettersi in macchina da livorno, siena o pistoia quando il cielo è plumbeo e la notte è stata di tregenda.
Il resto è solo bitume ed un mondo fatto di docili pendii e cieli tersi...cercando di pedalare facendo sempre meno fatica, con sempre meno macchie da dover lavare via o cerchioni da ricentrare, o
ruote libere da cestinare.
On the way...to the grave.
Onore a chi c'era ed a chi, piegato dalle soverchianti forze del male, non ha potuto esserci.
Onore ai porci di montagna.
p.s. menzione speciale a Bettimass, Mimmo ed a tutti coloro che, alla prima esperienza e con magari pochi o rugginosi chilometri nelle gambe, hanno morso il manubrio e chiuso il giro.