Rose Parks, 1913-2005

mauretto

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E' accaduto ieri, ma mi sa che ce lo siamo persi un pò tutti

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2005/10_Ottobre/25/rosaparks.shtml


DETROIT -
Muore a 92 anni, nella sua casa che guarda il Detroit River, al confine con il Canada. Rosa Parks muore nel sonno e con lei si addormenta per sempre il simbolo dei diritti civili che aveva dato il via alla protesta guidata da Martin Luther King contro la segregazione razziale negli Stati Uniti. Si è spenta piano quella che è stata definita la madre del Movimento dei Diritti Civili americano, quella che seppe dire «no, basta» e convinse i suoi concittadini ad attuare una ribellione lenta e costante contro le leggi americane che negli anni '50 discriminavano i residenti di colore.


IL RIFIUTO -
La sua storia comincia 50 anni fa. Siamo in Alabama, è il 1955, nello stato vigono le leggi sulla segregazione razziale. Rosa Parks ha 42 anni, lavora a Montgomery. E' sarta in un grande magazzino. Ma è nera, e il colore della sua pelle rappresenta il discrimine tra un cittadino di serie A e uno di serie B. Rosa sale sull'autobus, al termine del lavoro. Dopo tre fermate, arriva un uomo bianco e, come richiesto dal regolamento, lei dovrebbe cedergli il posto.
«No, sono stanca di essere trattata come una cittadina di seconda classe» dice al conducente James Blake, che visto il suo rifiuto e quello di altri tre passeggeri di colore di alzarsi, chiama la polizia. Agli agenti venuti ad arrestarla, la Parks oppone queste parole: «Non penso di doverlo fare. Ho pagato il biglietto come chiunque altro». Il suo rifiuto segna una svolta epocale in ciò che fino a quel momento era sembrato normale.


IL BOICOTTAGGIO -
Quattro giorni dopo l'episodio, Parks fu condannata ad una multa di 10 dollari più altri 4 di spese processuali. Lo stesso giorno i residenti di colore iniziarono a boicottare il servizio degli autobus, guidati da un pastore sino ad allora sconosciuto, Martin Luther King jr. Ne nacquero marce, proteste, sit-in che portarono gradualmente i neri ad acquisire sempre più consapevolezza e visibilità. La protesta durò 381 giorni, oltre un anno, e la sfida legale sfociò in una sentenza della Corte Suprema che impose a Montgomery di abolire le discriminazioni sugli autobus e mise fine alle leggi di segregazione nei servizi pubblici in tutto il sud.


IL REVERENDO -
Nel suo libro del 1958, Stride Toward Freedom, Martin Luther King descrisse l'azione della Parks come «l'espressione individuale di una bramosia infinita di dignità umana e libertà». «Rimase ancorata a quella sedia - scriveva ancora di lei il pastore - in nome dei soprusi accumulati giorno dopo giorno e della sconfinata aspirazione delle generazioni future».


«ERO STANCA DI CEDERE»
- «Molti dissero che quel giorno non mi alzai perchè ero stanca - scrisse Rosa Parks nella sua autobiografia - ma non è vero. Ero invece stanca di cedere». Dopo questo episodio, però, la donna non trovò più lavoro e assieme alla sua famiglia fu costretta ad abbandonare l'Alabama. Si trasferì a Detroit, nel Michigan, dove continuò a lavorare come cucitrice, prima di diventare assistente del membro del congresso degli Stati Uniti, John Conyers. Alcuni anni fa, il settimanale Time la nominò una delle cento donne più influenti del ventesimo secolo.



Giù il cappello, gente
 

mauretto

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mizzega ragazzi...

capisco che per voi scannarsi sul fatto che la forcella X è migliore della forcella Y sia più interessante di una tipa che ha dato vita alla battaglia per i diritti civili in America, però un commentino ce lo potevate pure lasciare, eh

(senza polemica, s'intende. è un topic in ricordo di una persona, non un topic polemico)
 

Winterhawk

Biker grossissimus
Mi hai fatto venire in mente il contesto sociale in cui vivevano tanti artisti e uomini straordinari (sto parlando dei jazzisti di quel periodo e degli anni successivi). Ci sarebbe tanto da dire su questi argomenti... :roll:

Penso anche ai fatti di Malcom X: un uomo coraggioso che seppe guardare oltre ad una reazione (per certi versi comprensibile ma non giustificabile) che una parte della gente di colore ebbe di fronte al razzismo dei bianchi, contrapponendola però con il loro. Pagò con la vita la sua scelta in nome dell'ideale di una pacifica e paritaria convivenza tra bianchi e persone di colore, maturato dopo un periodo in cui non si riconosceva in quest'ottica.

Riposi in pace Rose Parks
 

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