Rose Beef Cake 8

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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muldox

Biker nirvanensus
30/10/02
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Cube Stereo 29
Dopo aver provato la Uncle Jimbo 2009, torniamo ad occuparci di un prodotto di casa Rose, brand tedesco che vende solamente via internet e che dispone di un’ampia gamma di modelli in grado di coprire qualsiasi esigenza.
Per il 2010 Rose ha messo in cantiere due importanti novità riguardanti il nostro paese: la versione in italiano del sito e l’apertura di una rappresentanza in Italia in grado di fare da tramite con l’headquarters di Bocholt, nel nord-ovest della Germania.
Come qualcuno avrà già letto, a capo di Rose Italia ci sarà Zergio, abituale tester di mtb-forum (per maggiori informazioni cliccate qui).
Per evitare un conflitto di interessi è perciò stato deciso che non avrebbe partecipato alla stesura di questo test. A nulla sono valse le sue suppliche ed il fatto che ci sia stata recapitata, da mittente ignoto, una Beef Cake a testa in oro tempestato di diamanti.
Esulano dal discorso i grafici Linkage, la cui valutazione non si presta ad alcuna soggettività


Oggetto di questo test è la Beef Cake 8, freeride senza tanti compromessi e mezzo preferito di “crazy” Bobby Root (se giudicate l’appellativo “crazy” eccessivo fatevi un giretto su Youtube e giudicate voi stessi).
In realtà non si trattava della prima volta assoluta con questa bici. In agosto avevamo infatti avuto un primo assaggio in quel di Livigno, proprio in sella alla bici personale di Bobby.
Date un’occhiata al topic relativo, se volete provare l’emozione di una discesa dal Bike Park del Mottolino vista dal casco di Mr.Radice.
A differenza di altre case che vendono unicamente via internet, Rose permette degli upgrades su determinati modelli. Non è il caso della Beef Cake 8, evidentemente già ritenuta al top come montaggio, mentre chi opta per una delle versioni inferiori potrà trovare le opzioni disponibili qui.
Altra novità 2010, la gamma di componenti disponibili per il "custom made" sarà ulteriormente ampliata (si potrà ad esempio scegliere se montare cambi Sram o Shimano) ed il risultato visibile in tempo reale grazie al konfigurator.


IMG_04515.jpg

La Beef Cake a riposo, in attesa di essere spremuta sui sentieri lariani


Prime sensazioni e set-up
Ma torniamo alla Beef Cake, cominciando con l’analisi statica del mezzo la quale conferma che in Rose si bada più alla sostanza che alla forma. Vale infatti quanto detto a suo tempo a proposito della Uncle Jimbo, e cioè che “…rivela un’ottima cura dei dettagli funzionali e nulla è lasciato al caso. La realizzazione non è però delle più accurate, quindi massima funzionalità ma gli esteti ed i pignolini potrebbero storcere il naso di fronte ad alcuni particolari. La verniciatura per contro sembra ottima, anche se un giudizio in tal senso andrebbe dato dopo un certo periodo di utilizzo.”

Cominciamo la taratura delle sospensioni con la forcella Totem SoloAir di Rock Shox, della quale conosciamo la linearità su buona parte della corsa. Settiamo quindi un valore di sag abbastanza contenuto che otteniamo caricando circa 60 psi nell’unica camera disponibile.
Sul Fox DHX Air 5.0 impostiamo invece un sag di circa 20 mm, ottenuto con una pressione piuttosto elevata nella camera principale (230 psi ca) in rapporto al nostro peso.
Piggyback a 160 psi e registro del bottom out ad 1/4 dal tutto aperto completano il set-up di partenza delle sospensioni.

La posizione in sella è quella tipica di un mezzo concepito fondamentalmente per scendere, con la sensazione che il peso gravi decisamente sul posteriore nonostante l’angolo sterzo di 66° non sia particolarmente “rilassato” per una bici del genere.
Rassicurante la vista del grosso pneumatico Continental Der Kaiser da 2.5”, ed ancor più rassicurante la sensazione al tatto regalata dalla mescola ultramorbida.
La piega ci sembra invece al minimo sindacale in quanto a larghezza. Non che 690 mm siano pochi in senso assoluto, ma viste le prestazioni della Beef Cake sulle discese più veloci e dissestate, almeno un paio di cm in più non avrebbero guastato. Da notare che alcune versioni inferiori montano pieghe da 740 mm.
A livello di componentistica non ci sentiamo di muovere ulteriori appunti, eccezion fatta per il tendicatena di cui diremo più avanti.


Alcuni dettagli della Beef Cake 8. Nell'ultima foto si nota lo spessore maggiorato in prossimità del forcellino, "escamotage" che ha permesso l'adozione di un perno passante da 150 mm nonostante la battuta da 135 mm


Salita
La presenza della doppia potrebbe trarre in inganno, ma basta qualche colpo di pedale per rendersi conto che la Beef Cake non è stata progettata pensando alla salita. La bici tende a sedersi, e se la pedalata non è bella "rotonda" il bobbing è percepibile anche a ProPedal inserito. Aggiungete le morbidissime Continental da 2.5” ed il quadro è completo.
Assolutamente impedalabile dunque? Non proprio. Con un buon allenamento ed un po' di volontà qualche centinaio di metri di dislivello si possono coprire. Se però esiste l’alternativa meccanizzata non c’è da pensarci un secondo nel scegliere quest’ultima, specie considerando con quanta velocità ci si mangeranno in discesa i metri tanto faticosamente guadagnati in salita.
Interessante sarebbe provare un diverso set di ruote, anche a livello di coperture. Quelle montate di serie pesano infatti la bellezza di 5.8 Kg. (2.7 Kg ant e 3.1 Kg post, ovviamente complete di camere, coperture, dischi e pacco pignoni). Sicuramente una garanzia per la discesa, ma decisamente poco "friendly" dal punto di vista pedalata.

Data la tipologia di bici e quanto scritto sopra, ci è parso inutile suddividere il capitolo salita in “scorrevole” e “tecnica” come facciamo abitualmente. Va da sè che più la salita diventa ripida e sconnessa, maggiormente saranno evidenziati i limiti di cui vi abbiamo detto.


Il test della Beef Cake è stato l’occasione per provare i parafoderi per forcelle di Ufoplast. Non si tratterà di un accessorio fondamentale, ma chi “meccanizza” frequentemente sa benissimo che il rischio di ritrovarsi con un fodero rovinato a causa delle bici stipate in modo maldestro è tutt’altro che remoto. Idem con patate nel caso di poco ortodossi “atterraggi” sulle rocce.
Fissati tramite le due fascette in dotazione, i parafoderi sono rimasti perfettamente in posizione per tutta la durata del test. Nessun problema di adattamento sulla forcella Totem.



Discesa veloce/sconnessa
Dire che la Beef Cake non ha il minimo problema quando il fondo è scorrevole sarebbe come constatare che il Papa è cattolico.
Che si comporti altrettanto bene su fondo sconnesso potrebbe non essere altrettanto scontato.
Bastano però pochi metri per fugare qualsiasi dubbio: la capacità del carro di ingurgitare qualsiasi cosa senza il minimo tentennamento o reazione nervosa lascia di stucco, permettendo a chi “ne ha dentro” di spingere sui pedali anche sui fondi più disastrati. La Totem lavora a dovere, ma si ha la sensazione che il limite della forcella arrivi prima di quello della sospensione posteriore. Non osiamo pensare cosa dev’essere la versione DH, dotata di doppia piastra Fox, maggior escursione posteriore e geometrie ulteriormente spinte.
Tornando invece alla nostra Beef Cake, ipotizziamo che una tale capacità di assorbimento sia da ricercare principalmente nell’elevato rapporto di compressione e conseguente risposta regressiva del carro nella prima parte di corsa, come potete constatare dai grafici ricavati con Linkage che trovate a fine test. Regressività che si traduce anche in un’eccellente sensibilità ai piccoli urti, comparabile a quella ottenibile con un’unità ammortizzante a molla.
Notare infine i 192 mm di escursione posteriore da noi rilevati, ben 12 mm più di quanto dichiarato da Rose!



Il perno Maxle posteriore di nuova generazione affida la regolazione dell’intensità del serraggio alla vite a testa esagonale visibile nella foto. Non abbiamo mai avuto problemi di allentamento del perno, cosa che invece c’era capitata in più di un’occasione con il “vecchio” Maxle.
Interessante la soluzione di adottare un perno da 150 mm nonostante la battuta da 135 mm., ottenuta grazie a forcellini di spessore maggiorato allo scopo di aumentare la rigidità del carro.




Discesa tecnica
Gradoni, pendenze estreme, tornantini sui fondi più dissestati, contropendenze rocciose…la velocità cala ma le sensazioni si ripetono: la Beef Cake si mangia tutto ed infonde una sicurezza totale. Di grande aiuto sui fondi rocciosi le Continental Der Kaiser, autentiche ventose!
E quando il tracciato diventa particolarmente tortuoso costringendo a velocità ridottissime? La Beef Cake si rivela sorprendentemente facile anche in questi frangenti, lasciandosi giostrare con facilità fra i passaggi più angusti o permettendo in alternativa delle linee decisamente “ardite” grazie alle geometrie favorevoli ad alla granitica Totem.
Unico limite riscontrato su questo genere di terreno - oltre al tendicatena “sacrificato” sul primo gradone ostico ed in seguito rimosso – una certa facilità nell'impattare lateralmente con i pedali nei passaggi più incassati. Problema da imputare alla facilità con cui il movimento centrale si abbassa in conseguenza della risposta molto morbida della sospensione posteriore.


Il tendicatena è tanto minimale quanto fragile ed esposto. E’ bastata una discesa tecnica per ridurlo malamente ed indurci a rimuoverlo quando ci siamo trovati ad affrontare nuovamente quel genere di terreno. Viste le propensioni discesistiche della Beeef Cake, e la non necessità di lottare fino all’ultimo grammo di peso o l’ultimo watt sacrificato sull’altare dell’attrito, avremmo optato per una soluzione diversa.

Eccellente sul veloce e sconnesso, altrettanto performante e facile sul tecnico. La bici da freeride perfetta dunque? Quasi, ma la perfezione non è di questo mondo e la Beef Cake non sfugge alla regola. Leggete il prossimo paragrafo…

Singletrack guidato
In questo frangente il carro morbido ed il peso del set ruote mostrano il rovescio della medaglia.
La Beef Cake è infatti meno reattiva e scattante di altre bici con pari escursione. Specie in presenza di continui rilanci richiede fiato e gambe, pena ritrovarsi in affanno dopo qualche decina di metri.
Potrebbe essere di parziale aiuto inserire il ProPedal o caricare maggiormente la camera secondaria del DHX, consapevoli però che in entrambi i casi si va ad aumentare la frenatura in compressione (con ciò che ne consegue) e non la risposta del carro in senso più stretto.
Vale inoltre quanto detto riguardo la salita, e cioè che un set di ruote più leggero potrebbe apportare apprezzabili benefici.

IMG_04851.jpg

La Beef Cake in azione sui sentieri del Lago di Como (foto e video). Rider: Zergio


Rose Beef Cake | Lake Como on Vimeo


Conclusioni
La Beef Cake ci è sembrata una freeride con un’anima da DH, un’autentica tritasassi sui tracciati più ripidi e sconnessi.
Ottima anche sui sentieri stile "vert", quando però vanno raggiunti con le proprie forze (per esperienza accade frequentemente) la scarsa propensione della Beef Cake a lasciarsi pedalare è da mettere in conto.
Nei singletrack molto guidati è richiesta una buona preparazione fisica, a meno che non si accetti di “farsi portare”. Esistono comunque mezzi più facili e reattivi se questo è l’utilizzo prevalente.
Sui drop naturali la Beef Cake ci è parsa ben bilanciata e facile da gestire, mentre l’utilizzo in bike park non è stato possibile a causa del periodo in cui l’abbiamo provata. Riportiamo perciò le impressioni avute da Zergio in quel di Livigno, ricordando però che si trattava della versione DH: “…richiede decisione nella guida....In cambio dona velocità e precisione nell’impostare e volare sui salti. Per l’atterraggio ci pensa lei.”


Problemi riscontrati durante il test

_Allentamento viti di fissaggio del disco posteriore al mozzo. Fissate una prima volta, non si sono più mosse.


La Beef Cake 8 in pillole:
geo.JPG


Peso dichiarato: n.d.
Peso rilevato: 16.34 Kg
Escursione rilevata: 192 mm con DHX Air - 204 mm con ammortizzatore a molla da 70 mm di travel (possibilità prevista da Rose ed adottata sulla versione DH))
Prezzo: 3399 Euro
Costo di spedizione in Italia: 32 Euro
I costi di spedizione verso altri paesi li trovate qui (http://roseversand.com/output/controller.aspx?cid=191)

Geometrie:
Beef-Cake-Geo_E.jpg



Dalla pratica alla teoria, ovvero la Beef Cake analizzata da Zergio con il software Linkage

Dopo diverse pubblicazioni sull'analisi a tavolino dei telai testati sul campo vogliamo ora scrivere un compendio sulla lettura e traduzione dei grafici presi in esame (saranno scritti in corsivo). Il progetto parte con una semplice spiegazione del "grafico delle forze" e del "rapporto di compressione" per poi passare nelle puntate successive per le curve della" traiettoria della ruota posteriore", del "pedal kickback" e de "Instant Center". Una volta studiati i vari punti salienti proveremo a correlare le variabili che entrano in gioco con le sensazioni trasmesse dal mezzo senza magari prendere in esame una più approfondita, ma pur sempre teorica, analisi cinematica. Progetto molto pretenzioso ma forti nel sostenerlo perchè c'è qui data la possibilità di provare diverse MTB e vederne il disegno. Un lavoro a ritroso da quello fatto dai progettisti di telai.

Grafico delle forze e sua interpretazione

• Grafico
La curva rappresenta la forza applicate alla ruota, con direzione perpendicolare al terreno, in funzione dell’escursione sulla ruota posteriore che esse causa (linea blu del Grafico 1). Il calcolo viene effettuato approssimando l'unità di sospensione ad una molla quindi con forza relativa direttamente proporzionale alla compressione dell'ammortizzatore. La sua pendenza indica la progressività del carro. La pendenza di tale curva indica la progressività del carro.

Possono essere definiti tre casi limite:
1. carro lineare: se la pendenza di questa curva è costante con l'escursione
2. carro progressivo: se la pendenza della curva è crescente con l'escursione del carro
3. carro regressivo: se la pendenza della curva è decrescente con l'escursione del carro
Per una più veloce analisi, la pendenza delle forze in funzione dell'escursione è rappresentata nel Grafico 1 con una linea rossa. Questa è la derivata della curva blu che, in termini intuitivi, è la rapidità con cui varia la forza applicata al variare dell’escursione della ruota.

• Interpretazione
Relativamente ai casi sopra indicati :
1. il carro oppone la medesima resistenza lungo tutta l'escursione. La risposta della sospensione è completamente regolata dal tipo di ammortizzatore scelto.
2. le geometria è stata realizzata per opporre resistenza crescente con l'aumento dell'entità dell'urto alla ruota. L'ammortizzatore riceve una forza che tende a ridursi cioè fatica meno nel contrastare la spinta del carro man mano che l'escursione alla ruota aumenta trasmetteno così una sensazione di vigore elastico crescente.
3. al contrario del punto precedente, qui, il carro tende ad avere un comportamento cedevole ma mano che la corsa alla ruota aumenta. Comfort nella guida su piccole asperità del terreno dovuto ai movimenti del carro più lunghi e fluidi ma con maggiore esposizione al fonda corsa nei persorsi più impegnativi.


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Grafico 1

La Beef Cake è stata progettata per meglio assorbire tutte le minime asperità del terreno e per rispondere con tenacia su quelle più grosse e nei salti; unisce la regressività del sistema ammortizzante fino al valore di sag (pari al 25% dell'escursione totale) e la progressività nel resto della corsa. Carro, a 4 bracci con giunto Horst, ben progettato per un perfetto mezzo da discesa; carro armato che trasforma fondi sconnessi in tappeti rossi e gli atterraggi dei salti in morbidi materassi. Grazie all'unità ammortizzante DHX 5 air con regolazione del precarico (camera principale dell'aria), della pendenza della curva delle forze nel primo tratto di escursione (Piggy Back) e nell'ultimo (bottom out; resitenza al fondo corsa) è permessa una più fine ricerca della risposta del quadrilatero posteriore.

Grafico del rapporto di compressione

• Grafico
La curva rappresenta la correlazione tra il rapporto di compressione, definito dal rapporto tra escursione reala dell'asse ruota posteriore e escursione sull'ammortizzatore, e corsa alla ruota.
Il grafico fa da specchio a quello delle forze o meglio a quello del rapporto di leva/geometria del carro. Fisicamente il rapporto di compressione è il reciproco della derivata della curva della Geometria. Discorso che porteremo avanti prossimamente assieme alla traiettoria della ruota.


Prendete la seguente affermazione, che analizzeremo insieme, come vera: la differenza tra corsa alla ruota verticale e alla ruota è molto contenuta (194,1 mm meno 192 mm alla ruota) e il suo conseguente rapporto di compressione rispecchia quasi fedelmente quello del grafico delle forze (Grafico 2). Quando quest'ultimo è regressivo il rapporto di compressione aumenta mentre quando progressivo, diminuisce.

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Grafico 2

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Grafico 3

Veniamo ora al centro istantaneo di rotazione del carro a alla conseguente variazione del valore di antisquat (Figura 1) . Quest'ultimo passa da 117% a 94% al valore di sag 25%: situazione sfavorevole in termini di ondeggiamento dovuto al movimento del corpo nella pedalata. Gli ingegnieri Rose con questo progetto non hanno pensato alla risalita faticata (anche se il propedal Fox aiuta molto) ma a regalar sicurezza e stabilità tenendo l' istant center (IC) sempre molto basso e proiettato in avanti.

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Figura 1:Disegno della Beef Cake con traiettoria dell'Instant Center in funzione dell'affondamento​

Il pedal kick back, soprattutto su rapporti "lenti", è paragonabile a concorrenti con minore escursione. Dato assolutamente positivo in termini di affaticamento sulle gambe e di smorzamento della sospensione dovuto al peso del biker durante le discese più impegnative (Grafico 4,5).


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Grafico 4: pedal kick back con rapporto 36/15

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Grafico 5: pedal kick back con rapporto 22/32​
 

MassyB_rider

Biker tremendus
14/7/08
1.229
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Genova
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Canyon spectral 125
Bella bella!!!
Ottimo test come sempre,grandi!!!
Io vedo tutto bene, video, foto, etc,etc.....
ciau :celopiùg:
P.s. tutte le volte che vedo un vostro test mi viene voglia di comprare una bici, per fortuna che poi guardo il portafogli e torno subito con i piedi perterra...:rosik: :rosik: :smile::smile::smile:
 

le89le

Biker poeticus
22/9/08
3.880
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CO
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muldox toglimi una curiosità....tu che non ti sei mai "trovato" con i The One....quelli nuovi come ti sembrano?

sinceramente come estetica preferivo i vecchi, hanno perso anche la regolazione istantanea della leva tramite pomello che secondo me è molto utile, inoltre essendo radiali sono più esposti a cadute.....:spetteguless:
 

muldox

Biker nirvanensus
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muldox toglimi una curiosità....tu che non ti sei mai "trovato" con i The One....quelli nuovi come ti sembrano?.....

Giuro che quelli di Formula non mi hanno mai fatto niente di male e neppure ce l'ho con loro, ma ancora una volta non mi hanno entusiasmato.
In un paio di occasioni abbiamo paragonato le prestazioni dei The One con quelle di una coppia di Elixir montati da un'altra bici in test e non c'era paragone.
Ovviamente parlo di discese affrontate alla stessa velocità con bikers e bici di peso praticamente identico.
 

le89le

Biker poeticus
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Giuro che quelli di Formula non mi hanno mai fatto niente di male e neppure ce l'ho con loro, ma ancora una volta non mi hanno entusiasmato.
In un paio di occasioni abbiamo paragonato le prestazioni dei The One con quelle di una coppia di Elixir montati da un'altra bici in test e non c'era paragone.
Ovviamente parlo di discese affrontate alla stessa velocità con bikers e bici di peso praticamente identico.

bho...io con il modello vecchio mi trovo bene tranne il fatto che quando si scaldano l'olio va in pressione quindi le leve si induriscono un pò (per chi non lo sapesse di suo sono morbidissime) e per pochi metri se non ci fai caso rischi di ribaltarti perchè la frenata si fà più pronta!
gli elixir li ho provati facendo un giretto su una bike di un conpagno di uscite ma sinceramente non mi sono piaciuti.....leve durette e frenata meno potente (frenando come freno io solo con l'indice) dei miei the one....ma magari erano tarati male :medita:
 

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