Erano due mesi che non andavo più in bici, vuoi per il brutto tempo, vuoi per il freddo, vuoi per la poca luce dell'inverno (una tristezza indicibile!) e vuoi per altri motivi...
Così, ripensando a come mi sono divertito questa estate, ho deciso di comprare l'abbigliamento invernale; ho speso un botto. Giacca invernale, salopette, guanti, etc...
Comprato tutto dal Decathlon, si, ho risparmiato rispetto ad altri negozi di articoli sportivi ma la qualità di alcuni prodotti non è eccelsa. Mi sono trovato male solo con i guanti, ve li descrivo per dovere di cronaca in modo che chi di voi li abbia visti e sia intenzionato a comprarli opti per qualche altro prodotto.
Sono quelli neri con dei disegnini tribali bianchi e con la scritta "-5°C" all'altezza del polso che costano la bellezza di 18.90Eurocucuzze.
La giornata di ieri, nonostante il sole, era decisamente freddina, ci saranno stati all'incirca tre gradi verso le 16.30.
Ero in discesa su asfalto ed alla velocità di 50Kmh mi si sono ghiacciate le dita! L'unica cosa che mi auguravo era quella di non dover frenare. Sensibilità e forza nelle dita uguali a ZERO.
Successivamente a velocità più moderata ho ripreso contatto con le mie dita; a velocità superiori dei 25-30Kmh l'effetto congelamento è garantito con questi guanti ma per il resto fanno discretamente il loro dovere anche se non vanno molto d'accordo col vento.
Finito il dovere di cronaca sui guanti, quello che sto per raccontare è un racconto tragicomico della mia domenica pomeriggio in bicicletta.
Il mattino era splendende a Torino, il cielo azzurro e stranamente il traffico tipico della domenica era meno intenso del solito. Verso le 10.30 realizzo che era la giornata giusta per andare a fare un giro con la bici e provare l'abbigliamento invernale. Esco di casa nel pomeriggio verso le 14.30 ma non prima di esser stato preso in giro da mio fratello per quel che riguarda la salopette: "cos'hai, la tutina da ciclista?". Rispondo, si, sembro una checca, ma almeno non prendo freddo! C'è ancora il sole nel pomeriggio e nei miei passaggi tra zone d'ombra e quelle dove batte il sole sento nettamente la differenza di temperatura dovuto sopratutto dall'abbigliamento di colore scuro che assorbe il calore dei raggi solari.
La fase iniziale di rodaggio dei muscoli procede bene ed in pochi minuti sono già in Corso Allamano. Una meta vera e propria non ce l'ho, tra me e me dicevo: "inizio ad arrivare a Grugliasco, prendo l'acqua alla solita fontana, e se mi va salgo fino al castello di Rivoli, poi si vedrà".
Lasciato lo stabilimento della Bertone alle mie spalle sento frusciare dietro di me la bicicletta di un collega Biker, si accosta affianco e...mi supera! Esclamo, beh, tanto di cappello! Dopo un'inizale incomprensione scambiamo quattro chiacchiere parlando di batterie dei contachilometri, etc... ed anche lui ha ripreso la bici dopo due mesi...
Arrivati all'incrocio davanti allo stabilimento Comau ci salutiamo; io svolto a destra e lui a sinistra.
Beh, ora che sono giunto alla fontana di Grugliasco vado al castello di Rivoli. Per arrivare in cima mi sono consumato il ginocchio sinistro, ho ancora male alla parte interna sinistra del ginocchio, mi fermo per alzare un pò la sella e riparto. Arrivato in cima scatto delle foto, Corso Francia vista da questa altezza sembra tagliare in due Torino, la basilica di Superga nella stessa direzione di Corso Francia poi è una cosa stupenda.
Ora inizia lo sterrato e la meta ambita sarebbe la cima del Moncuni ma considetato il mio stato pietoso sono contento se riesco ad arrivare alla fontana di acqua sorgente poco prima di iniziare la salita vera e propria per arrivare in cima.
Saluto un biker che viaggia in direzione opposta, lui risponde con un "ciao" quasi in_c_a_z_z_o_so...Boh, sarà caduto, si vede che gli girano "le comete"... (N.B. Se il termine non piace, non leggetelo. Ci sono altri termini in questo testo che sono di medesima "levatura", non belli ma che rappresentano la volontà dell'autore "IO", in ogni caso, prima che mi censuraste avrei gradito essere contattato ed avrei provveduto personalmente a riparare l'eventuale aggettivo scurrile. Chiusa parentesi).
Il sole è tramontato ed è tramontata pure l'idea di arrivare in cima al Moncuni ed io sono bello cotto, mi rendo conto che due mesi di mancata attività mi hanno ROVINATO.
Arrivo alla sorgente d'acqua scendo dalla bici ed ho come un giramento di testa sommato ad uno stordimento dal freddo. La prossima volta proteggo anche il testone! ...Dal freddo naturalmente, il casco lo indosso sempre...
Mentre riempio la borraccia sento delle voci; altri ciclisti, evidentemente stavano imboccando un sentiero in discesa, uno di loro era poco esperto e veniva consigliato dall'amico: "quando inizi a scendere non toccare i freni, molla di brutto e vai!". Sorrido e penso tra me e me quanto sia bello andare in bici.
Torno a casa. Si sta facendo sempre più scuro e prima di salire in groppa al destriero controllo le gomme, l'ultima volta mi ero accorto di aver bucato esattamente dove mi trovo...se la fortuna è cieca la sfiga...
Per fare prima decido di prendere l'asfalto ed in un tratto in discesa mi si ghiacciano le dita delle mani: accidenti a me, alla mia "tirchiaggine" ed alla inculata che ho preso con i guanti!
Alla mia destra inizio a vedere l'ospedale di Rivoli e più avanti, sulla sinistra un movimento disordinato di luci e suoni: le giostre. Mai viste in quel punto ma per questa sera il mio giro in "giostra" mi è bastato ed abbondantemente avanzato. Chissà se c'è qualcuno che vuole un pò della mia stanchezza...
Con la forza della disperazione inbocco il mio amato Corso Allamano, le gambe sono alla frutta ed anche io sono bello esauto ma l'entusiasmo per questo primo giro invernale è alle stelle.
Entusiasmo che si trasforma in frustrazione subito dopo esser stato superato da un tizio con una full che fila come un treno. Nonostante la stanchezza provo ad aumentare velocità ma le gambe mi dicono: "abbello ma n'dò voi annà?!!??!". Non riesco a stargli dietro, bastardo se tira!
Se penso che due mesi fa potevo benissimo competere e divertirmi pure mi viene da piangere.
Ragazzi, chi di voi si trovava in C.so Allamano verso le 17.00 ed ha superato senza pietà un tizio con i capelli lunghi in sella ad una Specialized e lo zaino Invicta modello pseudo-scolastico?
VOGLIO LA RIVINCITA!
Ritorno a casa e trovo mio fratello con il sorriso modello berlusconiano-dentiera cromata pronto a prendermi nuovamente per il culo: "hei ciclista, sei tornato?".
...Ogniuno ha la sua croce...
Hai, mentre mi sposto sulla sedia il ginocchio mi fa ancora un pochetto male, devo controllare meglio la mia posizione in sella.
Alla prossima pedalata.
SigCarlo.
Così, ripensando a come mi sono divertito questa estate, ho deciso di comprare l'abbigliamento invernale; ho speso un botto. Giacca invernale, salopette, guanti, etc...
Comprato tutto dal Decathlon, si, ho risparmiato rispetto ad altri negozi di articoli sportivi ma la qualità di alcuni prodotti non è eccelsa. Mi sono trovato male solo con i guanti, ve li descrivo per dovere di cronaca in modo che chi di voi li abbia visti e sia intenzionato a comprarli opti per qualche altro prodotto.
Sono quelli neri con dei disegnini tribali bianchi e con la scritta "-5°C" all'altezza del polso che costano la bellezza di 18.90Eurocucuzze.
La giornata di ieri, nonostante il sole, era decisamente freddina, ci saranno stati all'incirca tre gradi verso le 16.30.
Ero in discesa su asfalto ed alla velocità di 50Kmh mi si sono ghiacciate le dita! L'unica cosa che mi auguravo era quella di non dover frenare. Sensibilità e forza nelle dita uguali a ZERO.
Successivamente a velocità più moderata ho ripreso contatto con le mie dita; a velocità superiori dei 25-30Kmh l'effetto congelamento è garantito con questi guanti ma per il resto fanno discretamente il loro dovere anche se non vanno molto d'accordo col vento.
Finito il dovere di cronaca sui guanti, quello che sto per raccontare è un racconto tragicomico della mia domenica pomeriggio in bicicletta.
Il mattino era splendende a Torino, il cielo azzurro e stranamente il traffico tipico della domenica era meno intenso del solito. Verso le 10.30 realizzo che era la giornata giusta per andare a fare un giro con la bici e provare l'abbigliamento invernale. Esco di casa nel pomeriggio verso le 14.30 ma non prima di esser stato preso in giro da mio fratello per quel che riguarda la salopette: "cos'hai, la tutina da ciclista?". Rispondo, si, sembro una checca, ma almeno non prendo freddo! C'è ancora il sole nel pomeriggio e nei miei passaggi tra zone d'ombra e quelle dove batte il sole sento nettamente la differenza di temperatura dovuto sopratutto dall'abbigliamento di colore scuro che assorbe il calore dei raggi solari.
La fase iniziale di rodaggio dei muscoli procede bene ed in pochi minuti sono già in Corso Allamano. Una meta vera e propria non ce l'ho, tra me e me dicevo: "inizio ad arrivare a Grugliasco, prendo l'acqua alla solita fontana, e se mi va salgo fino al castello di Rivoli, poi si vedrà".
Lasciato lo stabilimento della Bertone alle mie spalle sento frusciare dietro di me la bicicletta di un collega Biker, si accosta affianco e...mi supera! Esclamo, beh, tanto di cappello! Dopo un'inizale incomprensione scambiamo quattro chiacchiere parlando di batterie dei contachilometri, etc... ed anche lui ha ripreso la bici dopo due mesi...
Arrivati all'incrocio davanti allo stabilimento Comau ci salutiamo; io svolto a destra e lui a sinistra.
Beh, ora che sono giunto alla fontana di Grugliasco vado al castello di Rivoli. Per arrivare in cima mi sono consumato il ginocchio sinistro, ho ancora male alla parte interna sinistra del ginocchio, mi fermo per alzare un pò la sella e riparto. Arrivato in cima scatto delle foto, Corso Francia vista da questa altezza sembra tagliare in due Torino, la basilica di Superga nella stessa direzione di Corso Francia poi è una cosa stupenda.
Ora inizia lo sterrato e la meta ambita sarebbe la cima del Moncuni ma considetato il mio stato pietoso sono contento se riesco ad arrivare alla fontana di acqua sorgente poco prima di iniziare la salita vera e propria per arrivare in cima.
Saluto un biker che viaggia in direzione opposta, lui risponde con un "ciao" quasi in_c_a_z_z_o_so...Boh, sarà caduto, si vede che gli girano "le comete"... (N.B. Se il termine non piace, non leggetelo. Ci sono altri termini in questo testo che sono di medesima "levatura", non belli ma che rappresentano la volontà dell'autore "IO", in ogni caso, prima che mi censuraste avrei gradito essere contattato ed avrei provveduto personalmente a riparare l'eventuale aggettivo scurrile. Chiusa parentesi).
Il sole è tramontato ed è tramontata pure l'idea di arrivare in cima al Moncuni ed io sono bello cotto, mi rendo conto che due mesi di mancata attività mi hanno ROVINATO.
Arrivo alla sorgente d'acqua scendo dalla bici ed ho come un giramento di testa sommato ad uno stordimento dal freddo. La prossima volta proteggo anche il testone! ...Dal freddo naturalmente, il casco lo indosso sempre...
Mentre riempio la borraccia sento delle voci; altri ciclisti, evidentemente stavano imboccando un sentiero in discesa, uno di loro era poco esperto e veniva consigliato dall'amico: "quando inizi a scendere non toccare i freni, molla di brutto e vai!". Sorrido e penso tra me e me quanto sia bello andare in bici.
Torno a casa. Si sta facendo sempre più scuro e prima di salire in groppa al destriero controllo le gomme, l'ultima volta mi ero accorto di aver bucato esattamente dove mi trovo...se la fortuna è cieca la sfiga...
Per fare prima decido di prendere l'asfalto ed in un tratto in discesa mi si ghiacciano le dita delle mani: accidenti a me, alla mia "tirchiaggine" ed alla inculata che ho preso con i guanti!
Alla mia destra inizio a vedere l'ospedale di Rivoli e più avanti, sulla sinistra un movimento disordinato di luci e suoni: le giostre. Mai viste in quel punto ma per questa sera il mio giro in "giostra" mi è bastato ed abbondantemente avanzato. Chissà se c'è qualcuno che vuole un pò della mia stanchezza...
Con la forza della disperazione inbocco il mio amato Corso Allamano, le gambe sono alla frutta ed anche io sono bello esauto ma l'entusiasmo per questo primo giro invernale è alle stelle.
Entusiasmo che si trasforma in frustrazione subito dopo esser stato superato da un tizio con una full che fila come un treno. Nonostante la stanchezza provo ad aumentare velocità ma le gambe mi dicono: "abbello ma n'dò voi annà?!!??!". Non riesco a stargli dietro, bastardo se tira!
Se penso che due mesi fa potevo benissimo competere e divertirmi pure mi viene da piangere.
Ragazzi, chi di voi si trovava in C.so Allamano verso le 17.00 ed ha superato senza pietà un tizio con i capelli lunghi in sella ad una Specialized e lo zaino Invicta modello pseudo-scolastico?
VOGLIO LA RIVINCITA!
Ritorno a casa e trovo mio fratello con il sorriso modello berlusconiano-dentiera cromata pronto a prendermi nuovamente per il culo: "hei ciclista, sei tornato?".
...Ogniuno ha la sua croce...
Hai, mentre mi sposto sulla sedia il ginocchio mi fa ancora un pochetto male, devo controllare meglio la mia posizione in sella.
Alla prossima pedalata.
SigCarlo.