Giro progettato sulla carta:
Feltre - Lentiai - Malga Garda - Rifugio Posa Puner - Monte Crep - Villa di Villa - Feltre
Recosonto, per quello che posso ricordare:
Montata seconda borraccia tattica sulla bici, + zaino idrico con 3 litri d'acqua, due panini + un numero imprecisato di Bounty etc etc. Peso lo zaino ed applico la targhetta TIR dietro la bici.
Partenza da casa mia alle 9 e 30 di domenica mattina (l'orario dice gia' che la tragedia era nell'aria...).
Vado in bici a Lentiai poi inizio a salire sbuffando sotto il sole per Malga Garda.
Dove inizia la strada sterrata mi fermo a mangiare un panino, e da li' passano tre baichers (uno con tette, ad una analisi piu' approfondita risultera' essere la morosa di uno degli altri due).
Costoro si fermavano a Malga Garda, ed intanto scopro che il moroso maschio e' di Forli', ed e' venuto ad abitare a Belluno.
Da cio' ne traggo tragici auspici per il resto del giro, un forlivese sperduto per le montagne, tsk tsk. (Vedi antica rivalita' fra le provincie' di Ravenna e Forli')
Li lascio e proseguo per il mio giro.
Arrivato al pentivio di Capitello Garda (un bivio + 1 trivio = 1 pentivio) dove ero gia' passato un'altra volta per il percorso + corto, consulto la cartina ed individuo la strada giusta in un Sentiero in Discesa con Sbarra (SiDcS).
I cartelli segnaletici invece indicavano un Largo Sentiero (LS).
Dubbioso chiedo prima a due baichers stravolti che mi indicano con sicurezza LS.
Attendo un po' per mangiarmi un Bounty e passano due viandanti, chiedo anche a loro (parlano dialetto misto a crucco) ed anche loro mi garantiscono che LS e' strada giusta.
Vada per LS.
Ero a quota 1200 e doveva raggiungere Rifugio Posa Puner a quota 1390, con agili saliscendi.
Prendo LS che e' un poco agile sali-sali, e cosi' mi ritrovo a quota oltre 1500 in una malga.
Scendo dalla bici e mi prende un crampone in una gamba che mi fa bestemmiare fortissimo (un tale che conoscero' piu' tardi come Luci(o) mi guarda e fa un cenno di approvazione).
Consulto la cartina e constato di aver cappellato. Sono finito in cima al Cesen, in pratica da un'altra parte.
Urge prendere una decisione:
1) ritornare indietro ed abortire il giro (opzione uomo cogniglio)
2) avventurarsi per boschi e ribeccare la giusta strada.
Vada per il 2)
Trovo una compagnia di viandanti e chiedo lumi circa il sentiero.
Mi dicono "che fortuna, veniamo proprio da la'" e mi spiegano la strada da fare, aggiungendo 'non puoi sbagliare'.
In quel momento non noto la coda a forma di freccia che spunta dai pantaloni del tipo, sento solo un forte odore di zolfo.
Lo chiameremo da ora in poi Luci(o) Fero.
Vado deciso per quel sentiero.
Si scende un bel po'.
Passo in mezzo ad una selva di bovidi, che non hanno voglia di spostarsi, ma in compenso hanno marcato molto bene il territorio (strato di merda colossale).
Quindi mi perdo 3-4 volte nel bosco, finche' non ritrovo la strada fatta (trasformatasi in salita) e decido per l'opzione 1) - uomo coniglio.
A meta' strada reincontro quel buontempone di Luci(o) che mi fa, ma come bla bla bla, vieni con noi che ti mostro la strada.
Lo seguo.
Dopo aver preso un improbabile sentiero nel bosco arrivo alla strada agognata, e dico 'Vi saluto qui, io torno a Capitello Garda, mi si e' fatto tardi, vado a SX' e lui mi dice che loro vanno al Rifugio Posa Puner dove hanno la macchina.
Parto ma la mia via finisce nel bosco e diventa un sentiero alla Aldozefriraider (*).
Comincio a preoccuparmi, ritorno sui miei passi e decido che andro' anch'io al rifugio.
Supero Luci(o) mandandolo affanculo volgarmente, mi faccio un ulteriore scollinamento ed arrivo al rifugio.
Urge prendere una decisione:
1) Continuare il giro (avrei dovuto essere li' circa 2 ore prima secondo i miei piani)
2) Inoltrarmi nel bosco e ridiscenedere a Villa di Villa (vicino a Lentiai) seguendo ulteriori improbabile tracce nel bosco
3) Scendere a Pianezze-Valdobbiadene e quindi ritornare a Feltre per la strada Treviso-Feltre (opzione uomo coniglio)
Constatata la forma allungata delle mie orecchie a quell'ora della sera opto per la 3).
Arrivo a Feltre dopo 85 km (+ quelli a bici in spalla per i boschi) e 1800 m di dislivello, la testa che gira e crampi incombenti.
Ricordo la frase mitica di Stecchetti: avesmi da muri', mo as gudessum! (**)
saluti
Stefano
(*) Ricordo che secondo Aldozefriraider un sentiero e' costituito dallo spazio che sta fra due alberi.
(**) dialetto romagnolo - "A momenti morivamo, ma ci siamo divertiti"
Feltre - Lentiai - Malga Garda - Rifugio Posa Puner - Monte Crep - Villa di Villa - Feltre
Recosonto, per quello che posso ricordare:
Montata seconda borraccia tattica sulla bici, + zaino idrico con 3 litri d'acqua, due panini + un numero imprecisato di Bounty etc etc. Peso lo zaino ed applico la targhetta TIR dietro la bici.
Partenza da casa mia alle 9 e 30 di domenica mattina (l'orario dice gia' che la tragedia era nell'aria...).
Vado in bici a Lentiai poi inizio a salire sbuffando sotto il sole per Malga Garda.
Dove inizia la strada sterrata mi fermo a mangiare un panino, e da li' passano tre baichers (uno con tette, ad una analisi piu' approfondita risultera' essere la morosa di uno degli altri due).
Costoro si fermavano a Malga Garda, ed intanto scopro che il moroso maschio e' di Forli', ed e' venuto ad abitare a Belluno.
Da cio' ne traggo tragici auspici per il resto del giro, un forlivese sperduto per le montagne, tsk tsk. (Vedi antica rivalita' fra le provincie' di Ravenna e Forli')
Li lascio e proseguo per il mio giro.
Arrivato al pentivio di Capitello Garda (un bivio + 1 trivio = 1 pentivio) dove ero gia' passato un'altra volta per il percorso + corto, consulto la cartina ed individuo la strada giusta in un Sentiero in Discesa con Sbarra (SiDcS).
I cartelli segnaletici invece indicavano un Largo Sentiero (LS).
Dubbioso chiedo prima a due baichers stravolti che mi indicano con sicurezza LS.
Attendo un po' per mangiarmi un Bounty e passano due viandanti, chiedo anche a loro (parlano dialetto misto a crucco) ed anche loro mi garantiscono che LS e' strada giusta.
Vada per LS.
Ero a quota 1200 e doveva raggiungere Rifugio Posa Puner a quota 1390, con agili saliscendi.
Prendo LS che e' un poco agile sali-sali, e cosi' mi ritrovo a quota oltre 1500 in una malga.
Scendo dalla bici e mi prende un crampone in una gamba che mi fa bestemmiare fortissimo (un tale che conoscero' piu' tardi come Luci(o) mi guarda e fa un cenno di approvazione).
Consulto la cartina e constato di aver cappellato. Sono finito in cima al Cesen, in pratica da un'altra parte.
Urge prendere una decisione:
1) ritornare indietro ed abortire il giro (opzione uomo cogniglio)
2) avventurarsi per boschi e ribeccare la giusta strada.
Vada per il 2)
Trovo una compagnia di viandanti e chiedo lumi circa il sentiero.
Mi dicono "che fortuna, veniamo proprio da la'" e mi spiegano la strada da fare, aggiungendo 'non puoi sbagliare'.
In quel momento non noto la coda a forma di freccia che spunta dai pantaloni del tipo, sento solo un forte odore di zolfo.
Lo chiameremo da ora in poi Luci(o) Fero.
Vado deciso per quel sentiero.
Si scende un bel po'.
Passo in mezzo ad una selva di bovidi, che non hanno voglia di spostarsi, ma in compenso hanno marcato molto bene il territorio (strato di merda colossale).
Quindi mi perdo 3-4 volte nel bosco, finche' non ritrovo la strada fatta (trasformatasi in salita) e decido per l'opzione 1) - uomo coniglio.
A meta' strada reincontro quel buontempone di Luci(o) che mi fa, ma come bla bla bla, vieni con noi che ti mostro la strada.
Lo seguo.
Dopo aver preso un improbabile sentiero nel bosco arrivo alla strada agognata, e dico 'Vi saluto qui, io torno a Capitello Garda, mi si e' fatto tardi, vado a SX' e lui mi dice che loro vanno al Rifugio Posa Puner dove hanno la macchina.
Parto ma la mia via finisce nel bosco e diventa un sentiero alla Aldozefriraider (*).
Comincio a preoccuparmi, ritorno sui miei passi e decido che andro' anch'io al rifugio.
Supero Luci(o) mandandolo affanculo volgarmente, mi faccio un ulteriore scollinamento ed arrivo al rifugio.
Urge prendere una decisione:
1) Continuare il giro (avrei dovuto essere li' circa 2 ore prima secondo i miei piani)
2) Inoltrarmi nel bosco e ridiscenedere a Villa di Villa (vicino a Lentiai) seguendo ulteriori improbabile tracce nel bosco
3) Scendere a Pianezze-Valdobbiadene e quindi ritornare a Feltre per la strada Treviso-Feltre (opzione uomo coniglio)
Constatata la forma allungata delle mie orecchie a quell'ora della sera opto per la 3).
Arrivo a Feltre dopo 85 km (+ quelli a bici in spalla per i boschi) e 1800 m di dislivello, la testa che gira e crampi incombenti.
Ricordo la frase mitica di Stecchetti: avesmi da muri', mo as gudessum! (**)
saluti
Stefano
(*) Ricordo che secondo Aldozefriraider un sentiero e' costituito dallo spazio che sta fra due alberi.
(**) dialetto romagnolo - "A momenti morivamo, ma ci siamo divertiti"