Report: Dicembre d'oro

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Guai meccanici principali sistemati, avrei dovuto dedicare il giorno successivo a sbrigare alcune faccende, pranzare con un cliente, finire la manutenzione e preparare la valigia per l'imminente viaggetto.
Ma Fede mi chiama e mi dice che ha voglia di montagna dopo due giorni di parchetto.
Giornata blu fantastica in avvicinamento: non posso dire di no. Se poi arriva l'inverno vero? basta bici in quota...
Tutto va in secondo piano.
Dove? abbastanza in alto, vicino a casa, tutto esposto bene al sole, divertente, con un po' di portage, con panorami inusuali per l'ospite...

Meta prescelta è il Monte Croce e il Monte Mazzoccone, con un po' di portage come piace a lei, un po' di pedalata come piace a me e un po' di sentieri cattivissimi come piace ad entrambi, tutto al sole, come piace a tutti.

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Partiamo da Quarna Sotto, per stare il più possibile sopra la linea dei boschi e goderci la quota.

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Prima sterratone nelle belle faggete, poi il sentiero si inerpica piuttosto ciclabile (ostinazione e colpi di reni) verso l'Alpe Curgiolo sul versante sud-est. Dopodiché non ci resta che metterci la bici in spalla e seguire le ripide creste, che "in breve" ci portano in vetta (1643m).

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La temperatura è buona, le nuvole non esistono, la pianura è un'ipotesi bianchiccia da cui emergono poche sagome non identificate; oltre fa capolino l'Appenino. Il Monte Rosa e il M. Leone sono i più possenti riferimenti del panorama alpino, mentre gli altri colossi svizzeri sono nascosti dalla Massa del Turlo e Monte Capio. Oltre al Lago d'Orta si vece anche il Lago Maggiore verso Verbania e quello di Varese. A est le Grigne, il Legnone, il Disgrazia, ecc.

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Dopo un pisolino al sole, si riparte sull'aerea cresta est, che presto si fa molto ripida e tecnica, con alcuni passaggi non banali.

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Il trasferimento verso il Monte Mazzoccone è su una sterrata coperta da una coltre spessissima di foglie. Con ancora un momento di portage raggiungiamo la seconda cima (1424m) con il sole poco sopra l'orizzonte.

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Mentre il il lago d'Orta sonnecchia già all'ombra, quel potente riflettore nel cielo a sud-ovest, prima di eclissarsi, ci regala una luce spaziale.

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La cresta sud-est, percorsa nella neve all'inizio dell'anno, è ostica, con diversi passaggi tra le rocce da fare a piedi, ma per il resto è scorrevole e divertente.

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Arrivati ad una cappelletta, col buio incalzante invece di proseguire dritto sulla cresta, prendiamo il divertente e veloce sentiero a tornanti e curvette che porta ad un alpeggio sul facile sentiero Beltrami. naaa! Facili mulattiere naaaa!
Non mi scoraggio e imbocchiamo un traverso oltre una sbarra, seguendo il mio naso, che in breve ci riporta sulla dorsale in un altro punto panoramico sul lago. Ottimo! Ottimo!

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La discesa prosegue spassosa. La luce è sempre più fievole. Tra sterrate e mulattiere raggiungamo Quarna Sopra, dove Fede ha un guasto al reggisella e io dimentico gli occhiali ad una fontana, che fatico a rintracciare nel labirinto di carrugi.
È praticamente notte quando arriviamo alla macchina su altre mulattiere.

Fantastico!

Ci siamo proprio divertiti.
Fede oggi è rotolata un po' di volte, senza lividi né malumori. Grande. Sta migliorando costantemente.

Adoro il mio laghetto e le sue montagne!

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Dislivello: circa 1050m
PS: Non ho la traccia di questo giro; posso dare indicazioni tipo roadbook
 

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Guai meccanici principali sistemati, avrei dovuto dedicare il giorno successivo a sbrigare alcune faccende, pranzare con un cliente, finire la manutenzione e preparare la valigia per l'imminente viaggetto.
Ma Fede mi chiama e mi dice che ha voglia di montagna dopo due giorni di parchetto.
Giornata blu fantastica in avvicinamento: non posso dire di no. Se poi arriva l'inverno vero? basta bici in quota...
Tutto va in secondo piano.
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Adoro il mio laghetto e le sue montagne!

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Dislivello: circa 1050m
PS: Non ho la traccia di questo giro; posso dare indicazioni tipo roadbook

spara le indicazioni!perche' io lo ho fatto al contrario, cioè dal mozzancone al croce..questa variante mi ispira anche se vedo neve a 600mt ora
 

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Dalla chiesa principale di Quarna Sotto (fontana), si passa dalla piazza con il corno disegnato nella pavimentazione, si tiene la destra scendendo, si attraversa il ruscello con il mulino e si prosegue sulla stradina asfaltata che si addentra nella valle. Si perde un po' di quota, che si recupera con ripide rampe cementate; poi diventa sterrata con pendenze sempre umane. Si segue sempre la strada principale (ci sono anche le frecce "MTB"); dopo qualche km si arriva all'Alpe Camasca (fontana), incontrando nuovamente l'asfalto per poche centinaia di metri.
Si prosegue su sterrata fino alla bocchetta tra il M. Congiura e il M. Croce; superata la sbarra sulla strada verso l'Alpe Ranghetto, si imbocca subito il sentiero sulla dx che porta all'Alpe Curgione.
Mi riprometto di scendere da quella parte la prossima volta, perché è un bel sentiero da fare in discesa e la cresta per arrivare fin lì è più facile.
Dall'alpeggio si sale per la massima pendenza fino ad un punto in cui la cresta spiana leggermente e un sentiero sconnesso taglia diagonalmente a sinistra, per andare ad intercettare quello che sale sull'altra cresta dall'Alpe Ranghetto. Lì ci si affaccia in Valsesia e si può finalmente ammirare il Monte Rosa. Il sentiero sale deciso, sempre dritto fino alla croce.
La discesa sulla cresta est finisce nuovamente vicino alla sbarra succitata. Massima attenzione, soprattutto nei passaggi tra le rocce e nella parte finale nel bosco, perché le foglie nascondono alcune "trappole".
Si ripercorre al contrario la sterrata pianeggiante a nord del Monte Congiura, per poi imboccare la sterrata a sx che sale dopo l'area picnic (altra sbarra): prima ripida, poi dolce, poi discesa lieve. Prima che la sterrata si allontani in discesa dalla linea di cresta, noi abbiamo tagliato a destra, spingendo la bici per riguadagnare il sentiero in cresta (che si può prendere in via ufficiale, restando sul lato sud, sulla strada percorsa in salita). E su dritti ancora una volta con la bici in spalla fino alla cima.
Come sul Monte Croce, si seguono i numerosi bollini arancioni dell'Ultratrail, che marcano il sentiero che precipita dalla cima sulla cresta verso il Lago d'Orta. Parti ciclabili si alternano a passaggi improponibili in sella, se non sei Akrigg.
Giunti ad un bivio (il primo che c'è su quel sentiero), si può risalire brevemente, restando sulla cresta e dalla cappellina, continuare veloci, sempre dritti in cresta fino alla successiva cappellina. In alternativa, si tiene la destra su un sentiero divertente e veloce fino all'alpeggio (che non mi ricordo come si chiama) a metà del Sentiero Beltrami, tra la Camasca e Quarna. Si ignorano tutte le indicazioni ragionevoli e si tiene la sx, superando un sbarra: stradina in lieve salita che porta ad una baitina nuova. Prima di svoltare sulla curva sotto la baitina, sulla dx si stacca un sentiero che in lieve pendenza (costeggia una rete di recinzione) riporta sulla cresta che avevamo lasciato prima in corrispondenza di una cappellina con panche in sasso vista lago.
Il sentiero in cresta prosegue ancora fino alla sterrata che da Quarna Sopra porta agli alpeggi in Val Strona; mentre noia abbiamo preso il sentiero a dx. seguendo i bollini, per fare più curve e goderci di più la perdita di dislivello.
Quando si sbuca su una sterrata, i bollini arancioni si perdono, per cui non resta che seguire la sterrata in discesa, che rapidamente porta a Quarna Sopra. Ricompaiono i bollini arancioni, ma sembrano portare in troppe direzioni (forse circuiti diversi). Conviene chiedere indicazioni per raggiungere il campo sportivo. Si costeggia il campo di calcio, e poco dopo si abbandonano i bollini arancioni e la traccia più battuta (che con una curva a sx, risale su una collina), restando sulla dx su una traccia meno evidente: è una mulattiera larga il lieve discesa con dei tombini, che porta direttamente in centro a Quarna Sotto senza toccare più l'asfalto.

Se ci sei già stato, in qualche modo te la cavi ad orientarti. :-)
 

Classifica giornaliera dislivello positivo

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