[Report] Dalla Tognola all’ombra delle Pale

loonet

Biker superioris
Tanto per condividere un po’ di sentieri.
Nel weekend appena trascorso ero a S.Martino di Castrozza ovviamente con la mia MTB.
Il Meteo prevedeva una situazione nera ed infatti c’ha azzeccato di brutto.
Sabato pioggia tutto il giorno e domenica mattina diluvio con neve appena sopra i 2000 m, non male per essere in luglio inoltrato !
L’intenzione sarebbe stata quella di partire dal Passo Rolle per fare poi un giro sul Paneveggio, ma con un tempo così era meglio optare per un giro di ripiego.
Così nel lungo pomeriggio piovoso di sabato, cartine alla mano, cerco di disegnare un ipotetico percorso nei dintorni di San Martino che mi consentisse di accelerare il rientro in caso di maltempo
Ecco che domenica pomeriggio, una tregua del maltempo, mi da l’opportunità di fare il mio giro di esplorazione, in vista di future occasioni più propizie per effettuare un tour fatto come si deve.
Parto dal centro e mi dirigo verso la zona del palazzetto dello sport per imboccare sulla sinistra la forestale che sale verso la Tognola.
In seguito si trovano molti bivi ma la direzione alla Tognola è sempre ben segnalata, e in ogni caso, per non sbagliare basta andare sempre su in salita.
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Non è una salita impegnativa, infatti si pedala su strada forestale fino alla Malga e solo l’ultimo chilometro è leggermente più ripido dei tratti precedenti.
In più il sentiero regale degli scorci veramente belli sulle Pale di San Martino innevate.
2_tognola.JPG

Arrivato alla Tognola proseguo per un brevissimo tratto sul sentiero 352 tanto per capirne la fattibilità per eventualmente percorrerlo in futuro.
3_verso_caoria.JPG


4_caoria.JPG

Poi torno giù percorrendo in discesa la stessa forestale appena fatta in salita.
La discesa è veloce e non presenta difficoltà e poi, viste le temperature non trovo anima viva.
Arrivo al bivio percorso in precedenza (km 14.7) e giro a destra verso il lago di Calaita.
E’ sempre una forestale facile, se non fosse che aveva piovuto fino ad un’ora prima perché trovo diversi punti dove il fango è copioso e tende a frenare la pedalata.
Le cose si complicano al km 19 dopo aver superato il bivio verso Malga Crel.
La forestale si inerpica ripida ma pedalabile, poi spiana e si trasforma in un single track ripido che mi costringe a proseguire per alcuni brevi tratti a piedi.
5_single_verso_calaita.jpg


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Dopo scende su un fondo pietroso ed esce dal bosco regalando finalmente la vista del lago veramente bella con i verdi pascoli a fargli da contorno .
7_vedo_lago1.JPG

La traccia per raggiungere il lago appare come un falsopiano ma a renderla impegnativa è il fatto che il fondo è cosparso di pietre piantate per terra, quindi per arrivare al rifugio Miralago devo per forza papparmi questa specie di Parigi-Rubaix.
8_vedo_lago2.JPG

Una foto veloce
9_lago.JPG

e ritorno ad affrontare la Parigi-Rubaix appena fatta per piegare poi a destra, prima di addentrarmi nel bosco, verso la Forcella di Calaita.
10_forcella_calaita.JPG

Qui il single track si addentra nel bosco e diventa difficile da intuire.
Si trasforma subito dopo in una discesona freeride da sballo.
Ripida stretta con un fondo in terriccio e a tratti con pietre … nella concentrazione mi dimentico di fare almeno una foto.
E’ necessario avere una certa abilità per scendere dalla Forcella di Calaita e non nascondo che alcuni brevissimi tratti ho preferito farli a piedi, sia perché il fondo era molto umido e scivoloso, sia perché una front non perdona molto gli errori ed essendo in esplorazione solitaria, non vorrei che mi capitasse qualche triste inconveniente.
Una biammortizzata con escursioni generose qui fa decisamente la differenza.
Sbuco con un salto in una forestale dove proseguo a destra e giunto ad un tornante svolto a sinistra.
11_tornante.JPG


Ancora discesa semplice, ripida e veloce : mi porta all’asfalto in località Dismoni,
12_dismoni.JPG


dove proseguo ancora in discesa giungendo dopo alcuni tornanti alla strada statale 50 che sale da Fiera di Primiero verso S.Martino.
Proseguo in salita su asfalto superando la località Valmesta e quando raggiungo un tornante proseguo dritto imboccando una forestale.
Gli ultimi otto chilometri del mio giro si complicano un po’ a causa delle pendenze e del freddo che ho preso in discesa e che mi inchioda leggermente le gambe.
Dopo il ponte che attraversa il torrente Cismon la strada infatti diventa molto ripida e percorre alcuni tornanti che sono praticamente in piedi.
13_rampe_finali.JPG

La direzione da seguire è verso Malga Civertaghe - Rif. al Velo della Madonna.
Il fondo è quello tipico di una forestale alternata con un paio di brevi tratti di asfalto e di cemento.
Con non pochi sforzi arrivo alla Malga, peraltro disabitata e credo di aver finito la fatica perché la strada spiana e dopo un bivio dove devo proseguire a sinistra, addirittura scende dolcemente.
14_arrivo_malga_civertaghe.JPG


15_malga_civertaghe.JPG

Poi però dopo un tornante ricomincia la salita più incazzata di prima.
Fortunatamente alcuni tratti brevissimi sono meno ripidi e consentono di tirare un poco il fiato e poi il sentiero offre una vista spettacolare delle Pale di San Martino che sono proprio sopra la mia testa.
A sorpresa il sentiero si restringe e mi trovo ad affrontare quasi un single track attraversato da un un torrente.
Riesco pure ad effettuare in sella il guado e la successiva ripida rampa e qui capisco che le forze non mi mancano.
Arrivo ad un bivio : davanti a me c’è una malga deliziosa e seguendo l’indicazione per San Martino vado in discesa, fortunatamente mi accorgo che stavo sbagliando quindi ritorno su per alcune decine di metri .
16_verso_san_martino.JPG


Il sentiero spiana allargandosi e di li a breve scorgo le prime case di San Martino.
17_ritorno_san_martino.JPG

In un attimo raggiungo le funivie Colverde-Rosetta e termino così la mia gita.

Si tratta di un’escursione relativamente semplice, 41 km e poco più di 1400m di dislivello, fatta in gran parte su strade forestali ampie, con un fondo compatto e solo 4 km di asfalto.
La ciclabilità è quasi totale escluse poche decine di metri percorse a piedi perché troppo ripide e tortuose.
Le uniche difficoltà, probabilmente accentuate anche dal fondo scivoloso per la pioggia abbondante caduta poco tempo prima, sono dovute al fondo tortuoso sul tratto finale del sentiero che porta al lago, alla discesa piuttosto tecnica dalla Forcella di Calaita ed ai tratti di salita molto ripida sul finale.
Per completare il giro, con una pedalata parsimoniosa, ho impiegato circa 3 ore escludendo le soste e le divagazioni.
Tranne la discesa dalla Forcella di Calaita, quasi tutti i bivi sono ben segnalati.
Consiglio di portare con se una cartina dettagliata della zona perché ho riscontrato che la ricezione del GPS, soprattutto nel finale è molto approssimativa.

Allego la traccia, ma la trovate anche negli itinerari http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/4901.
 

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MARCO+

Biker tremendus
Come sempre...impeccabile descrizione...:i-want-t:e visto il meteo sei stato davvero un temerario...immagino che avrai tirato fuori gli artigli nei tratti fangosi...ma nulla di impossibile per le tue eccelse doti tecniche di biker...
che io posso naturalmente testimoniare e documentare:il-saggi:
a presto...molto presto...:spetteguless:
 

loonet

Biker superioris
Come sempre...impeccabile descrizione...:i-want-t:e visto il meteo sei stato davvero un temerario...immagino che avrai tirato fuori gli artigli nei tratti fangosi...ma nulla di impossibile per le tue eccelse doti tecniche di biker...
che io posso naturalmente testimoniare e documentare:il-saggi:
a presto...molto presto...:spetteguless:
Grazie Marco ma troppi elogi mi fanno arrossire ... ti assicuro che tranne alcuni tratti questo itinerario è pedalabilissimo da tutti.
L'unico tratto che mi ha impensierito era la discesa freeride dalla Forcella Calaita, forse solo per il fatto che pretendo troppo dalla mia front.
Il fango da quelle parti non era nulla se paragonato al masticione dei nostri colli euganei
 

thefast

Biker infernalis
30/4/03
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veneto
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quanto hai camminato e quanto hai impiegato dopo il bivio di Malga Crel per sbucare nella radura con i citolato in vista del lago di Calaita?
L'anno scorso dopo un 10min a piedi in salita e visto che il sentiero diventava un vero sentiero da far a piedi mi sono rotto i maroni e sono tornato indietro. Forse dovevo insistere? Ci riprovo da domani.....
 

loonet

Biker superioris
quanto hai camminato e quanto hai impiegato dopo il bivio di Malga Crel per sbucare nella radura con i citolato in vista del lago di Calaita?
L'anno scorso dopo un 10min a piedi in salita e visto che il sentiero diventava un vero sentiero da far a piedi mi sono rotto i maroni e sono tornato indietro. Forse dovevo insistere? Ci riprovo da domani.....

Ho fatto quel tratto di single track alternando tratti a piedi e tratti in sella, quando diventava meno ripido.
Sommando tutti i tratti a piedi, non credo di aver camminato oltre i 5 minuti.
Devo dire però che quel giorno mi sentivo piuttosto in forma.
Anche nella discesa dalla forcella Calaita ho messo giù i piedi un paio di volte... il sentiero era veramente cazzuto per le mie capacità di guida
 

thefast

Biker infernalis
30/4/03
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oggi l'ho fatto. basta insitere per 5/10min tra sella e a piedi sia in andata che ritorno da SanMartino, poi sono andato su alla Tognola
 

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