Scritta qualche tempo fa l'ho ritrovata tra i file nei miei documenti, è solo una parte..
Arrivato alla sommità della montagna, al mio sguardo si apriva un'orizzonte aperto, si vedeva la pianura, anche se avvolta da una leggera cappa di umidità, le cime dei monti vicini e qualche nuvola bianca che sembrava promettere qualche goccia di pioggia. Tutto intorno c'era un pascolo coi fili d'erba alti e dorati. Probabilmente era da un po' che lassù non venivano le mucche a pascolare.
Feci una rapida esplorazione, di tanto in tanto si vedevano delle rocce grigie emergere dall'erba ed avevano una particolare caratteristica: sembravano tante lastre di pietra una sopra l'altra, e creavano figure di un aspetto misterioso come grossi pachidermi in fila uno dietro l'altro.
Ero arrivato alla bellissima città di roccia, il percorso che seguivo era indicato bene da cartelli segnaletici, che portavano in direzioni diverse. Sembrava in alcuni tratti che la natura si fosse impegnata a incidere delle lastre di pietra rosacea, sulle quali stavo camminando, dei segni. In realtà erano dei rigoli d'acqua che avevano scavato la roccia calcarea, creando una composizione di tratti lunghi con curvature sinusoidali intervallate da delle piccole pozze sul fondo delle quali si era accumulato del terriccio ed aveva originato del muschio di colore scuro. La mia curiosità mi spinse a percorrere quel sentiero e cercavo di memorizzare ogni piccolo dettaglio di ciò che mi stava intorno. Decisi di sdraiarmi in mezzo a quel prato, sentivo i fili d'erba accarezzarmi la pelle delle mani, chiusi gli occhi e mi misi ad ascoltare, il nulla. Erano anni che non mi concedevo un momento solo con me stesso, e senza rendermi conto mi addormentai.
Arrivato alla sommità della montagna, al mio sguardo si apriva un'orizzonte aperto, si vedeva la pianura, anche se avvolta da una leggera cappa di umidità, le cime dei monti vicini e qualche nuvola bianca che sembrava promettere qualche goccia di pioggia. Tutto intorno c'era un pascolo coi fili d'erba alti e dorati. Probabilmente era da un po' che lassù non venivano le mucche a pascolare.
Feci una rapida esplorazione, di tanto in tanto si vedevano delle rocce grigie emergere dall'erba ed avevano una particolare caratteristica: sembravano tante lastre di pietra una sopra l'altra, e creavano figure di un aspetto misterioso come grossi pachidermi in fila uno dietro l'altro.
Ero arrivato alla bellissima città di roccia, il percorso che seguivo era indicato bene da cartelli segnaletici, che portavano in direzioni diverse. Sembrava in alcuni tratti che la natura si fosse impegnata a incidere delle lastre di pietra rosacea, sulle quali stavo camminando, dei segni. In realtà erano dei rigoli d'acqua che avevano scavato la roccia calcarea, creando una composizione di tratti lunghi con curvature sinusoidali intervallate da delle piccole pozze sul fondo delle quali si era accumulato del terriccio ed aveva originato del muschio di colore scuro. La mia curiosità mi spinse a percorrere quel sentiero e cercavo di memorizzare ogni piccolo dettaglio di ciò che mi stava intorno. Decisi di sdraiarmi in mezzo a quel prato, sentivo i fili d'erba accarezzarmi la pelle delle mani, chiusi gli occhi e mi misi ad ascoltare, il nulla. Erano anni che non mi concedevo un momento solo con me stesso, e senza rendermi conto mi addormentai.
