Ho una NS Surge Evo (front da AM-freeride in acciaio 26") che seppur essendo di qualche anno fa ha poco da invidiare ai mezzi più recenti, a parte forse una ruota un po' più grande davanti 
. L'unico difetto è il piantone sella da 27,2.
Alla fine, stufo di dover abbassare e alzare il telescopico meccanico da 110mm (con collarino quick release, e rimetterlo dritto ogni volta) a ogni discesa seria, ho messo da parte il vecchio tele (che pure funzionava perfettamente) e mi sono imbarcato in un ardito e inedito progetto di telescopico integrato. In realtà Liteville se non erro monta telescopici integrati ma non essendo il mio telaio predisposto ho dovuto fare le cose in modo un po' diverso.
Il tutto è partito da un telescopico Raceface Turbine da 150, preso da revisionare. Si tratta di una copia su licenza del 9point8 fall line, con blocco meccanico ad espansione, tipo freno a tamburo, relativamente semplice da allungare all'escursione voluta.
La parte telescopica è un semplice reggisella fisso, modificato con l'aggiunta di valvola schrader per la molla pneumatica, guide laterali fresate per tutta la lunghezza, più qualche alleggerimento e altri piccoli dettagli. Il diametro interno è maggiore dello stelo del Raceface quindi ho dovuto spessorare il cilindro del blocco meccanico.
Sul piantone è fissato, stretto con un collarino a vite, il collare che alloggia le guide antirotazione. Il piantone è stato accorciato per eliminare il taglio che serve a stringere i reggisella normali.
Quindi il reggisella è sempre libero di scorrere direttamente nel piantone, il collare serve solo a non farlo ruotare. Il meccanismo di blocco/sblocco appoggia direttamente sopra la scatola del movimento centrale, tramite un piede filettato che permette la regolazione fine dell'altezza (+/- 15mm dall'altezza ideale calcolata). L'asola serve per far passare il cavo:
Nel foro in fondo al piede va un perno filettato che trattiene il tutto quando si solleva la bici dalla sella.
Il "soffietto" di protezione... non il massimo come resistenza ma pesa (e costa) niente... la ricerca di un'alternativa più tennologica è rimandata.
La parte peggiore è stata preparare il telaio. Il foro del piantone era leggermente ovalizzato e l'ho alesato, la maggior larghezza compensata con della lamina di ottone che aiuta anche la scorrevolezza. Aumentato la profondità dell'alesatura di una decina di cm, fino quasi al movimento centrale, non proprio una passeggiata farlo a mano sull'acciaio. Solo per scoprire che il piantone è anche leggermente piegato per cui il reggi non entrava fino in fondo. Problema che sono riuscito a risovere asportando del materiale dal reggi nei punti giusti per fargli seguire meglio la curva durante lo scorrimento, senza introdurre giochi a reggi tutto esteso.
. L'unico difetto è il piantone sella da 27,2.Alla fine, stufo di dover abbassare e alzare il telescopico meccanico da 110mm (con collarino quick release, e rimetterlo dritto ogni volta) a ogni discesa seria, ho messo da parte il vecchio tele (che pure funzionava perfettamente) e mi sono imbarcato in un ardito e inedito progetto di telescopico integrato. In realtà Liteville se non erro monta telescopici integrati ma non essendo il mio telaio predisposto ho dovuto fare le cose in modo un po' diverso.
Il tutto è partito da un telescopico Raceface Turbine da 150, preso da revisionare. Si tratta di una copia su licenza del 9point8 fall line, con blocco meccanico ad espansione, tipo freno a tamburo, relativamente semplice da allungare all'escursione voluta.
La parte telescopica è un semplice reggisella fisso, modificato con l'aggiunta di valvola schrader per la molla pneumatica, guide laterali fresate per tutta la lunghezza, più qualche alleggerimento e altri piccoli dettagli. Il diametro interno è maggiore dello stelo del Raceface quindi ho dovuto spessorare il cilindro del blocco meccanico.
Sul piantone è fissato, stretto con un collarino a vite, il collare che alloggia le guide antirotazione. Il piantone è stato accorciato per eliminare il taglio che serve a stringere i reggisella normali.
Quindi il reggisella è sempre libero di scorrere direttamente nel piantone, il collare serve solo a non farlo ruotare. Il meccanismo di blocco/sblocco appoggia direttamente sopra la scatola del movimento centrale, tramite un piede filettato che permette la regolazione fine dell'altezza (+/- 15mm dall'altezza ideale calcolata). L'asola serve per far passare il cavo:
Nel foro in fondo al piede va un perno filettato che trattiene il tutto quando si solleva la bici dalla sella.
Il "soffietto" di protezione... non il massimo come resistenza ma pesa (e costa) niente... la ricerca di un'alternativa più tennologica è rimandata.
La parte peggiore è stata preparare il telaio. Il foro del piantone era leggermente ovalizzato e l'ho alesato, la maggior larghezza compensata con della lamina di ottone che aiuta anche la scorrevolezza. Aumentato la profondità dell'alesatura di una decina di cm, fino quasi al movimento centrale, non proprio una passeggiata farlo a mano sull'acciaio. Solo per scoprire che il piantone è anche leggermente piegato per cui il reggi non entrava fino in fondo. Problema che sono riuscito a risovere asportando del materiale dal reggi nei punti giusti per fargli seguire meglio la curva durante lo scorrimento, senza introdurre giochi a reggi tutto esteso.
