Dopo più di due settimane di stop forzato a causa della botta alla costola, non potevo ricominciare in modo migliore. Giro tosto per dislivelli, fondo e...discese (35 per 1600 circa su runtastic, quindi credo un 1400 reali) ma fatti in pieno spirito AM, con tanto di riposino sull'erba tra le margherite ahaha...
Le gambe erano un pochino di legno, però mi sono proprio ricaricato per la nuova settimana!!
I monti del Marganai sono sempre una sicurezza, tra antiche miniere e villaggi abbandonati, boschi e montagne piene di antiche carrarecce, sentieri da paura, cave pietrose e percorsi DH da applausi...insomma, una meraviglia! E in tutto questo una solitudine assordante e straordinaria...
È strano come i pensieri ti investano in luoghi come questi...
Mi viene in mente un momento particolare: arriviamo a Malacalzetta (il villaggio minerario abbandonato presente in alcune foto) per poi intraprendere la salita impestata per Campu Spina (una cima soprastante). Il paesaggio è spettrale: non soltanto per i ruderi fatiscenti del vecchio villaggio abbandonato, immobili attorno al fondovalle come un antico tenore impietrito, ma soprattutto per un'aria profondamente malinconica e inospitale.
Il vento si divincola tra i muri in rovina, muove ogni cosa, riempie e addensa l'aria. Talvolta ci è amico, accompagnandoci e sostenendoci nel cammino, talvolta ci è improvvisamente ostile, contrastandoci, mugghiando sul casco e strappandoci dal viso gocce di sudore già fredde sulla pelle.
L'erba verde e le fronde degli alberi in fiore si lasciano fendere producendo flebili lamenti, mentre le ombre delle nuvole corrono tra i versanti come sinistri spiriti invasati, accendendo e spegnendo di luce le valli e i canali.
La salita non fa sconti, il vento non ne muove un solo sasso. E sono tutti li, ci aspettano e si chiedono in che punto metteremo la ruota, un metro alla volta. In questi momenti si è davvero soli con se stessi, anche se in compagnia. La fatica sublima ogni cosa, e ogni attimo diventa un'eternità. Mille pensieri si accavallano: in un istante ci si dimentica di ogni cosa attorno, sorpresi dai propri pensieri, finalmente chiari di una lucidità straordinaria. Un momento dopo ci si estranea da se stessi, rapiti dalle montagne. Ogni respiro è un rollio di nave, ogni colpo di pedale il riscatto. La vetta è sempre lì, ci chiama, ci supplica di conquistarla. Oggi saremo la sua novità, il suo imprevisto, i suoi volti di passaggio. Noi invece lassù troveremo molto di più, porteremo noi stessi per ritrovare noi stessi, ancora una volta...Prima dell'urlo, ululato gonfio di vita, prima che una nuova pazza discesa ci resusciti per un'altra settimana, fino alla prossima salita, fino alla prossima vetta...
:)
Grande! Bellissime parole e ottime foto. Complimenti!
Il team Canyon composto dalle 2 Gemelle Strive la new entry Spectral e la Nervuzza si è divertito a girare nel Finalese in attesa di affrontare qualche giro più AM e meno bike parkeggiato... Non che nel Finalese ci siamo fatti portare su se non esclusivamente dalle nostre gambuzze eh!
Giri pedalati ma con discese nel parco giochi del Finalese!!
Ecco due istantanee che rappresentano il team Canyon in tutta la sua espressione!!
Presso l'Ex Base Nato a Pian dei Corsi...
Subito sotto la vetta del Settepani, siamo tutti d'accordo su dove scendere...
I potenti mezzi! ( caccia all'intruso!
Grandi bici!! Grandi giornate!!!