Venerdi mattina mi metto daccordo con i miei due compagni di merende per organizzare un bella uscita il sabato mattina. Tutto a posto, ci si vede domattina al solito posto.
Venerdi sera, invece, la dolce mogliettina mi prepara un bel programmino per sabato mattina: cè da ritirare questo, cè da prendere quello, cè da fare questaltro! Sabato mattina? Già! Non tento neanche una replica, dopo quasi 25 anni di matrimonio ho imparato che sarebbe tempo perso! E in ogni caso, pensa la volpe guardando luva, domattina sono previste temperature sotto lo zero, meglio uscire il pomeriggio quando il sole scalda.
Sabato mattina. Verso le 11 finisco le commissioni e ho giusto un po di tempo per cambiare le gomme chiodate e rimettere i tubless, tanto di neve ne è rimasta poca. Smonto le chiodate e tento di rimontare il fat albert ma ... porc. mann. ecchecav. la gomma non ne vuole sapere di andare su, e si che ne ho cambiate spesso, ogni tanto qualcuna fa un po di fatica, ma alla fine va su. Questa no! Il tempo passa, fra un po devo andare a prendere mio figlio a scuola e sono ancora in alto mare. Non ce la faccio proprio. Chiamo allora laltro figlio (per fortuna ne ho 4, cosi ce nè sempre qualcuno a disposizione ) e in due e con laiuto del cacciagomme riusciamo a montare sta benedetta gomma. Mai successa una roba simile!
Sono in straritardo, devo scappare a prendere un figlio con la bicicletta, tornare, montare in auto e andare a prendere laltro che studia fuori città. Quando torno dovrei partire subito per il giro in bici, prima che cali il freddo della sera. Ma devo ancora montare le ruote sulla bici, vestirmi, mangiare ma quando se non ho tempo? Boh, intanto recupero un figlio, poi rubo qualche minuto chissà dove, monto le ruote, mangio un panino al volo in auto, recupero laltro figlio, mi vesto in un minuto, butto la bici in auto e parto. Venti minuti di viaggio, comincio a rilassarmi, fra un attimo, penso, starò salendo sulle mie amate montagne e lo stress sarà finito
Parcheggio, tiro fuori la bici, metto il casco, lo zaino, monto e sprofondo peggio che nella famosa sedia di Fantozzi. Ma che cavolo succede? Smonto e controllo non cè neanche un pò daria nellammo? Mai successo! Ma capitano tutte oggi?
Non posso certo fare 1000 m di dislivello in salita e in discesa con lammo morto, e la pompa è naturalmente a casa! Ributto tutto in auto, torno a casa e gonfio il monarch per bene, sperando che tenga ma perché cavolo si è sgonfiato tutto, non mi era mai successo in un anno!
Il tempo stringe, sono già passate le 14 , fra meno di tre ore sarà buio e io sono ancora qui a casa. Allora via con il percorso alternativo, si parte direttamente in bici sul classico percorso dietro casa, 1200 m di dislivello conditi da uno stupendo sentiero finale.
Salgo con il mio solito passo, senza fretta ma con un certo impegno, visto che non rimane troppo tempo. Più si sale e più mi rilasso, questa volta sembra quella giusta, lammo tiene e con calma arrivo in cima.
Scaldato dagli ultimi raggi del sole prima del tramonto mi cambio la maglietta bagnata e guardo mille metri più in basso la città ormai immersa nellombra della sera. Questa è una delle sensazioni più belle che io possa ricordare, ogni volta che sono quassù mi godo la visione delle formichine che brulicano la città in un movimento perenne e quasi senza senso, mentre io sono qui nel silenzio più assoluto con la sola compagnia della mia bici ..
10 minuti di estasi mentre mi cambio e indosso le protezioni Le prime luci della città cominciano ad accendersi, è ora di andare, mi aspetta un lungo e godurioso sentiero fino a casa
Venerdi sera, invece, la dolce mogliettina mi prepara un bel programmino per sabato mattina: cè da ritirare questo, cè da prendere quello, cè da fare questaltro! Sabato mattina? Già! Non tento neanche una replica, dopo quasi 25 anni di matrimonio ho imparato che sarebbe tempo perso! E in ogni caso, pensa la volpe guardando luva, domattina sono previste temperature sotto lo zero, meglio uscire il pomeriggio quando il sole scalda.
Sabato mattina. Verso le 11 finisco le commissioni e ho giusto un po di tempo per cambiare le gomme chiodate e rimettere i tubless, tanto di neve ne è rimasta poca. Smonto le chiodate e tento di rimontare il fat albert ma ... porc. mann. ecchecav. la gomma non ne vuole sapere di andare su, e si che ne ho cambiate spesso, ogni tanto qualcuna fa un po di fatica, ma alla fine va su. Questa no! Il tempo passa, fra un po devo andare a prendere mio figlio a scuola e sono ancora in alto mare. Non ce la faccio proprio. Chiamo allora laltro figlio (per fortuna ne ho 4, cosi ce nè sempre qualcuno a disposizione ) e in due e con laiuto del cacciagomme riusciamo a montare sta benedetta gomma. Mai successa una roba simile!
Sono in straritardo, devo scappare a prendere un figlio con la bicicletta, tornare, montare in auto e andare a prendere laltro che studia fuori città. Quando torno dovrei partire subito per il giro in bici, prima che cali il freddo della sera. Ma devo ancora montare le ruote sulla bici, vestirmi, mangiare ma quando se non ho tempo? Boh, intanto recupero un figlio, poi rubo qualche minuto chissà dove, monto le ruote, mangio un panino al volo in auto, recupero laltro figlio, mi vesto in un minuto, butto la bici in auto e parto. Venti minuti di viaggio, comincio a rilassarmi, fra un attimo, penso, starò salendo sulle mie amate montagne e lo stress sarà finito
Parcheggio, tiro fuori la bici, metto il casco, lo zaino, monto e sprofondo peggio che nella famosa sedia di Fantozzi. Ma che cavolo succede? Smonto e controllo non cè neanche un pò daria nellammo? Mai successo! Ma capitano tutte oggi?
Non posso certo fare 1000 m di dislivello in salita e in discesa con lammo morto, e la pompa è naturalmente a casa! Ributto tutto in auto, torno a casa e gonfio il monarch per bene, sperando che tenga ma perché cavolo si è sgonfiato tutto, non mi era mai successo in un anno!
Il tempo stringe, sono già passate le 14 , fra meno di tre ore sarà buio e io sono ancora qui a casa. Allora via con il percorso alternativo, si parte direttamente in bici sul classico percorso dietro casa, 1200 m di dislivello conditi da uno stupendo sentiero finale.
Salgo con il mio solito passo, senza fretta ma con un certo impegno, visto che non rimane troppo tempo. Più si sale e più mi rilasso, questa volta sembra quella giusta, lammo tiene e con calma arrivo in cima.
Scaldato dagli ultimi raggi del sole prima del tramonto mi cambio la maglietta bagnata e guardo mille metri più in basso la città ormai immersa nellombra della sera. Questa è una delle sensazioni più belle che io possa ricordare, ogni volta che sono quassù mi godo la visione delle formichine che brulicano la città in un movimento perenne e quasi senza senso, mentre io sono qui nel silenzio più assoluto con la sola compagnia della mia bici ..
10 minuti di estasi mentre mi cambio e indosso le protezioni Le prime luci della città cominciano ad accendersi, è ora di andare, mi aspetta un lungo e godurioso sentiero fino a casa