Sapevate che Messina, la punta della Sicilia, è più piovosa di Londra? No? Ve lo confermo io...l'inverno qui significa pioggia, pioggia, pioggia e ancora pioggia, da qualche anno a questa parte le temperature si sono abbassate abbastanza da significare anche neve e neve...per fortuna solo alle quote più alte (1000 mslm).
E allora che si fa? Spin bike? Palestra? Noooo...si cercano quelle finestre di 1-2 ore in cui il tempo regge prima del prossimo diluvio, ma qui dove si incontrano tutti i venti del mondo non c'è previsione o intuizione che regga, nel giro di 10 minuti il cielo limpido si oscura del tutto e addio, siete zuppi fino alle orecchie e non solo: qui la pioggia fa anche del male "fisico", sembra di stare fermi davanti a una mitragliatrice.
Quest'anno ho avuto l'abilità di fare 20km sotto l'acqua il sabato, e altri 40km sotto l'acqua la domenica, il giorno dopo...stavolta cantando durante tutto il tragitto per tenere caldi i muscoli facciali.
Ma l'inverno e la pioggia lavano via le foglie e i rami secchi e una notte asciutta significa un singletrack umido e pulito, nelle massime condizioni di grip immaginabili. Mi chiedo:
Siamo soltanto dei pazzi masochisti consapevoli ogni giorno di andare incontro all'ira del cielo, scalando montagne per ore, solo ed esclusivamente per godere di 10 minuti di adrenalina fra gli alberi? Si, e non solo.
La verità è che mi sento più a casa mia nei miei boschi, nei miei sentieri e la pioggia mi piace sentirla addosso, piuttosto che guardarla dalla finestra, seduto comodo sulla poltrona con una tazza di caffè in mano. E' pazzia o è quella che chiamano "passione"?
E allora che si fa? Spin bike? Palestra? Noooo...si cercano quelle finestre di 1-2 ore in cui il tempo regge prima del prossimo diluvio, ma qui dove si incontrano tutti i venti del mondo non c'è previsione o intuizione che regga, nel giro di 10 minuti il cielo limpido si oscura del tutto e addio, siete zuppi fino alle orecchie e non solo: qui la pioggia fa anche del male "fisico", sembra di stare fermi davanti a una mitragliatrice.
Quest'anno ho avuto l'abilità di fare 20km sotto l'acqua il sabato, e altri 40km sotto l'acqua la domenica, il giorno dopo...stavolta cantando durante tutto il tragitto per tenere caldi i muscoli facciali.
Ma l'inverno e la pioggia lavano via le foglie e i rami secchi e una notte asciutta significa un singletrack umido e pulito, nelle massime condizioni di grip immaginabili. Mi chiedo:
Siamo soltanto dei pazzi masochisti consapevoli ogni giorno di andare incontro all'ira del cielo, scalando montagne per ore, solo ed esclusivamente per godere di 10 minuti di adrenalina fra gli alberi? Si, e non solo.
La verità è che mi sento più a casa mia nei miei boschi, nei miei sentieri e la pioggia mi piace sentirla addosso, piuttosto che guardarla dalla finestra, seduto comodo sulla poltrona con una tazza di caffè in mano. E' pazzia o è quella che chiamano "passione"?