Quando la montagna chiama e il cervello non risponde

  • Siete di quelli che, quando comincia a fare freddo, mettono la bici in garage e vanno in letargo, sdivanandosi fino alla primavera? Quest’anno avrete un motivo in più per tenervi in forma, e cioè la nostra prima Winter Cup, che prende il via il 15 novembre 2024 e si conclude il 15 marzo 2025.
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pedro1973

Biker assatanatus
13/9/03
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perugia
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.........in compenso il cuore fa il pieno di carica positiva che sicuramente sfrutterà fino all'ultima goccia il giorno successivo.

Anche quest'anno sono a Selva per le ferie, come di consueto inizio a studiare itinerari più o meno improbabili distratto dai bimbi che giustamente esigono attenzione, fino a quando non torna mia moglie dalla passeggiata odierna. Dietro mio consiglio gli ho fatto risalire dal rifugio Firenze la Forca di Piza , scendere allo Stevia e successivamente prendere il 17 (Selva Express) che porta direttamente al maso dove alloggiamo.
Inizio con il chiederle come è questo 17, che fondo abbia, se si può scendere in mtb ecc ecc, inizia a percepire che forse averle concesso il pomeriggio libero non è stato esattamente un gesto privo di interessi.
Il suo concetto di tecnico è ben diverso dal mio, in 5 minuti decido tra la faccia sgomenta della moglie che il giorno seguente lo proverò.

Decido di partire dal Seceda, farmi il 2b per tagliare le Odle scendere al Firenze, risalire fino al Col Raiser e dopo essere sceso al Juac risalire la forcella di San Silvestro per fare questo benedetto Selva Express.

Le ore che precedono la partenza di questo genere di giri fanno ormai parte del rituale dei tanti giri Dolomitici fatti, ovvero un misto di "ansia da prestazione", spirito d'avventura e lucida pazzia che si mischiano dalla sveglia fino alla prima pedalata che fa svanire tutto e mi catapulta in una vita parallela fatta di scenari stupendi e fatica.

La vista delle Odle di primo mattino dal Seceda ogni volta di più mi emoziona

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stavolta, vengo accolto anche da qualche inquilino, incuriosito da questo strano "animale" sopra un accrocchio di ferro

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inizio a scendere e a prendere sempre maggior confidenza con la bici nuova fino a quando una foratura mi fa ricordare che neppure 180 mm di escursione possono evitare pizzicature se si prendono canaline di pietra a cannone "muldox docet".

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Dopo 2 orette di puro divertimento e paesaggi mozzafiato mi ritrovo ai piedi della forcella di San Silvestro e qui inizia la parte più pazza e meno ludica del giro.

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per risalirla, già so che impiegherò non meno di 1 oretta con bici in spalla o a spinta, visto che in discesa era parte di un giro fatto 2 anni fa.

Fortunatamente a fine Giugno c'è ancora poca gente e probabilmente questo mi risparmierà i consueti sguardi curiosi, increduli e di compatimento che spesso mi tocca "sopportare" in questo genere di imprese. Dopo qualche decina di minuti di sudore e silenzio assoluto, sento sempre più vicino dei strani rumori provenire qualche decina di metri sopra di me. Penso a qualche escursionista particolarmente rumoroso, ma lo sferragliamento mi fa pensare a qualche mtbiker che magari sta scendendo dalla forcella. Purtroppo non è così, sono due local che stanno mettendo a posto il sentiero con pale e picconi.
La scena è questa; io che con la bici in spalla giro un tornante ansimando, loro che si fermano, mi accompagnano con lo sguardo sghignazzante per i pochi ma lunghissimi metri che ci separano e mi chiedono se non pensi di aver sbagliato strada.

Dopo le spiegazioni e i saluti di rito continuo conscio del fatto che salendo di quota la fatica si farà sentire sempre di più, ogni tanto mi giro per vedere a che punto sono

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e consolarmi che il più è fatto. Dopo un oretta circa vedo finalmente la cima della forcella

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finalmente una volta arrivato in cima mi godo il paesaggio e il meritato riposo sapendo che ora inizia la parte più emozionante del giro. Aspetto che tre escursionisti arrivino in cima per potermi far fare la foto di rito

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mi preparo per l'inizio della discesa, indosso le protezioni, il casco, abbasso il sellino e noto che dopo avermi chiesto da quale parte sarei sceso i tre escursionisti Tedeschi si mettono seduti su dei scalini naturali per godersi lo spettacolo. Mi carico di fiero patriottismo e inizio a scendere con cautela il sentiero.

Questo versante di Selva riserva sempre degli scorci bellissimi con una vista del Sella unica

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e i sentieri che risalgono allo Stevia da cartolina

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La discesa si rivelerà molto tecnica, adatta più ad essere percorsa a piedi che in mtb.

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Utenti come Happykiller, Muldox, Nonnocarb ecc ecc avrebbero chiuso più passaggi di me ma questo non ha nessuna importanza.
Ciò che invece è importante è la possibilità per il prossimo inverno di poter attingere nella mia memoria a questi stupendi ricordi e avere la speranza di salvaguardare la mia salute mentale sempre più logorata dalla routine quotidiana.

Ciao
Francesco
 

le89le

Biker poeticus
22/9/08
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grandeeeeeeeeeeee!!! bei posti.....e pensare che io sono in casa a studiare per gli esami dell'uni...................grrrrrrrrrrrrrr
 

cowboy76

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Ai piedi del Corno alle Scale..Prov. BO
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Stumpy FSR expert carbon
Che dire, la val gardena è la valle che preferisco!!
Sono già 3 anni che vado ad ortisei, e anche quest'anno a fine agosto sarò li...con il tuo racconto e le tue foto mi hai fatto venire voglia che arrivi il prima possile il mio turno...
bellissimo racconto e bellissime foto, bravo Francesco!!!
 

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