Qualche giorno fa ho fatto il giro di Fanes-Senes partendo da S. Vigilio di Marebbe. Ho allargato il giro classico includendo anche la forcella Lerosa, arrivando a Ra Stua verso le 5 del pomeriggio.
A Ra Stua avevo bisogno di ricaricare la batteria, dovendo affrontare ancora la val Salata per tornare a S. Vigilio. Dato che avevo fatto lo stesso giro l'anno scorso ed avevo ricaricato alla malga, non pensavo che avrei avuto problemi, e invece...
Come noto la Rotwild non ha la batteria rimovibile; avevo con me il caricabatterie (piuttosto leggero) e ben 25 m (!) di prolunga, ad ogni buon conto.
Ho chiesto al gestore dove avrei potuto ricaricare, e questi mi ha indicato sgarbatamente una presa nel corridoio. Ho quindi svolto la prolunga e l'ho attaccata dove indicato.
Il gestore si è precipitato e, in modo alquanto scortese, mi ha detto che non potevo attaccare una prolunga perchè "era molto pericoloso"... Mi ha detto di portare dentro la batteria e nascondere il tutto vicino alla presa. Quando gli ho fatto presente (molto gentilmente) che non potevo staccare la batteria, mi ha detto che allora era impossibile e di andarmene.
Ho tentato di far presente che la prolunga potevo farla uscire dalla finestra o dal vano dei servizi elettrici, e che gli altri turisti nemmeno l'avrebbero vista. Nulla da fare.
Ho dovuto ridiscendere a Cortina e tornare a S. Vigilio in pulmino-taxi, per la modica spesa di 140 euro.
Non c'è bisogno di aggiungere che al Ra Stua d'ora in avanti passerò senza fermarmi e senza consumare nulla, e che non mancherò di scrivere una protesta all'Ufficio del Turismo e alle Regole d'Ampezzo.
In Alto Adige una cosa del genere non sarebbe mai successa.
Evidentemente al "signore" in questione, che mi dicono essere noto per la maleducazione ed il malgarbo, sta andando troppo bene...
A Ra Stua avevo bisogno di ricaricare la batteria, dovendo affrontare ancora la val Salata per tornare a S. Vigilio. Dato che avevo fatto lo stesso giro l'anno scorso ed avevo ricaricato alla malga, non pensavo che avrei avuto problemi, e invece...
Come noto la Rotwild non ha la batteria rimovibile; avevo con me il caricabatterie (piuttosto leggero) e ben 25 m (!) di prolunga, ad ogni buon conto.
Ho chiesto al gestore dove avrei potuto ricaricare, e questi mi ha indicato sgarbatamente una presa nel corridoio. Ho quindi svolto la prolunga e l'ho attaccata dove indicato.
Il gestore si è precipitato e, in modo alquanto scortese, mi ha detto che non potevo attaccare una prolunga perchè "era molto pericoloso"... Mi ha detto di portare dentro la batteria e nascondere il tutto vicino alla presa. Quando gli ho fatto presente (molto gentilmente) che non potevo staccare la batteria, mi ha detto che allora era impossibile e di andarmene.
Ho tentato di far presente che la prolunga potevo farla uscire dalla finestra o dal vano dei servizi elettrici, e che gli altri turisti nemmeno l'avrebbero vista. Nulla da fare.
Ho dovuto ridiscendere a Cortina e tornare a S. Vigilio in pulmino-taxi, per la modica spesa di 140 euro.
Non c'è bisogno di aggiungere che al Ra Stua d'ora in avanti passerò senza fermarmi e senza consumare nulla, e che non mancherò di scrivere una protesta all'Ufficio del Turismo e alle Regole d'Ampezzo.
In Alto Adige una cosa del genere non sarebbe mai successa.
Evidentemente al "signore" in questione, che mi dicono essere noto per la maleducazione ed il malgarbo, sta andando troppo bene...