Premio pulitzer 2007

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Questa foto ha vinto il premio Pulitzer 2007 per la fotografia:

pulitzer.jpg

ish settler struggles with an Israeli security officer during clashes that erupted as authorities evacuated the West Bank settlement outpost of Amona, east of the Palestinian town of Ramallah, Wednesday Feb. 1, 2006. Thousands of troops in riot gear and on horseback clashed with hundreds of stone-throwing Jewish settlers holed up behind barbed wire and on rooftops in this illegal West Bank settlement outpost Wednesday, after the Supreme Court cleared the way for the demolition of nine homes at the site. (AP Photo/Oded Balilty)
 

ADexu

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Bello vincere con le sofferenze altrui!Mah

Il Pulitzer se non sbaglio è un premio giornalistico, e senza quei fotoreporter di certe "sofferenze" non ce ne saremmo mai resi conto, a cominciare dai reportages dal Vietnam fino ai fatti dei giorni nostri. Se certe foto hanno il potere di raccontare con tale forza ciò che accade ben vengano anche i premi, a mio modesto parere.
Bella foto, meglio di mille parole....
Peace & bike :-?
 

DANX

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Il Pulitzer se non sbaglio è un premio giornalistico, e senza quei fotoreporter di certe "sofferenze" non ce ne saremmo mai resi conto, a cominciare dai reportages dal Vietnam fino ai fatti dei giorni nostri. Se certe foto hanno il potere di raccontare con tale forza ciò che accade ben vengano anche i premi, a mio modesto parere.
Bella foto, meglio di mille parole....
Peace & bike :-?

Tante foto fatte in zone pericolose sono fondamentali, al pari degli scritti, per testimoniare e denunciare, però premiare la persona che ha scattato la foto non mi pare corretto. Lui viene premiato già da un lauto stipendio (spero).
Io non riuscirei ad incassare soldi da concorsi vincendo con questo tipo di foto, a meno che io non sia poi obbligato a dare una buona percentuale ad organizzazioni che aiutano i civili
Peace e bike anche a te:)
 

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Io non riuscirei ad incassare soldi da concorsi vincendo con questo tipo di foto, a meno che io non sia poi obbligato a dare una buona percentuale ad organizzazioni che aiutano i civili

Non é detto. Molti sono fotografi o giornalisti freelance che non hanno stipendi faraonici. E poi teoricamente la "sofferenza" per esempio in questo caso é un'interpretazione: per quel che ne sappiamo il fotografo potrebbe essere filo-israeliano e non credo abbia voglia di dare il proprio premio a 50 poliziotti :))): (é una battuta).
Cmq il pulitzer credo sia un buon modo per avere un lauto stipendio nel futuro, quindi anche se volessero devolvere una percentuale a qualche bisognoso non sarebbe male (non lo è nemmeno per i non vincitori di premi pulitzer cmq...)
 

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Io non riuscirei ad incassare soldi da concorsi vincendo con questo tipo di foto, a meno che io non sia poi obbligato a dare una buona percentuale ad organizzazioni che aiutano i civili
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cerca il nome del fotografo in google e leggiti la sua biografia. È un freelance israeliano.
 

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Non é detto. Molti sono fotografi o giornalisti freelance che non hanno stipendi faraonici. E poi teoricamente la "sofferenza" per esempio in questo caso é un'interpretazione: per quel che ne sappiamo il fotografo potrebbe essere filo-israeliano e non credo abbia voglia di dare il proprio premio a 50 poliziotti :))): (é una battuta).
Cmq il pulitzer credo sia un buon modo per avere un lauto stipendio nel futuro, quindi anche se volessero devolvere una percentuale a qualche bisognoso non sarebbe male (non lo è nemmeno per i non vincitori di premi pulitzer cmq...)

Se da un lato premi come questo possono incoraggiare giovani fotografi a intraprendere questa carriera, che porta a mostrare i lati negativi nel mondo, dall'altro può portare altri a farlo solo per soldi, scattando foto di parte, cosi come fanno molti giornalisti. E' un discorso complicato, cmq è notevole il coraggio di questa donna!E sicuramente la foto è stata premiata grazie a lei!:-?
 

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Se da un lato premi come questo possono incoraggiare giovani fotografi a intraprendere questa carriera, che porta a mostrare i lati negativi nel mondo, dall'altro può portare altri a farlo solo per soldi, scattando foto di parte, cosi come fanno molti giornalisti. E' un discorso complicato, cmq è notevole il coraggio di questa donna!E sicuramente la foto è stata premiata grazie a lei!:-?

Fare foto di questo tipo richiede una conoscenza del territorio e sangue freddo che per quanto "lauto" sia lo stipendio non credo sia roba per "molti" giovani...non sono pochi quelli che in zone calde ci rimettono la pelle per fare foto di questo tipo.
 
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teoDH

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Se da un lato premi come questo possono incoraggiare giovani fotografi a intraprendere questa carriera, che porta a mostrare i lati negativi nel mondo, dall'altro può portare altri a farlo solo per soldi, scattando foto di parte, cosi come fanno molti giornalisti. E' un discorso complicato, cmq è notevole il coraggio di questa donna!E sicuramente la foto è stata premiata grazie a lei!:-?

Dan... questa è un'enorme str....ata, perdonami, ma credi che sia facile viaggiare per il mondo a fare reportage, rischiare un giorno si e un giorno no di lasciarci le piume, passare mesi in mezzo a gente che muore di fame...

Chi fa foto di quel tipo, lo fa per passione, non per i soldi (e non pensare che un reportagista si arricchisca). A Razmi sono entrati 10.000$...
Quello scatto però però, l'avessi fatto io, avrebbe avuto per me, fotograficamente, un valore ben più alto...

Leggiti le interviste di Nachtwey, i libri di Salgado, le riflessioni di Scianna... prima di dire che lo si fa per soldi!
Nachtwey, alla presentazione della sua mostra Testimony, ha esordito dicendo:
"Le foto che vedete sono frutto di anni di contatti con le persone, e queste persone sono molto più importanti di me o delle foto stesse..."
 

DANX

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Dan... questa è un'enorme str....ata, perdonami, ma credi che sia facile viaggiare per il mondo a fare reportage, rischiare un giorno si e un giorno no di lasciarci le piume, passare mesi in mezzo a gente che muore di fame...

Chi fa foto di quel tipo, lo fa per passione, non per i soldi (e non pensare che un reportagista si arricchisca). A Razmi sono entrati 10.000$...
Quello scatto però però, l'avessi fatto io, avrebbe avuto per me, fotograficamente, un valore ben più alto...

Leggiti le interviste di Nachtwey, i libri di Salgado, le riflessioni di Scianna... prima di dire che lo si fa per soldi!
Nachtwey, alla presentazione della sua mostra Testimony, ha esordito dicendo:
"Le foto che vedete sono frutto di anni di contatti con le persone, e queste persone sono molto più importanti di me o delle foto stesse..."

Non ho detto che sia facile, quando mai. Semplicemente quando ci sono in ballo tanti soldi uno può tendere a mostrare ciò che gli viene più comodo.
Anche Emilio Fede fa il giornalista per passione, ma è leggermente di parte!
Cmq grande rispetto a chi opera in quelle zone disastrate, il più delle volte rischiano molto, ma quando vanno a fotografare lo sgombero dei coloni o l'abbattimento degli ulivi dei contadini palestinesi non rischiano la vita perchè sono al fianco dell'esercito.
Ma soprattutto quello che volevo dire è questo: è facile in contesti simili fare foto d'impatto.
Con questo non sminuisco l'importanza delle foto di guerra, anzi, molte sono toccanti e aprono la vista + di un articolo.
 

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Anche Emilio Fede fa il giornalista per passione, ma è leggermente di parte!
Ma soprattutto quello che volevo dire è questo: è facile in contesti simili fare foto d'impatto.

Quando incontri un giornalista non di parte fammelo sapere! :mrgreen:
E pure per i fotografi le cose non possono che essere così. Ognuno mostra le cose dal proprio punto di vista, non può essere altrimenti. Credere che uno racconti un "fatto" o fotografi un "fatto" senza i propri preconcetti, pregiudizi e convinzioni o gusti è impossibile.
Ed allo stesso modo per chi legge o guarda. Ognuno capisce o vede secondo i propri vincoli.
Non credo cmq che un fotografo di guerra faccia certe foto solo per soldi o ideologia (come Fede). Anzi spesso fanno certe foto o certe indagini giornalistiche sapendo che probabilmente nemmeno riusciranno a pubblicarle, altro che premi milionari. Basti pensare alla censura del governo Bush sulle foto delle bare dei soldati usa, Antonio Russo e Anna Politovskaya uccisi per i loro pezzi sulla Cecenia, Martin Adler in Somalia, etc...
Imho quando c'è da rischiare la propria di pelle anche molti soldi non bastano come motivazione.

http://it.wikipedia.org/wiki/Anna_Politkovskaja
http://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Russo
http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=62501
 

DANX

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La storia di Antonio Russo fa venire la pelle d'oca, un uomo coraggiosissimo, un uomo incredibile che possiamo dire si sia sacrificato in nome della vera libertà!
Se fossero tutti come lui non vivremmo nell'oscurantismo. Certo che Putin ne nasconde di cose...
 

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