Partendo da casa mia, ho la fortuna di avere tanti percorsi meravigliosi (c'è fior di gente che viene con la macchina anche da lontano per farli) a un paio di km dietro casa.
Solo che per arrivarci ho due possibilità: o scendo a valle e risalgo per un'altra collina, con una salita di diversi km che sembra il mont Ventoux, per cui arriverei stravolto ben prima di iniziare un percorso bello, oppure salgo in cima alla mia collina e passo per un bel crinale sterrato.
Questa seconda opzione, che è quello che faccio, richiede di passare per uno di due passaggi: uno è un percorso single dove però i motociclisti hanno generato un solco profondo e stretto, che se ti va dentro la ruota sei per terra di sicuro (anche perchè vanno a toccare le pedivelle sul bordo del 'binario'), oppure salgo per un campo che anche quando viene arato ci resta sempre un po' di bordo percorribile.
Il problema è che non posso entrarci in velocità per la presenza di un muretto, devo quindi entrare piano piano e poi iniziare a rampare.
E qui non ce la faccio proprio. La pendenza richiede di alzarsi in piedi, ma a quel punto fin dalla prima pedalata la ruota posteriore inizia a girare a vuoto, nel senso che non riesce ad avere sufficiente grip e le pedalate slittano, e dopo due pedalate slittate sono fermo e devo appoggiare i piedi. E a questo punto ripartire è impossibile.
Adesso, al di là del singolo caso che potrei risolvere con la bici in spalla, mi chiedevo come si affrontano questi casi.
Cioè, com'è che ci si deve comportare per tentare di far aderire il posteriore su questa terra, polverosa e non regolare, in una salita con forte pendenza, partendo praticamente da fermi?
Come bici ho una RockRider 5.29, quella da 29", con i copertoni originali definiti "polivalenti".
Solo che per arrivarci ho due possibilità: o scendo a valle e risalgo per un'altra collina, con una salita di diversi km che sembra il mont Ventoux, per cui arriverei stravolto ben prima di iniziare un percorso bello, oppure salgo in cima alla mia collina e passo per un bel crinale sterrato.
Questa seconda opzione, che è quello che faccio, richiede di passare per uno di due passaggi: uno è un percorso single dove però i motociclisti hanno generato un solco profondo e stretto, che se ti va dentro la ruota sei per terra di sicuro (anche perchè vanno a toccare le pedivelle sul bordo del 'binario'), oppure salgo per un campo che anche quando viene arato ci resta sempre un po' di bordo percorribile.
Il problema è che non posso entrarci in velocità per la presenza di un muretto, devo quindi entrare piano piano e poi iniziare a rampare.
E qui non ce la faccio proprio. La pendenza richiede di alzarsi in piedi, ma a quel punto fin dalla prima pedalata la ruota posteriore inizia a girare a vuoto, nel senso che non riesce ad avere sufficiente grip e le pedalate slittano, e dopo due pedalate slittate sono fermo e devo appoggiare i piedi. E a questo punto ripartire è impossibile.
Adesso, al di là del singolo caso che potrei risolvere con la bici in spalla, mi chiedevo come si affrontano questi casi.
Cioè, com'è che ci si deve comportare per tentare di far aderire il posteriore su questa terra, polverosa e non regolare, in una salita con forte pendenza, partendo praticamente da fermi?
Come bici ho una RockRider 5.29, quella da 29", con i copertoni originali definiti "polivalenti".