Pomeriggio FR... 984: duro e puro!

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Parcheggio la Punto al Gorgazzo (non è una parolaccia ma la località in cui sorge il Livenza...) e lì trovo ad aspettarmi Mr. VandalicoBiker: tanto per cambiare sono in ritardo...

Trasferisco la Stinky sul suo Suzukyno e partiamo per raggiungere il Piancavallo...

Per la strada discutiamo sull'opportunità o meno di impiegare mezzi tanto massicci (Stinky con Jr.T) per fare FR in quei luoghi: dopotutto a cosa serve potrarsi dietro 18/20kg di zavorra quando esistono mezzi molto più leggeri, agili e pedalabili?

Raggiungiamo il parcheggio, scarichiamo i macigni e mentre ci beviamo un caffè Vandalico mi dice: per arrivare in quota ci sono due vie: una "lunga" e rilassante, l'altra breve ma impegnativa... la vedi? E' quella che corre sotto la seggiovia...

Risposta secca e decisa: facciamo la lunga e rilassante... e con molta calma!!!

Iniziamo la nostra scalata, il sole picchia in testa (pelata) ma c'è una fresca brezzolina che ci aiuta a sopportare la fatica... seguono una serie di soste e l'incontro con un biker folle che si stava per infilare in una pessima avventura con una bike da supermercato e relativo cavalletto... fortunatamente Vandalico, descrivendo il percorso lo ha fatto desistere...

Giunti alla casera della "valle Friz" quota 1500 circa, iniziamo la vestizione...
in quel momento la cosa che più ci preoccupa sono tre cagnacci rognosi con lo sguardo assassino messi a guardia del fabbricato... li aggiriamo prudentemente e cerchiamo quello che doveva essere un sentiero: evidentemente le bestiole hanno fatto in modo che di li non passasse nessuno per parecchio tempo, infatti non esiste alcuna traccia evidente sul terreno e ci dobbiamo accontentare di segure le indicazioni di vernice bianca/rossa poste qua e la su alberi e pietre e un "esercito di omini" che qualche escursionista previdente ha pensato bene di lasciare lungo il percorso...

Fin da subito la montagna mette in mostra i muscoli... ripidissimo e sassoso... qua e la scaglie di pietra e tronchi spuntano a tradimento tra erba e ortiche...

Entrati nel sottobosco l'erba sparisce e gli ostacoli diventano molto più evidenti e valutabili... a tratti si scende a picco su tracce minimali, poi si pedala in brevi falsopiani, ancora giù a rotta di collo sperando sempre di vedere in tempo utile gli ostacoli nascosti tra la vegetazione... spesso capita di dover spingere la bike su per brevi ma ripidissime salite... insomma: tanto, di tutto e tutto in una volta sola!

D'un tratto, giunti in un acquitrino la traccia sparisce... gli "omini" si nascondono... la fiducia nel nostro senso dell'orientamento barcolla vistosamente...

Consultiamo la carta (Tabacco-012) che ci conforta confermando la presenza di quello stagno lungo il percorso...
Dobbiamo scendere a sinistra! Dichiara con fermezza e decisione il Vandalico...
E sinistra fù...

Da quel momento in poi la fatica e la sete si fanno sentire sempre più forti e la fanno da padrone...
Anche i tratti meno impegnativi diventano un supplizio... le braccia faticano a sopportare le reazioni della forcella che si impunta con cattiveria contro le pietre...

Poi la traccia riappare come dal nulla (il nulla è un precipizio che abbiamo evitato più per fortuna che per bravura!) e ci riporta rapidamente nella boscaglia...

Fatica e la sete hanno la meglio anche sull'adrenalina che da sola non basta più a tenermi in piedi?
Fermiamoci... credo di essere sul lorlo del collasso!!!
Vandalico mi guarda... tace e capisce... è tardi ma piuttosto di portarmi a valle sulle in spalla (101kg...) dice: ok, facciamo una sosta... sono esausto anch'io!

Da quel momento in avanti le soste dinetano 2, 3, 5, 10, infinite...

La discesa si fa sempre più ardua, ci vediamo costretti a scendere lungo canaloni ripidi, sporchi e scivolosi... ma ad un tratto... una macchia blu in mezzo al verde della vegetazione: è un telone di nylon che copre una catasta di legna...

Dopo 4,5 ore di FR duro e puro, il primo segno del passaggio di un essere umano...

Da li le cose si semplificano parecchio, troviamo lo stradone che ci porta all'imbocco del Troi-trek... da molti è considerato un tracciato piuttosto tecnico, per noi in quel momento ha rappresentato un'occasione per rilassarci dopo un'avventura vera-veramente IMPEGNATIVA!

E fu così che da ieri il Troi-Trek per noi è diventato "la DH fru fru"...

Un'avventura fantastica... emozioni uniche... una giornata che non dimenticherò!!!

Un grazie a VandalicoBiker che ha condiviso con me gioie e dolori del 984... il sentiero fantasma...

Da provare? almeno una volta!!!

FOTO & C.:
http://www.bike-board.de/community/forum/viewtopic.php?t=24504&sid=343524c8de806345fc8f33b3e15e2bf8

http://www.bike-board.de/community/forum/viewtopic.php?t=24430&sid=343524c8de806345fc8f33b3e15e2bf8
 

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