Nota sulla respirazione: a parte rari casi, in palestra solitamente si consiglia di espirare in fase concentrica ed inspirare in fase eccentrica, quando si fanno esercizi con sovraccarichi. Fanno eccezione alcuni esercizi quali 'alzate laterali' (per cui è possibile fare in entrambi i modi), ginnastica posturale, esercizi col diaframma, e tecniche di stretching quali PNF.
La manovra di Valsalva, che consiste in un'espirazione forzata a glottide chiusa, può essere utilizzata per scopi diversi, ad esempio per diminuire la frequenza cardiaca in caso di tachicardia o calmare un singhiozzo fastidioso.
Aumentando notevolemente la pressione intratoracica ed intra-addominale, favorisce tra l'altro lo svuotamento dei visceri.
Questa operazione diviene quindi spontanea sia durante la defecazione sia durante il sollevamento di un carico pesante. Non sempre dunque stare in apnea per pochi secondi è una cosa sbagliata.
Durante la manovra di Valsalva la contrazione sinergica dei muscoli dell'addome e degli altri muscoli espiratori trasforma la cavità addominale in una vera e propria camera gonfiabile, racchiusa da pareti molto rigide e resistenti, scongiurando ad esempio durante uno squat pesante la fuoriuscita di ernie.
Si tratta però di una manovra da fare (e viene spontanea) quando si alzano pesi davvero importanti, negli altri casi basta una semplice e regolare respirazione.
Infine in casi quali ipertensione, l'apnea è assolutamente da evitare.
Federico Frulloni