Salve, sono marco e mi sto veramente disperando per un problema che mi affligge ormai da ottobre del 2014. Dopo un periodo di running, ho esagerato in una uscita, con il risultato di aver cominciato ad accusare dolore al tallone dx, all'intersezione del tendine di achille con l'osso. Dolore talmente presente da farmi zoppicare anche nelle normali attività quotidiane. Mi reco da un fisioterapista di fiducia, che già mi ha "risistemato" altre volte, e dopo una visita accurata, battezza il problema come una borsite retrotendinea achillea bella importante. Mi faccio tanto stretching, tecar terapia molto intensa, e anche diverse sedute osteopatiche. Risultato? Quasi nessun miglioramento, tanto che vengo indirizzato da un altro medico che esegue infiltrazioni mirate con arnica/altri prodotti omeopatici. Da sua ecografia, vede una lesione minima ai danni del tendine. Siamo a novembre/dicembre e dopo diverse infiltrazioni, e quindici giorni di riposo assoluto dall'attività fisica (che comunque da metà ottobre non praticavo più...) non ho grandi miglioramenti. Come ultima spiaggia, mi reco da un podologo, che mi prescrive plantari dopo l'ennesima accurata visita, che dovrebbero aiutarmi con gradualità a stare meglio, fino a guarire completamente. Beh, dopo due mesi di plantare, posso camminare normalmente senza dolore, ma assolutamente non posso accennare ad un passo più accelerato, e se vado una mezz'oretta in bici tranquillo, senza sganci ai pedali, dopo ne risento. Ora, la mia domanda è se vale la pena rivolgermi ad un altro medico sportivo con il rischio di spendere ancora molti soldi ( e non ne ho più ) per valutare altre opzioni, eseguire la risonanza per vedere bene quale esattamente sia il problema, o continuare con il plantare perchè due mesi sono pochi per vedere evidenti miglioramenti? Grazie mille in anticipo. Marco.