Ho ritrovato delle foto di un giro parzialmente deludente, che la mia mente aveva impacchettato in un cassetto con i ricordi meno straordinari.
Le foto però mi hanno fatto riemergere le emozioni più belle di quel giro, che, a rileggere lo stringatissimo report, mi ha fatto riaffiorare invece i ricordi meno poetici e spietati.
Condivido con voi questo conflitto, che rinnova l'importanza per me di fare le fotografie e scrivere qualche appunto, a differenza di chi preferisce tritare i giri senza uno scatto, senza una parola scritta, senza cercare quindi un appiglio per spolverare i ricordi.
__________________________
I Peloritani sono una catena di monti che si incunea tra lo Jonio e il Tirreno, proteso verso l'Aspromonte, con vista sull'Etna e le Eolie. È solcato da molte sterrate, ma pochissimi sentieri. Inoltre il cemento si è appropriato selvaggiamente di tutto il litorale, per cui è veramente difficile trovare una buona linea per scendere e divertirsi.
Dopo lentusiasmante primo Black Sand Tour in autosufficienza intorno all'Etna, con bivacco in quota e disco esploso per i lapilli incastrati nelle pastiglie del freno posteriore, mi trovo a cercare altre emozioni forti su una catena montuosa che all'epoca mi pareva solo adatta ai crosscountristi.
Quindi quantomeno mi pongo lobiettivo di raggiungere la vetta più elevata del massiccio. Trovo una descrizione della salita che pare buona e studio una discesa, la più pepata possibile, ma con moltissime incognite.
Il cielo è grigio e minaccioso e non trovo compagnia per questa esplorazione, ma si va.
Chiudo il preambolo e lascio spazio a qualche foto e parola scritta a caldo, risparmiandovi altri dettagli.
[/i]amarillis
Ecco un po' di bei ricordi di un giro con tanta parte insapore, soprattutto per colpa del cielo coperto che spegneva i colori e sbiadiva il panorama stupendo.
La salita è stata appesantita dalle pastiglie nuove che toccavano il disco nuovo (e non c'era stato verso di farle rientrare di più), aggiungendo un buon +2% virtuale a tutte le pendenze (valutato sui rapporti e fatica solita); i primi 1300m sono stati molto pesanti per questo freno tirato; in più fischiava tanto da far venire il mal di testa.
Non avevo la torx per far uscire un goccino d'olio.
uot ar iu seing? acqua poDabile e azieNda agriGola
Troppo pochi singletrack. Troppe sterrate e strade asfaltate.
Oltre a questi pacifici bovini, l'incontro con toro in amore è stato piuttosto delicato. Disturbare la copula con la mucca mi faceva temere forse più una "battacchiata" che un'incornata
Salita da Fiumendisi tutta infognata in fondovalle; bella da quando si arriva sulla Dorsale dei Peloritani.
Bel singletrack... sbagliato. Scende nella valle in cui sono salito, invece di tagliare il fianco e ricollegarsi alla Dorsale. Peccato
In compagnia sarebbe stato sicuramente più leggero quel tempo di salita senza panorami.
Parte sommitale del Monte Scudieri molto bella, con cavalli bradi.
La mia bella in cima al Monte Scuderi e l'Etna dietro tra le nuvole
pericolosissimo autoscatto: in 10 secondi dall'altra parte della falesia
se cado, faccio più bresaole che a Valdisotto (SO) ...strike!
Buona parte della discesa però poi tornava a non avere nessun interesse tecnico.
Col panorama sbiadito dal meteo, gran parte della salita e discesa sono risultati piuttosto inutili.
un tripudio di fiori coloratissimi splenderebbero come in un quadro puntillista, se ci fosse il sole
grigio litorale e solo sterrate e asfalto per raggiungere la spiaggia da lì sopra. Che tristezza...
60km per 1850m d+/-
La giornata era talmente sbagliata, che non ho incontrato assolutamente nessuno per tutto il giorno. Solo un pastore con aria mafiosa in un "centro aziendale" (?): una catapecchia abusiva con pollaio e porcile, con un sentiero che si perdeva nel nulla, cosparso di vari teschi animali e uno piccolo inquietante umanoide. Paura!"
____________________
Ecco... "una giornata sbagliata" invece ora mi sembra fantastica, ricca e sono felice di averla vissuta, con le sue fatiche, fastidi, tristezza, freddo, sudore, dubbi, pensieri, vicoli ciechi... e fiori, cavalli, passaggi tecnici, scoperte...
Una sete di conoscenza, una curiosità insaziabile, una voglia inarrestabile di esplorare. Questo mi tiene vivo e proteso verso una bellezza sconosciuta, strabiliante, di cui posso appropriarmi con gli occhi, cibo per l'anima.
Per dovere di cronaca, devo dire che nelle successive esplorazioni ho trovato bei sentieri sui Peloritani, tracciati da bikers volenterosi e simpatici.
Bravi ragazzi, continuate così. Quella terra è un gioiello grezzo, farete belle cose.
Le foto però mi hanno fatto riemergere le emozioni più belle di quel giro, che, a rileggere lo stringatissimo report, mi ha fatto riaffiorare invece i ricordi meno poetici e spietati.
Condivido con voi questo conflitto, che rinnova l'importanza per me di fare le fotografie e scrivere qualche appunto, a differenza di chi preferisce tritare i giri senza uno scatto, senza una parola scritta, senza cercare quindi un appiglio per spolverare i ricordi.
__________________________
I Peloritani sono una catena di monti che si incunea tra lo Jonio e il Tirreno, proteso verso l'Aspromonte, con vista sull'Etna e le Eolie. È solcato da molte sterrate, ma pochissimi sentieri. Inoltre il cemento si è appropriato selvaggiamente di tutto il litorale, per cui è veramente difficile trovare una buona linea per scendere e divertirsi.
Dopo lentusiasmante primo Black Sand Tour in autosufficienza intorno all'Etna, con bivacco in quota e disco esploso per i lapilli incastrati nelle pastiglie del freno posteriore, mi trovo a cercare altre emozioni forti su una catena montuosa che all'epoca mi pareva solo adatta ai crosscountristi.
Quindi quantomeno mi pongo lobiettivo di raggiungere la vetta più elevata del massiccio. Trovo una descrizione della salita che pare buona e studio una discesa, la più pepata possibile, ma con moltissime incognite.
Il cielo è grigio e minaccioso e non trovo compagnia per questa esplorazione, ma si va.
Chiudo il preambolo e lascio spazio a qualche foto e parola scritta a caldo, risparmiandovi altri dettagli.
[/i]amarillis
Ecco un po' di bei ricordi di un giro con tanta parte insapore, soprattutto per colpa del cielo coperto che spegneva i colori e sbiadiva il panorama stupendo.
La salita è stata appesantita dalle pastiglie nuove che toccavano il disco nuovo (e non c'era stato verso di farle rientrare di più), aggiungendo un buon +2% virtuale a tutte le pendenze (valutato sui rapporti e fatica solita); i primi 1300m sono stati molto pesanti per questo freno tirato; in più fischiava tanto da far venire il mal di testa.
Non avevo la torx per far uscire un goccino d'olio.
uot ar iu seing? acqua poDabile e azieNda agriGola
Troppo pochi singletrack. Troppe sterrate e strade asfaltate.
Oltre a questi pacifici bovini, l'incontro con toro in amore è stato piuttosto delicato. Disturbare la copula con la mucca mi faceva temere forse più una "battacchiata" che un'incornata
Salita da Fiumendisi tutta infognata in fondovalle; bella da quando si arriva sulla Dorsale dei Peloritani.
Bel singletrack... sbagliato. Scende nella valle in cui sono salito, invece di tagliare il fianco e ricollegarsi alla Dorsale. Peccato
In compagnia sarebbe stato sicuramente più leggero quel tempo di salita senza panorami.
Parte sommitale del Monte Scudieri molto bella, con cavalli bradi.
La mia bella in cima al Monte Scuderi e l'Etna dietro tra le nuvole
pericolosissimo autoscatto: in 10 secondi dall'altra parte della falesia
se cado, faccio più bresaole che a Valdisotto (SO) ...strike!
Buona parte della discesa però poi tornava a non avere nessun interesse tecnico.
Col panorama sbiadito dal meteo, gran parte della salita e discesa sono risultati piuttosto inutili.
un tripudio di fiori coloratissimi splenderebbero come in un quadro puntillista, se ci fosse il sole
grigio litorale e solo sterrate e asfalto per raggiungere la spiaggia da lì sopra. Che tristezza...
60km per 1850m d+/-
La giornata era talmente sbagliata, che non ho incontrato assolutamente nessuno per tutto il giorno. Solo un pastore con aria mafiosa in un "centro aziendale" (?): una catapecchia abusiva con pollaio e porcile, con un sentiero che si perdeva nel nulla, cosparso di vari teschi animali e uno piccolo inquietante umanoide. Paura!"
____________________
Ecco... "una giornata sbagliata" invece ora mi sembra fantastica, ricca e sono felice di averla vissuta, con le sue fatiche, fastidi, tristezza, freddo, sudore, dubbi, pensieri, vicoli ciechi... e fiori, cavalli, passaggi tecnici, scoperte...
Una sete di conoscenza, una curiosità insaziabile, una voglia inarrestabile di esplorare. Questo mi tiene vivo e proteso verso una bellezza sconosciuta, strabiliante, di cui posso appropriarmi con gli occhi, cibo per l'anima.
Per dovere di cronaca, devo dire che nelle successive esplorazioni ho trovato bei sentieri sui Peloritani, tracciati da bikers volenterosi e simpatici.
Bravi ragazzi, continuate così. Quella terra è un gioiello grezzo, farete belle cose.