il bello è che se per caso il vecchio proprietario dovesse incontrare il nuovo chi rischia di prenderle oltre a beccarsi una denuncia (con tutto ciò che ne consegue) è proprio il povero ignaro...
Dipende dalle circostanze, ma in linea di teoria anche no, sempre che parliamo di bici rivendute in loco (quello che accade spesso con le bici da città, ma non mi risulta essere questo il caso).
Se riesci a ritrovarla ed hai delle pezze d'appoggio credibili le forze dell' ordine possono darti una grossa mano: si trovano in rete testimonianze di chi ha recuperato la propria bici proprio con l'avallo dei Carabinieri. Certo, una cosa è bloccare una bici con un lucchetto e poi alla presenza di una pattuglia spezzare l'altra
catena, un'altra tirare giù dalla bici una persona e gonfiarla, l'incauto acquisto non prevede le percosse come pena
Certo se non si ha uno straccio di pezza d'appoggio per dimostrare la proprietà la cosa si fa difficile... del resto parliamo di beni non registrati.
il problema è che ci vorrebbero più controlli ai confini sia su ciò che esce e sia su ciò che entra e se per caso non ci sono i documenti (scontrini e libretti) fermare furgone e occupanti, se non si riescono ad avere i documenti che ne attesti la proprietà gli occupanti del furgone rinchiuderli e buttare la chiave e per le bici tenerle in magazzino, mettere annunci che sono state ritrovate queste bici e saranno riconsegnate solo al proprietario che ne possa dimostrare il diritto di proprietà...
Il punto è che non esistono documenti che attestino la proprietà di beni non registrati come le bici. Concordo con te sul fatto che maggiori controlli alle frontiere (che poi parliamo di uno o due valichi, non tutti...) rappresenterebbero un minimo di deterrente, fermo restando che non risolverebbero nulla nel caso delle bici da città che "passano di mano" a migliaia, e non certo per finire all'estero ma in mano a qualche nostro connazionale dotato di tanta ma tanta onestà interiore