porca miseria se sono una merdaccia.. non son più capace di andare in bici...
giro troppo poco e l'ultimo infortunio mi ha davvero frenato. Dopo tanto tempo, tornare in sella e mettersi a saltare subito non è stato il massimo. Già da "sano" i salti che sparano in sù tanto non sono mai stati il mio forte, da handicappato, è stato quasi traumatico.
Ho preso dei rischi che non sarebbero dovuti esistere e allora ho dato ascolto al buonsenso e non ho tirato nessun trick né provato salti dove atterrar corto poteva farmi ri-uscire l'ernia incassandomi...
Pazienza.
Sul wallride sono stato indotto a farlo da quel vile marrano di Luko...
all'inizio dicevo: "la terra è ancora molle, non è finito, non bisogna farlo"... poi non so per quale malata ragione, un segno di gomma sul landing evidenziava un passaggio... gli chiedo "ma hai fatto il wallride?!" e lui "sì" mentendo, bastardo. Allora beh, lo faccio, non tanto ampio, ma il landing nella terra molle è stato da brivido con la ruota ant che mi pareva venisse inghittita. Allora il bastardo succitato ammette di avermi mentito. grr. Beh, son vivo.
Compatto un po' l'ingresso e l'uscita, aggiungo un po' di terra e lo rifaccio. Stavolta esce beh più cospicuo, passando a 30-50 cm dal bordo superiore... ugznd... forse troppo sù, così scendo oltre alla parte compattata del landing e la ruota davanti scappa via.. finendo sdraiato.
Al terzo tentativo, dopo un po' di lavoro di pala, terra e paratie per ovviare al problema riscontrato in precendenza, sbaglio tutto, scivolo e mi faccio portar via un po' di pelle del polpaccio dal pedale... ma porc... era appena scomparsa l'ultima crosta dopo 4 settimane... vabbeh.
Mi spiace per Marco che è venuto a sprecare il suo talento per una mezza calzetta... anzi.. due.... visto che Luko non ha fatto neanche la linea dirt.
Complimenti per il lavoro fatto. 18,5kg di bici non sono l'ideale per quel percorso e nemmeno le gomme da bagnato con i tasselli rotti su quel terreno duro e polveroso... però... il vero problema è la mia nuova incapacità...
Che bello però quella serie di salti! davvero forte!
Io farei un toboga infinito dentro alla valletta a sinistra del casotto (guardando verso valle).
Anche una passerella strettissima che arriva sul tetto della casotto e un landing davanti per droppare dal tetto...
Si potrebbe usare il tronco di quella robinia che c'è già tagliata lì vicino.. senza scortecciarla... la si lascia nuda e cruda così (che è gripposa), appoggiata per terra vicino al droppino esistente e dall'altro estremo appoggiata sul tetto del casotto. Negli ultimi due-tre metri, da tronco nudo si può allargare a V una passerella che va a stabilizzare il tronco (che non rotoli mentre ci sei sopra) e a permettere un paio di pedalate prima di andare a droppare.
NS e drop sono più il mio pane...
Quel wallride non è banale perché è lineare, non curvo, quindi si deve star sù di propria compressione, inoltre la superficie è proprio liscia.... non sono assi grezze, ma piallate e verniciate, cosa che da grip quasi nullo. Ocio!
giro troppo poco e l'ultimo infortunio mi ha davvero frenato. Dopo tanto tempo, tornare in sella e mettersi a saltare subito non è stato il massimo. Già da "sano" i salti che sparano in sù tanto non sono mai stati il mio forte, da handicappato, è stato quasi traumatico.
Ho preso dei rischi che non sarebbero dovuti esistere e allora ho dato ascolto al buonsenso e non ho tirato nessun trick né provato salti dove atterrar corto poteva farmi ri-uscire l'ernia incassandomi...
Pazienza.
Sul wallride sono stato indotto a farlo da quel vile marrano di Luko...
all'inizio dicevo: "la terra è ancora molle, non è finito, non bisogna farlo"... poi non so per quale malata ragione, un segno di gomma sul landing evidenziava un passaggio... gli chiedo "ma hai fatto il wallride?!" e lui "sì" mentendo, bastardo. Allora beh, lo faccio, non tanto ampio, ma il landing nella terra molle è stato da brivido con la ruota ant che mi pareva venisse inghittita. Allora il bastardo succitato ammette di avermi mentito. grr. Beh, son vivo.
Compatto un po' l'ingresso e l'uscita, aggiungo un po' di terra e lo rifaccio. Stavolta esce beh più cospicuo, passando a 30-50 cm dal bordo superiore... ugznd... forse troppo sù, così scendo oltre alla parte compattata del landing e la ruota davanti scappa via.. finendo sdraiato.
Al terzo tentativo, dopo un po' di lavoro di pala, terra e paratie per ovviare al problema riscontrato in precendenza, sbaglio tutto, scivolo e mi faccio portar via un po' di pelle del polpaccio dal pedale... ma porc... era appena scomparsa l'ultima crosta dopo 4 settimane... vabbeh.
Mi spiace per Marco che è venuto a sprecare il suo talento per una mezza calzetta... anzi.. due.... visto che Luko non ha fatto neanche la linea dirt.
Complimenti per il lavoro fatto. 18,5kg di bici non sono l'ideale per quel percorso e nemmeno le gomme da bagnato con i tasselli rotti su quel terreno duro e polveroso... però... il vero problema è la mia nuova incapacità...
Che bello però quella serie di salti! davvero forte!
Io farei un toboga infinito dentro alla valletta a sinistra del casotto (guardando verso valle).
Anche una passerella strettissima che arriva sul tetto della casotto e un landing davanti per droppare dal tetto...
Si potrebbe usare il tronco di quella robinia che c'è già tagliata lì vicino.. senza scortecciarla... la si lascia nuda e cruda così (che è gripposa), appoggiata per terra vicino al droppino esistente e dall'altro estremo appoggiata sul tetto del casotto. Negli ultimi due-tre metri, da tronco nudo si può allargare a V una passerella che va a stabilizzare il tronco (che non rotoli mentre ci sei sopra) e a permettere un paio di pedalate prima di andare a droppare.
NS e drop sono più il mio pane...
Quel wallride non è banale perché è lineare, non curvo, quindi si deve star sù di propria compressione, inoltre la superficie è proprio liscia.... non sono assi grezze, ma piallate e verniciate, cosa che da grip quasi nullo. Ocio!