In alcuni post ci sono utenti che, nonostante la teoria dia un vantaggio alle ruotone, hanno rilevato in salita sensazioni non sempre e solo positive.
Hanno ragione.
Ed ecco i tre motivi che a parer mio giustificano questo feeling.
1- Quando una 29er è montata con gli stessi componenti di una 26, la rapportatura inevitabilmente si allunga di circa il 10%. Il motivo è il maggior diametro delle ruote che sono l'ingranaggio finale che scarica la potenza a terra.
Il dieci percento non è tanto, è TANTISSIMO, soprattutto in situazioni nelle quali si arriva al limite dello sviluppo del sistema di cambiata, quindi con il rapporto più corto. Con gli altri rapporti il problema non esiste, basta usare un rapporto più corto e lo sviluppo di nuovo si allinea, ma quando un rapporto più corto non c'e' allora il problema è inevitabile. Questo inconveniente non è rilevato da chi 'ne ha'. Gente come la Menapace o come Claudio Pellegrini non mi ha mai neppure accennato al problema, ma non tutti hanno le loro capacità atletiche ed ecco che andare su con il 10% di velocità in più non è una cosa che si tira fuori dal cilindro. La maggior stabilità e il grip superiore della bici un pò aiutano, ma la differenza resta grande e non recuperabile per un normale umano. Le soluzioni sono due: o si pedala di più (mica facile!) e allora si va su il 10% più veloci di prima, oppure si utilizza un sistema di rapporti che equilibrino di nuovo lo sviluppo, allineandolo. Un 20-30-40 davanti è perfetto, ricollocando le salite alla portata di chi non desidera sputare l'anima o diventare un campione.
Credo che a partire dal prossimo anno si cominceranno a trovare assemblaggi che tengono in considerazione questo aspetto, nel frattempo io personalmente ho risolto il problema spingendo di più, anche perche' da bravo ligure ritengo che questo sistema abbia il miglior rapporto qualità/prezzo
2-Quando si affronta una zona al limite della pendenza e al limite delle nostre capacità cardio vascolari, chissà perche' le velocità sono molto basse.
Guarda caso in questi casi si sta usando il rapporto più corto disponibile e abbiamo appena detto che in questo le 29er non aiutano se hanno gli stessi ingranaggi di una 26. A peggiorare ulteriormente la cosa entra in gioco la maggior massa delle ruote. Vuol dire che hanno bisogno di più energia per accelerare (e per frenare) e questa energia poi resta immagazzinata nelle ruote tendendo a mantere la velocità più che con una 26.
Questa differenza si sente SOLO quando si tende a cambiare la velocità. Spingere una 26 o una 29 a 20 km all'ora costanti non comporta alcuna differenza di sforzo da questo punto di vista (ma se consideriamo la scorrevolezza le 29 risultano superiori).
A questo punto diventa evidente che maggiore è l'accelerazione maggiore è l'impegno aggiuntivo richiesto ai polpacci. Ora provate a spingere un rapporto già più lungo del 10 percento di quello che vorreste e a RADDOPPIARE la velocità, passando da 4 km/h a 8 km/h. Di sicuro vi accorgerete della differenza tra una 26 e una 29 molto di più che a passare dai 24 ai 28 km/h.
Se poi il sentiero vi porta a non utilizzare l'energia immagazzinata nelle ruote ma a dover frenare (buttando via l'energia accumulata) ecco che il maggior investimento fatto accelerando una ruota più pesante viene buttato via e una 29 può avere un costo energetico più alto di una 26 pur essendo intrinsecamente più efficiente.
3-Chissà perche' nella vita si notano di più le rotture di scatole che le cose positive. Sarà che le prime sono fastidiose.
L'energia immagazzinata nelle ruote aiuta, ma siccome viene rilasciata spesso in modo graduale è normale in molte situazioni quasi non farci caso anche se la bici effettivamente mantiene più facilmente la velocità rispetto a una 26.
Invece state tranquilli che a passare da 4 a 8 KM/h l'energia in più si nota, eccome, soprattuto se le ruote pesano molto di più, mentre se il peso è contenuto la differenza diventa molto meno avvertibile.
L'abitudine e lo stile di guida sono spesso tutti a vantaggio delle 26 dato che molti di noi per anni si sono abituati alle dinamiche reattive di una ruota più piccola e l'aumento di diametro richiede un adattamento per ottimizzare le prestazioni.
Sulla base della mia esperienza ci vogliono una decina di uscite per cominciare a adattare lo stile di guida e a sfruttare come si deve una 29er.
Insomma, le prime volte che usiamo una 29 se sommiamo queste tre cose può sicuramente accadere di sentire la bici più impegnativa alle basse velocità sulle rampe, ed ecco che le sensazioni che qualcuno prova sono effettivamente più che giustificate.
Hanno ragione.
Ed ecco i tre motivi che a parer mio giustificano questo feeling.
1- Quando una 29er è montata con gli stessi componenti di una 26, la rapportatura inevitabilmente si allunga di circa il 10%. Il motivo è il maggior diametro delle ruote che sono l'ingranaggio finale che scarica la potenza a terra.
Il dieci percento non è tanto, è TANTISSIMO, soprattutto in situazioni nelle quali si arriva al limite dello sviluppo del sistema di cambiata, quindi con il rapporto più corto. Con gli altri rapporti il problema non esiste, basta usare un rapporto più corto e lo sviluppo di nuovo si allinea, ma quando un rapporto più corto non c'e' allora il problema è inevitabile. Questo inconveniente non è rilevato da chi 'ne ha'. Gente come la Menapace o come Claudio Pellegrini non mi ha mai neppure accennato al problema, ma non tutti hanno le loro capacità atletiche ed ecco che andare su con il 10% di velocità in più non è una cosa che si tira fuori dal cilindro. La maggior stabilità e il grip superiore della bici un pò aiutano, ma la differenza resta grande e non recuperabile per un normale umano. Le soluzioni sono due: o si pedala di più (mica facile!) e allora si va su il 10% più veloci di prima, oppure si utilizza un sistema di rapporti che equilibrino di nuovo lo sviluppo, allineandolo. Un 20-30-40 davanti è perfetto, ricollocando le salite alla portata di chi non desidera sputare l'anima o diventare un campione.
Credo che a partire dal prossimo anno si cominceranno a trovare assemblaggi che tengono in considerazione questo aspetto, nel frattempo io personalmente ho risolto il problema spingendo di più, anche perche' da bravo ligure ritengo che questo sistema abbia il miglior rapporto qualità/prezzo
2-Quando si affronta una zona al limite della pendenza e al limite delle nostre capacità cardio vascolari, chissà perche' le velocità sono molto basse.
Guarda caso in questi casi si sta usando il rapporto più corto disponibile e abbiamo appena detto che in questo le 29er non aiutano se hanno gli stessi ingranaggi di una 26. A peggiorare ulteriormente la cosa entra in gioco la maggior massa delle ruote. Vuol dire che hanno bisogno di più energia per accelerare (e per frenare) e questa energia poi resta immagazzinata nelle ruote tendendo a mantere la velocità più che con una 26.
Questa differenza si sente SOLO quando si tende a cambiare la velocità. Spingere una 26 o una 29 a 20 km all'ora costanti non comporta alcuna differenza di sforzo da questo punto di vista (ma se consideriamo la scorrevolezza le 29 risultano superiori).
A questo punto diventa evidente che maggiore è l'accelerazione maggiore è l'impegno aggiuntivo richiesto ai polpacci. Ora provate a spingere un rapporto già più lungo del 10 percento di quello che vorreste e a RADDOPPIARE la velocità, passando da 4 km/h a 8 km/h. Di sicuro vi accorgerete della differenza tra una 26 e una 29 molto di più che a passare dai 24 ai 28 km/h.
Se poi il sentiero vi porta a non utilizzare l'energia immagazzinata nelle ruote ma a dover frenare (buttando via l'energia accumulata) ecco che il maggior investimento fatto accelerando una ruota più pesante viene buttato via e una 29 può avere un costo energetico più alto di una 26 pur essendo intrinsecamente più efficiente.
3-Chissà perche' nella vita si notano di più le rotture di scatole che le cose positive. Sarà che le prime sono fastidiose.
L'energia immagazzinata nelle ruote aiuta, ma siccome viene rilasciata spesso in modo graduale è normale in molte situazioni quasi non farci caso anche se la bici effettivamente mantiene più facilmente la velocità rispetto a una 26.
Invece state tranquilli che a passare da 4 a 8 KM/h l'energia in più si nota, eccome, soprattuto se le ruote pesano molto di più, mentre se il peso è contenuto la differenza diventa molto meno avvertibile.
L'abitudine e lo stile di guida sono spesso tutti a vantaggio delle 26 dato che molti di noi per anni si sono abituati alle dinamiche reattive di una ruota più piccola e l'aumento di diametro richiede un adattamento per ottimizzare le prestazioni.
Sulla base della mia esperienza ci vogliono una decina di uscite per cominciare a adattare lo stile di guida e a sfruttare come si deve una 29er.
Insomma, le prime volte che usiamo una 29 se sommiamo queste tre cose può sicuramente accadere di sentire la bici più impegnativa alle basse velocità sulle rampe, ed ecco che le sensazioni che qualcuno prova sono effettivamente più che giustificate.