Io l'ho percorsa a piedi qualche anno fa, mi permetto qui di aggiungere, prendedola esattamente alla fine del bitume dopo lo scudo, invece di prendere la Napoleonica piegare a destra sotto di essa. Dopo un lungo tratto iniziale che la costeggiava calandosi pian pianino di quota non prendendo la picchiata a destra (se non ricordo male camminavo invece sopra ad uno stretto muretto), seppur piena di vegetazione, si incanalava picchiando alla fine in sentierini umidi e fangosi, pieni di radici ed alberi fitti in mezzo al canalone del rio Bovedo (da cui l'umidità insopportabile), e con alcuni saliscendi e tornanti per poi risalire in mezzo al bosco Terstenico.
Alla fine sbucai dietro ad un paio di case e da queste immediatamente sulla via Bonomea, all'altezza dei ripetitori. Su quest'ultime case si distinguevano benissimo i segnavia del CAI, nel bosco pure ma non ci avevo granché fatto caso.
Allora camminandoci quale allenamento per un successivo trekking montano mi dissi che 'faceva schifo', ossia la parte in quota era semplicemente "selvaggia" ma praticamente parallela a quella "autostrada" che sembra la Napoleonica ad un divoratore di sentieri, mentre la parte del bosco era umida e intricata. Più faticosa ma di certo non attrante. Un fitto faggeto a me non piace, mi dispiace.
Col senno di poi (pensando da ciclista di adesso quindi) credo non sia ciclabile, o meglio non credo valga la pena andare su un percorso così, sicuramente diverso dai soliti giri ma non adatto alle bici.
Michaelk.