per i triestini... sotto la napoleonica

  • Creatore Discussione ET
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ET

Biker velocissimus
19/8/04
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stavo guardando la tabacco e ho notato un tratteggio rosso che da Borgo san Nazario segue in maniera praticamente parallela la napoleonica per poi girare ed arrivare giù in via Bonomea. C'è scritto "Strada Stefania". Probabilmente sarà quella che parte da dove inizia lo sterrato della napoleonica.
Qualcuno mi sa dire se è pedalabile?
grazie, ciao
 

wankelmania

Biker forumensus
22/1/04
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Bike
Dean Duke 29", Seven Sola S 26", RM ETS-X
Ciao.
Se dagli Scudi nei pressi dell'inizio della Napoleonica, devii giù a destra, percorri uno sterrato dapprima singletrack e poi carrabile, che ti porta in Strada del Friuli.
Non esiste da quel sentiero una variante parallela alla Strada Vicentina.

Se prendi via Ulderico Moro (laterale cieca di SdF) puoi risalire per un single fino a circa metà Napoleonica, arrivando a dove ci sono le panchine in ferro.

Questo è quanto conosco io lì in zona.
 

ET

Biker velocissimus
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Quello che intendevo io finisce in via Bonomea. Sulla tabacco lo vedi chiaramente ma forse in realtà non esiste o sarà abbandonato da anni e quindi non più visibile :nunsacci:.
Cmq grazie, proverò a vedere quelli che mi hai indicato tu.
o-o
 

ET

Biker velocissimus
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su Google Earth si vede tutta la prima parte, poi in prossimità della ferrovia di perde o perchè proprio finisce o forse perchè mascherato dalla vegetazione. Dovrebbe sbucare in prossimità della villa a L con piscina in via B.
 

filo d'erba

Biker serius
8/7/07
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n-n-e
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sì esiste, solo non credo sia un sentiero continuo, anche perché dovrebbe attraversare diverse "valli" che ci sono subito sotto la napoleonica, io conosco la zona che da metà napoleonica va in via bonomea
 

michaelk

Biker novus
2/10/08
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Io l'ho percorsa a piedi qualche anno fa, mi permetto qui di aggiungere, prendedola esattamente alla fine del bitume dopo lo scudo, invece di prendere la Napoleonica piegare a destra sotto di essa. Dopo un lungo tratto iniziale che la costeggiava calandosi pian pianino di quota non prendendo la picchiata a destra (se non ricordo male camminavo invece sopra ad uno stretto muretto), seppur piena di vegetazione, si incanalava picchiando alla fine in sentierini umidi e fangosi, pieni di radici ed alberi fitti in mezzo al canalone del rio Bovedo (da cui l'umidità insopportabile), e con alcuni saliscendi e tornanti per poi risalire in mezzo al bosco Terstenico.
Alla fine sbucai dietro ad un paio di case e da queste immediatamente sulla via Bonomea, all'altezza dei ripetitori. Su quest'ultime case si distinguevano benissimo i segnavia del CAI, nel bosco pure ma non ci avevo granché fatto caso.
Allora camminandoci quale allenamento per un successivo trekking montano mi dissi che 'faceva schifo', ossia la parte in quota era semplicemente "selvaggia" ma praticamente parallela a quella "autostrada" che sembra la Napoleonica ad un divoratore di sentieri, mentre la parte del bosco era umida e intricata. Più faticosa ma di certo non attrante. Un fitto faggeto a me non piace, mi dispiace.
Col senno di poi (pensando da ciclista di adesso quindi) credo non sia ciclabile, o meglio non credo valga la pena andare su un percorso così, sicuramente diverso dai soliti giri ma non adatto alle bici.

Michaelk.
 

ET

Biker velocissimus
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Fatta questo pomeriggio. Confermo che non merita. Troppa fatica nella prima parte per 5 minuti di bel sentiero.
Dopo un buon inizio, già dopo poche centinaia di metri il sentiero diventa leggermente in salita, spesso su pietraia smossa (impedalabile), poco visibile per via della vegetazione e anche un pò esposto. Come già detto da qualcuno si pedala (o si cerca di pedalare) su una specie di muretto (tipo pastino). Bisogna scendere spesso dalla bici.
Poi improvvisamente scende con un paio di zig-zag con rocce affioranti e si arriva su un prato. Da lì il sentiero entra in un bosco di querce e diventa bello scorrevole su terra con due micro risalite. Oggi non era per niente umido e questa parte mi è piaciuta. Dopo il prato ci sono altre due sentieri che virano verso destra e che probabilmente portano a strada del friuli. Quello fatto è segnato sempre in bianco/azzurro.
In pochi minuti si arriva in via Bonomea all'altezza delle antenne. Appena usciti dal sentiero un signore ci ha detto di stare attenti in quel bosco perchè ci sono i cinghiali con i cuccioli. In effetti dopo il prato, dentro al bosco di querce ho sentito qualche rumore e un pò di paura m'è venuta.

Secondo me la prima parte (quella non pedalabile se non a tratti) è bella da fare in inverno a piedi. Vista mozzafiato, anche se si vede quello che si vede dalla Napo, da lì fa un altro effetto.
Ad un certo punto, prima della discesa, c'è una deviazione sulla sinistra che credo riporti sulla Napo.
 

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