Unica. Di questo ne sono certo.
Come la crosta sulle lasagne. Come la ricotta che si scioglie dentro i tortelli.
Come la camicia di Jimmy Page al concerto del 73 al Madison Square Garden.
Se fosse donna sarebbe il laccetto dello slip di un bikini.
Se fosse musica sarebbe l'attacco di Rebel di David Bowie
Se fosse fantasia sarei rovinato.
Se fosse peccato sarei condannato.
Sono di nuovo cascato nel pentolone della pozione di Panoramix. Catapultato nel deposito di Paperon de Paperoni.
L'ho rifatto! Ancora una volta sono caduto nella rete. Che io possa essere perdonato. Il mio spirito ormai è incatenato a questa terra, e la mia dote è di nuovo andata in scena. Sua signoria, il Duca della Terra dell'Agrifoglio, Sir Peo, ha dato vita anche questa volta al suo teatro delle marionette. Dall'alto del suo furgone con sapienza muove le sue figure, i suoi condannati, che anche questo fine settimana è riuscito a rapire al mondo dei supermercati, dello shopping per mano alla moglie e dai tortellini della domenica a mezzogiorno. Il distruttore del quieto vivere delle famigliole, sta organizzando anche oggi lo spettacolo sul palcoscenico della Valle Argentina. Vanno in scena le solite marionette, comparse che pur di calcare questo prestigioso palcoscenico scendono fino a Triora da ogni parte della penisola. L'introspettiva mimica dell'entroterra ligure, sommata alla fantasiosa sperimentazione francese, ha dato vita a una forma di rappresentazione senza eguali. Stiamo parlando di avanguardia del teatro a due ruote. Saltimbanchi, mangiatori di fuoco, mimi e ogni sorta di artista di strada che si rispetti, dovrebbe andare ad arricchire la sue doti da Sir Peo, unico signore del teatro freeride italico. Sotto all'immenso tendone da circo tessuto da castagni e faggi si muove, come nella migliore delle tradizioni, la più alta arte cicense che abbia mai potuto ammirare.
Inaspettata leggerezza. Vibrazioni dense che ti seccano la gola. L'acquolina quando arrivi in fondovalle è talmente devastante che sei di nuovo sul carro, pronto a farti riportare sulla cima della tua fantasia. Ogni giro ha la sua tonalità, il suo gusto, il suo suono. Tutto è vellutato e stridente. La platea, lo spietatissimo pubblico pagante, è pronto a issare la fischiata al tuo primo minimo tentenno. La linea della traccia disegnata dall'artista smaterializza lo spazio. Numeri, segni e punti, simboli dell'elettrictà cosmica, saturano gli occhi fino al prossimo drop che sfalcia il ritmo incandescente... quando con il buio si spegne la magia. Il buio dei tuoi occhi stretti che pregano per il jolly. Quel fottutissimo tornante sbagliato ti ha scaraventato sulla prima fila e ora ti devi inventare un numero da maestro per rientrare in corsa. Ma un artista non è un artista se non conosce l'improvvisazione. Per questo una sbandata diventa un illuminante occasione per un wall ride di sponda. E lo spettatore fa la ola. Vorresti una polaroid da spedire alla mamma. Altro giro, altro regalo. Marionetta, pedina di un astuto e lussuorioso marchingenio che si fa gioco della gravità: questo e solo questo è il tuo valore. Le fredde rocce e gli accoglienti alberi sono la scenografia, tu sei solo una parte dell'azione, del suono e delle luci nel grandioso teatro delle Marionette della Terra dell'Agrifoglio.
Gioire per aver preso parte allo spettacolo è il minimo che possa provare. Affermerei il falso se negassi di non essere deliziato nell'aver assaggiato gli spigoli di roccia, estasiato nell'aver affondato le mie banalissime kenda nel suo terriccio e ferito nel saperlo così lontano dalla mia umilissima condizione quotidiana. Una cosa però incendia il mio fervore: là in quel regno, Sua signoria il Duca della Terra dell'Agrifoglio, Sir Peo continua a mettere in scena il suo spettacolo. The show must go on.
Sabato 16 ottobre 2004 Triora - Valle Argentina (Imperia)
Prevendita biglietti per il prossimo spettacolo su www.argentinabike.com
Come la crosta sulle lasagne. Come la ricotta che si scioglie dentro i tortelli.
Come la camicia di Jimmy Page al concerto del 73 al Madison Square Garden.
Se fosse donna sarebbe il laccetto dello slip di un bikini.
Se fosse musica sarebbe l'attacco di Rebel di David Bowie
Se fosse fantasia sarei rovinato.
Se fosse peccato sarei condannato.
Sono di nuovo cascato nel pentolone della pozione di Panoramix. Catapultato nel deposito di Paperon de Paperoni.
L'ho rifatto! Ancora una volta sono caduto nella rete. Che io possa essere perdonato. Il mio spirito ormai è incatenato a questa terra, e la mia dote è di nuovo andata in scena. Sua signoria, il Duca della Terra dell'Agrifoglio, Sir Peo, ha dato vita anche questa volta al suo teatro delle marionette. Dall'alto del suo furgone con sapienza muove le sue figure, i suoi condannati, che anche questo fine settimana è riuscito a rapire al mondo dei supermercati, dello shopping per mano alla moglie e dai tortellini della domenica a mezzogiorno. Il distruttore del quieto vivere delle famigliole, sta organizzando anche oggi lo spettacolo sul palcoscenico della Valle Argentina. Vanno in scena le solite marionette, comparse che pur di calcare questo prestigioso palcoscenico scendono fino a Triora da ogni parte della penisola. L'introspettiva mimica dell'entroterra ligure, sommata alla fantasiosa sperimentazione francese, ha dato vita a una forma di rappresentazione senza eguali. Stiamo parlando di avanguardia del teatro a due ruote. Saltimbanchi, mangiatori di fuoco, mimi e ogni sorta di artista di strada che si rispetti, dovrebbe andare ad arricchire la sue doti da Sir Peo, unico signore del teatro freeride italico. Sotto all'immenso tendone da circo tessuto da castagni e faggi si muove, come nella migliore delle tradizioni, la più alta arte cicense che abbia mai potuto ammirare.
Inaspettata leggerezza. Vibrazioni dense che ti seccano la gola. L'acquolina quando arrivi in fondovalle è talmente devastante che sei di nuovo sul carro, pronto a farti riportare sulla cima della tua fantasia. Ogni giro ha la sua tonalità, il suo gusto, il suo suono. Tutto è vellutato e stridente. La platea, lo spietatissimo pubblico pagante, è pronto a issare la fischiata al tuo primo minimo tentenno. La linea della traccia disegnata dall'artista smaterializza lo spazio. Numeri, segni e punti, simboli dell'elettrictà cosmica, saturano gli occhi fino al prossimo drop che sfalcia il ritmo incandescente... quando con il buio si spegne la magia. Il buio dei tuoi occhi stretti che pregano per il jolly. Quel fottutissimo tornante sbagliato ti ha scaraventato sulla prima fila e ora ti devi inventare un numero da maestro per rientrare in corsa. Ma un artista non è un artista se non conosce l'improvvisazione. Per questo una sbandata diventa un illuminante occasione per un wall ride di sponda. E lo spettatore fa la ola. Vorresti una polaroid da spedire alla mamma. Altro giro, altro regalo. Marionetta, pedina di un astuto e lussuorioso marchingenio che si fa gioco della gravità: questo e solo questo è il tuo valore. Le fredde rocce e gli accoglienti alberi sono la scenografia, tu sei solo una parte dell'azione, del suono e delle luci nel grandioso teatro delle Marionette della Terra dell'Agrifoglio.
Gioire per aver preso parte allo spettacolo è il minimo che possa provare. Affermerei il falso se negassi di non essere deliziato nell'aver assaggiato gli spigoli di roccia, estasiato nell'aver affondato le mie banalissime kenda nel suo terriccio e ferito nel saperlo così lontano dalla mia umilissima condizione quotidiana. Una cosa però incendia il mio fervore: là in quel regno, Sua signoria il Duca della Terra dell'Agrifoglio, Sir Peo continua a mettere in scena il suo spettacolo. The show must go on.
Sabato 16 ottobre 2004 Triora - Valle Argentina (Imperia)
Prevendita biglietti per il prossimo spettacolo su www.argentinabike.com