Ciao a tutti! Torno qui dopo un po' di tempo per parlarvi di un problema all'apparenza irrisolvibile, sperando che possa aiutare chi si trova nella mia stessa situazione.
Durante il restauro di una MTB Atala anni 90' mi sono trovato davanti a un bel casino: la pedivella sinistra non ne voleva sapere di venir via.
L'estrattore dedicato non è servito a nulla, ho perfino spanato (in parte) il filetto della pedivella
Così per prima cosa ho pensato di inserire un cacciavite che facesse da cuneo tra i due pezzi, ma provando a martellare non si è spostato nulla.
L'idea successiva è stata quella di fissare la pedivella alla morsa e martellare con uno scalpello sottile sul perno, quindi con un po' di pazienza mi sono munito di chiave a pappagallo per estrarre il movimento centrale dal telaio.
Una volta fissato il tutto al banco da lavoro ho iniziato a tirare delle belle botte passando anche lo Svitol ogni tanto, ma nulla da fare. Specifico che a me non interessava salvare il movimento centrale ma solo la pedivella, perché volevo mantenere la bici nelle sue sembianze originali.
Purtroppo anche questo metodo non ha funzionato, sembrava come la spada nella roccia: nessuno riusciva ad estrarla. Ci avevo provato io, mio padre, un mio amico, tutti volevano tentare la fortuna.
Ma è qui che l'ingegno del mio vicino di casa, appassionato anche lui di bici, è venuto in mio soccorso
Un'idea brillante la sua, quella di riscaldare la pedivella con una fiamma ossidrica per far dilatare l'alluminio.
Così, stando attento a riscaldare solo la parte esterna per evitare di dilatare (e quindi restringere) anche il buco, è riuscito a staccare i due pezzi con una facilità incredibile.
Dopo tre giorni passati a scervellarmi, la morale in ambito meccanico credo che sia "a volte meglio usare la testa invece della forza bruta".
Durante il restauro di una MTB Atala anni 90' mi sono trovato davanti a un bel casino: la pedivella sinistra non ne voleva sapere di venir via.
L'estrattore dedicato non è servito a nulla, ho perfino spanato (in parte) il filetto della pedivella
Così per prima cosa ho pensato di inserire un cacciavite che facesse da cuneo tra i due pezzi, ma provando a martellare non si è spostato nulla.
L'idea successiva è stata quella di fissare la pedivella alla morsa e martellare con uno scalpello sottile sul perno, quindi con un po' di pazienza mi sono munito di chiave a pappagallo per estrarre il movimento centrale dal telaio.
Una volta fissato il tutto al banco da lavoro ho iniziato a tirare delle belle botte passando anche lo Svitol ogni tanto, ma nulla da fare. Specifico che a me non interessava salvare il movimento centrale ma solo la pedivella, perché volevo mantenere la bici nelle sue sembianze originali.
Purtroppo anche questo metodo non ha funzionato, sembrava come la spada nella roccia: nessuno riusciva ad estrarla. Ci avevo provato io, mio padre, un mio amico, tutti volevano tentare la fortuna.
Ma è qui che l'ingegno del mio vicino di casa, appassionato anche lui di bici, è venuto in mio soccorso
Un'idea brillante la sua, quella di riscaldare la pedivella con una fiamma ossidrica per far dilatare l'alluminio.
Così, stando attento a riscaldare solo la parte esterna per evitare di dilatare (e quindi restringere) anche il buco, è riuscito a staccare i due pezzi con una facilità incredibile.
Dopo tre giorni passati a scervellarmi, la morale in ambito meccanico credo che sia "a volte meglio usare la testa invece della forza bruta".
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