[pazzo di lucca report] Cercando l'Adrenalina nel medioevo

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ilGATTO®

Biker tremendus
27/3/03
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Inchigollo [co]
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VIAGGIO MEDIEVALE
Dopo un po' di tempo che avvizzisco a Lucca ho bisogno di lasciare la
Toscana per staccare il cervello dalle solite menate. Stavolta non e' un "io
belva tour", non un "Emotion" non uno "Sbarella" ma un "Magna Magna". Le
differenze sono nei nomi ma non nella sostanza che significa divertimento,
come spesso accade il piu' "terrone" di questi raduni sono io, nessuno dal
Granducato mi accompagna nelle terro dei visigoti a nord del Po' Milk, il
Duca di Massa, e' sempre alle prese con l'ormonella, il Conte Telaio Piegato
vegeta nella residenza invernale di Mediolanum e ci raggiungera' in loco, in
sella al suo destriero. In una fredda serata di dicembre preparo la mia
carrozza-Confetto colma di bagagli e del mio volgare biciclo importato dalla
terra d'Albione. Mi incammino attraversando le contee della costa Tirrenica
fino ad arrivare in Lunigiana: la terra di nessuno. Un miscuglio di accenti,
Toscani,liguri emiliani l'anarchia e il bracconaggio contraddistinguono
questa zona che mi colleghera' con le lande del nord. Devo superare la
barriera appenninica al passo della Cisa, insidioso come al solito a causa
della presenza di draghi e fattucchiere che cambiano l'andamento della via
almeno una volta a settimana. Supero le aspre montagne, ma un vile
sortilegio mi porta a errar via conducendomi nel ducato di Parma. Volto la
carrozza ripristinando la strada maestra che mi porta ora senza intoppi
verso Atalanta dove Messer Cana' e la dolce consorte mi conducono in una
locanda per il meritato ristoro. Si aggiunge a noi anche un'altra
madamigella, la cognata di Messer Cana', giusto giusto per refrigerarsi
grazie alle famose birre dell'oste Teo Acquati e giusto giusto per far
affibbiare un 7+ alla cognata. Ma non ci e' stato tempo di esplorare il
succinto corpicino della giovane Atalantese e se il destino lo vorra' il
nostro incontro non rimarra' perso nell' oblio dei tempi che scorrono.
Orsu', e' tempo di coricarci, giorni duri ci attendono, coscrizioni di biker
da tutto il nord ci raggiungeranno all'alba per cimentarsi con le loro
cavalcature sugli oscuri boschi del monte Canto in cerca di quell'animale
che tutti vogliamo cacciare e che si chiama ADRENALINA

IN CERCA DI ADRENALINA
In una gelida ma soleggiata mattinata ci rechiamo al crocevia di ritrovo
attendendo il Bergiola all'interno di una locanda in compagnia di una
guarnigione di Mediolanum capitanata dall'illustre Cavalier Biffi, famoso
maniscalco della zona. Altezzoso quanto silenzioso arriva un certo Roy Batty
e anche un manipolo di fanti locali: L'oste Teo Acquati e Fabio il suo
villano vikingo. Ma tutti si chiedono dove e' il Bergiola? Sara' stato
risucchiato dalle sabbie mobili o sara' disperso nelle paludi? Mentre
facciamo ipotesi sulla sua fine arriva con la sua cavalcatura a due ruote
carico di strani bagagli quali un biciclo sporco di terra tortonese. A tale
vista il Cavalier Biffi si esprime con parole non molto auliche, anzi
scurrili volte alla cavalcatura e al biciclo di Telaio: "Ue' hai una moto e
una bici di merda". Lento come un Bradipo infreddolito, TP spande i suoi
bagagli in tutto il circondario facendoci perdere ancora mezza clessidra per
sellare il destriero. Alle 9:15 la ciurma parte verso la spedizione in cerca
di Adrenalina. Ci arrampichiamo sui melmosi e impervi viottoli che fanno
gracchiare i nostri mezzi, in particolare il Cav. Biffi emette noiosi
stridii dalle sue briglie disk che lo fanno rimaner solo. La cima e' ben
presto conquistata la salita ha mitigato la morsa del freddo iniziale, ora
siamo pronti per discendere sotto i piloni della teleferica tutti
sorridenti, tutti tranne il Bergiola che accusa problemi alle briglie
diskate e non riesce ad essere il solito trascinatore in grado di catturare
molte piu' adrenaline di tutti. Le discese qui sul Canto sono fantastiche ma
brevi, nella prima non abbiamo ancora preso la preda, necessitiamo di
un'altra ascesa. Sono passate oltre 13 clessidre e se non troveremo
abbastanza adrenalina ci infileremo in un'osteria rimandando la caccia a
domani. Il messer Cana' ci porta su una via chiamata in gotico Kompressor,
molto bella anche se inizialmente viscida, gli alberi sono animati di vita e
mi agguantano quando il mio destriero riesce a disarcionarmi: non sono piu'
invincibile. L'oste Acquati vola sui suoi sentieri di caccia, io cado in
un'altra imboscata causata dalle foglie secche che impediscono la
visibilita' del tracciato. Scendiamo velocissimi, si azzoppa un destriero ma
vien subito curato: arriviamo felici Sotto il Monte un po' di Adrenalina e'
stata catturata, ma a noi non basta mai e domani oltre a una battuta diurna
ne faremo anche una al chiaro di luna in una zona molto redditizia: il
Triangolo Lariano.

LA DOLCE ANCELLA
Vaghiamo in cerca di libagioni fino a trovare un'accogliente osteria. Entro
e i miei occhi sono ricolmati della visione di una giovane, angelica, dolce
ancella. Occhi e capelli d'ebano la contraddistinguono, il suo sorriso
spande felicita' e allupamento nella mia mente. Oh che fare di questa
donzella, e' proprio un colpo di fulmine i classici che colpiscono lo
sventurato Pazzo di Lucca in cerca di una nobile meta' con cui governare il
suo regno. In un attimo via! Cancellata la cognata di Messer Cana', spazzati
i ricordi di una vil pisana e di molte lucchesi stinfie, ora il cuor del
baldo PDL apparteneva alla giovane Francesca. Ma la dura caccia
all'adrenalina in questi giorni porteranno via il mio tempo che ben
volentieri avrei dedicato a questa ancella che si e' meritata un 8+. La
invito per la serata all'osteria di Teo ma chissa' se ci riincontreremo?
Tutto affidiamo al destino bastardo.
Con ancora l'amor nel cuore droppiamo in armonia scalini e fontane e
discendiamo lungo una torre di babele fatta di legno. 8 clessidre e' durata
la nostra caccia odierna. Ma il destriero del Bergiola e' ferito gravemente
e guidati da Messer Cana' lo portiamo dal famoso maniscalco Salvi che
riesuma la cavalcatura vittima di un calcolo nel sistema frenante ormai
destabilizzato da tante battute di caccia. Nel viaggio escono alla ribalta i
morbosi desideri sessuali del Moggi dei bicicli, che ci parla di scostumate
locali e di orge nella sua futura carrozza Mercedes importata dalla terra di
Germania: dottor Jekill e Mr. Hyde.

LA LOCANDA DEL PEPPO
Oltre al commerciale Birhaus, Teo Acquati versa birra anche in un posto piu'
rustico, piu' familiare piu' tutto. Il Peppo perso nella contrada di Colle
Brianza, io TP e Cana'arriviamo presto la serata si fa alcoolica, mi ritrovo
spesso con il bicchiere in mano. Passano molte donzelle ma della mia amata
neanche l'ombra. Il locale e' diviso in 2 stanze, nella nostra solo giullari
come un Giucas Casella locale o ubriaconi, nella fumatori zone pieno di
gnocche. Elargiamo qualche votazione ma il top per me e' rimasto Sotto il
monte nemmeno Mara Venir la supera. I fumi dell'alcool ammaliano il cervello
del Bergiola e iniziamo a tempestare di messaggi una donzella non presente
fisicamente: Laura Zorro. Il suo compagno Roy non sara' felice dei nostri
messaggi anzi ci maledira' per i nostri scritti ma d'altra parte l'alcool ci
ha contaminato. I nostri poemi si ispirano a canzoni di menestrelli italici:

"Laura non c'e', e' andata via, Roy Batty ce l'ha portata via...." o

"Siamo solo noi, generazione di sconvolti, che non ha piu' santi ne'
Roy......siamo solo noooooooi...."

Dilaniati dalla birra cerchiamo di raggiungere la nostra dimora. Veloci
sfrecciamo con le altre carrozze illuminate che percorrono i tratturi e io
ispirato mando un altro messaggio:

"Voliamo su asfalti fluttuanti. Le luci ci vengono incontro, ma la birra ci
porta in universi paralleli e noi siamo happy"

Buonanotte!

CACCIA DIURNA
La battuta di caccia diurna si svolge in una cupa mattinata da lupi che
promette neve. Il capitano di caccia e' messer Il Gatto forte conoscitore
delle tane di adrenalina nel triangolo lariano. Sono arrivati spedizionieri
da Sassuolo: l'arcier Tarantola e anche combattenti provenienti dalle due
Venezie. Dura e lunga e' oggi l'ascesa ma noi sappiamo della ricompensa che
ci aspetta. Il bitume ci porta in boschi tetri che a tratti ci fanno
scorgere la cima del monte, la nostra meta: la capanna Mara omonima della
Gatta (donna del Gatto). Ancora un sortilegio crea problemi agli impianti
frenanti e anche alla trasmissione di un fante a cavallo di una
Scaracchiowave, biciclo agognato dai piu', ma che io non vorrei
assolutamente nelle mie scuderie. Il terreno si sterra ma la pendenza e'
marrana e ci costringe, in alcuni casi, a trainare i nostri mezzi. Passano
dei viandanti e chiediamo:
"E' aperta la Mara ?"
questi ci rispondono:
"Eh! hai voglia te se e' aperta"
A tal risposta messer il Gatto (pensando alla sua consorte) si sfava un po'
ma la dura verita' la sa anche lui.
Guadagnamo quella che pensavamo fosse la cima e ci addentriamo nella Mara,
stranamente e' freddina e non c'e' modo di scaldarla. Arrivano le cibarie ma
non restiamo molto soddisfatti, e' arrivato il tempo di cacciare.

I SALISCENDI DEL GATTO
Il Gatto ci avverte di un po' di saliscendi, questo un po' che si rivelera'
colpo di grazia per molti. Ma il bosco ci e' amico, ci mostra dei fantastici
ripidoni ricchi di cacciagione ma inarrivabili per oggi, panorami ripaganti
della fatica e folletti che ci mostrano il sentiero da seguire per
l'apoteosi. Inseguiamo l'adrenalina lungo pendii erbosi e sentieri incavati
e divertenti e poi per fossi pieni di foglie dove la via non esiste.
Seguiamo l'istinto, ormai e' l'imbrunire tra poco iniziera' la caccia
notturna e noi non abbiamo completato neanche la diurna. I guasti sono
innumerevoli Skattenato riesce ad aumentare la sua velocita' solo grazie
alla gravita', gli ho passato la sindrome del forcellino. Io riesco ad
azzoppare la mia cavalcatura in zona carrozze, dovro' curarla prima del
banchetto serale!

IL BANCHETTO DI FESTA
Scarrozziamo da Albavilla fino a Calusco per poi tornare sopra Brunate alla
Baita Carla luogo del banchetto imperiale che dichiarera' aperta la caccia
notturna all'Adrenalina. La battuta diurna si e' conclusa con mostruoso e
prevedibile ritardo. Frustiamo a manetta i nostri cavalli per arrivare con
meno carroz-lag possibile, ma la vettura di messer Cana' per poco non si
pianta in un altra. Il conducente scende, vede Cana' in fuga, ferma me e fa:
"E' amico vostro?"
E io: "Chi quell'imbecille li' del DHC di Calusco che traffica bicicli e che
mi ospita a casa? No non lo conosco" e riparto.
Finalmente arriviamo, tutti muoiono di fame, c'e' una marea di gente con
nomi di tribu' strani chipper, pixel, superbit Fuel klangscheff o acronimi
WF1, WF2, WFJunior poi un giovane menestrello giullare che si presenta come
Gizzo reduce da coma etilici, banchetti bravi, anche lui in cerca di
sguiderzole vogliose. E' stata una delusione glissando davanti alla prova
alcoolica del capitano paf, la sua unica scusante e' che il vino faceva
schifo. Ma guarda lo sventurato Meteora e Mao, Pedro: noi i reduci della
crociata in Francia finalmente riuniti dopo molte disavventure! C'e' Laura
Zorro sempre sfavata per i messaggi. C'e' anche Tonius finalmente
riconciliato con la famiglia dopo l'incursione estiva degli IoBelvers. Con
un po' di stage diving riesco a raggiungere la mia postazione. Il banchetto
non e' molto lauto, nel granducato sono viziato a mangiar bene e non certo a
spender 30 dineuri per 2 boccate e del nettare d'uva al metanolo!

CACCIA NOTTURNA
Meglio pensare all'Adrenalina. Ci infiliamo l'attrezzatura da caccia
notturna. Le illuminazioni sono di vario tipo, io scendo con delle lampade
ad olio molto sborone in grado di illuminare Como, c'e' anche chi ha
semplici luci da morto, ma l'importante e' trovar cio' che si cerca. E
allora via guidati ancora dal Gatto per oscuri sentieri....e' una scena che
si e' ripetuta nel giro di 4-5 ore. Sborone come non mai cerco di spar
davanti insieme all'imperatore del regno dell'est: Mao. Ogni tanto ci
giriamo e osserviamo il bosco costellato di infinite luci che non sono
lucciole ma cacciatori d'adrenalina infoiati dopo un magro banchetto: che
emozione!
Non e' freddissimo l'aria pungente si sente quando la velocita' aumenta.
Qualche salto, si schivano sassi che appaiono all'improvviso e.....ops siamo
a Brunate dove su ogni tornante della mulattiera selciata si scatenera'
bagarre. Infiniti scalini l'olio delle illuminazioni sta per finire qualcuna
si guasta ma siamo in fondo: che battuta! Insolita quanto adrenalinica,
grazie Gatto! C'e' il tempo di salutarci e guardare la contentezza negli
occhi di tutti prima di rientrare un po' infreddoliti nelle nostre dimore,
per rilassarci prima dell'ultima e piu' importante battuta di domani
mattina!!!!

L'ULTIMA CACCIA
Squillano le trombe: e' tardi!!! Nella torre del castello di Cana' abbiamo
dormito in 5: io, Cana', il Bergiola, l'imperatore con il fido scudiero
Pedro. Siamo in forte ritardo il grosso del gruppo salira' con la teleferica
a Brunate, noi saliamo con le carrozze fin quasi alla baita Carla e
attendiamo gli altri, selliamo i destrieri e ci uniamo al gruppo
nell'apoteosi dell'adrenalina di questa spedizione. Il sole ci illumina e in
armonia arriviamo all'ennesima osteria. Sullo sfondo il monte Rosa innevato:
uau!!!! Ma poi arriva l'ultima inesorabile,
clamorosa,fago-merdosa,sciugnata, adrenalinica discesa!!!! Siamo piu' o
meno dove abbiamo iniziato a scendere ieri ma il tempo e' molto piu' bello e
la luminosita' della giornata ci elettrizza. Si va! single track nella merda
ma e' li' e' li' l'adrenalina la vedo!!! Si eccola l'abbiamo trovata e' su
una carrareccia cosparsa di saltoni in velocita'!! Se si accartocciasse
qualcuno tutti farebbero parte di un gruppo di rottami misto a carne umana!!
Ciolla e' infoatissimo e stranamente non dopato Gizzo in sella a una Coiter,
Cana' sempre piu' marrano in attesa del nuovo biciclo!!!Arriva il bitume e
noi ritorniamo verso Como con gli zaini colmi dell'adrenalina che
cercavamo!! Si ora dopo 3 giorni di battute siamo contenti e soddisfatti,
per un po' abbiamo fatto scorta. Io, Mao, Pedro, Cana' e TP dobbiamo
risalire alle carrozze, siamo stanchissimi, ma felici il colloquio e'
piacevole e ci gustiamo il tramonto sul lago partono nuove idee battute di
caccia in terra Slovena.....vedremo dove questi tempi cupi e nefasti ci
condurranno
Buon anno dal Pazzo di Lucca
 

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