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Pausa pranzo n° 2: scoperta downhill incredibile!

nonnocarb

Redazione
11/11/03
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Merano
www.meranobike.it
Ultimo giorno di settembre e, viste le previsioni, ultimo giorno caldo dell'anno: maglio non farsi scappare la possibilità di un ultimo bel giro in alta montagna in maniche e pantaloni corti . Fuga veloce dall'ufficio, mi cambio e parto verso la funivia di Lana, che mi porta da 300 a 1500m. di altitudine del monte S. Vigilio. Da qui ancora 400 m. di dislivello, in parte ripidi ma pedalabili, fino alla malga Naturno, in un ambiente montano incantevole. http://img353.imageshack.us/img353/1465/30ainizio1at.jpg La malga di Naturno ha tanti pregi, paesaggio mozzafiato sulla val Venosta, panchine per prendere il sole, cibo e birra per ristorarsi, ma specialmente è il punto di partenza di 5, e sottolineo 5, sentieri per freeride e downhill classificabili fra i più lunghi, ripidi e belli dell'Alto Adige, tutti con circa 1400 m. di dislivello.
Il n° 29 fino a Tel, il 27 e il 28 fino a Rablà, il 30 fino a Naturno e il 30a fino a Plaus. Di quest'ultimo ne ho solo sentito parlare per via della sua durezza e decido di provarlo. Indosso le protezioni, abbasso la sella, scatto un paio di foto e via. Si comincia lungo un ripido prato pieno di grandi sassi, http://img307.imageshack.us/img307/7408/30amia8qo.jpgdopodichè il sentiero si tuffa nel buio del bosco e la pendenza sembra non mollare mai, con lunghi tratti sempre sopra al 25%, le ruote sembrano andare per conto loro scivolando sul tappeto infinito di aghi di abete, i dischi sono già bollenti, farli riposare per più di qualche secondo pare impossibile. Finalmente una curva, anzi un tornantino stretto, seguito da altri in rapida successione, qui il bosco è molto ripido e sembra quasi di fare uno slalom sulla neve, ma bisogna stare concentrati, non ci sono paletti pieghevoli ma grossi (e duri) abeti. Ad un certo punto il bosco si apre e si incrocia una strada, prima sterrata e poi asfaltata e la si passa per 5, 6 volte, superando salti naturali formati da radici e sassi. Siamo ormai quasi mille metri più in basso, si passa attraverso un maso, fra mucche e galline poi il sentiero, sempre bene segnalato, http://img353.imageshack.us/img353/5357/plaus30a8cl.jpg attraversa un prato ripido e umido, la bici sembra andare dove vuole e riesco a fermarla mettendomi di traverso al limitare del bosco. http://img353.imageshack.us/img353/7381/30abosco7tc.jpg Qui il paesaggio cambia ancora, siamo in mezzo ai pini e sul fondo secco e sassoso le ruote, tanto per cambiare, fanno fatica a fare presa, altri 300 m. di dislivello in scivolata, datemi un uovo che lo faccio al tegamino sui dischi roventi! Si entra adesso in un bosco di latifoglie, i polpacci cominciano a farmi male, non sono abituato a rimanere per tanto tempo in quella posizione, ancora tornantini stretti, saltini, sassi, la discesa sembra non finire più. Improvvisamente però il bosco si apre e il sentiero finisce in prossimità di un cancello. Ancora qualche centinaio di metri di sterrata e sono in paese, da qui la comoda ciclabile della val Venosta fino a Merano. Alle 15 sono in ufficio e scarico i dati dal Polar. Il sentiero misura 6.6 km. per una pendenza media del 21% e un dislivello di 1400 m. Un sogno o un incubo8-) , dipende con che preparazione e quale tipo di bike lo si affronti!
 

marco

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grande carb, esploratore meranense!

Ho appena finito di scrivere l'articolo su merano, esce nel numero di dicembre di bike (in edicola da metá novembre)
Ovviamente ho citato la tua ex full in carbonio
 

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