Ottobre continua a regalarci un buon tempo, si può ancora andare in bici anche oltre i 2500 m, visto che la neve di fine settembre si è sciolta (solito spreco!)
.
E durante lautunno, oltre ai bellissimi colori che si possono ammirare, sui sentieri si incontrano pochissime persone o anche nessuno, quindi si può esplorare anche qualche sentiero vietato, senza rischiare più di tanto la multa. Dopo la Val Rienza e le due volte in Val Sassovecchio degli anni scorsi, entrambe innevate, bisognava assolutamente tornare in zona Tre Cime di Lavaredo e provare la discesa dal Passo Fiscalino al Rif. Zsigmondy Comici e poi tutta la Val Fiscalina fino a Sesto.
Anche questa volta con me cera il sempre più granitico Michele (Spa).
Le previsioni dicevano nuvole basse .allanima delle nuvole basse .a Cortina quasi pioveva ..per fortuna in Val Pusteria cera tempo migliore .ma da Misurina in su siamo rimasti avvolti dalle nebbie per parecchio tempo .peccato per il panorama, ma abbiamo ammirato splendidi giochi di luce che avrebbero fatto la gioia dei bravi fotografi, noi avevamo solo la piccola lumix, che comunque qualcosa di buono fa...(in zona abbiamo incrociato più di qualcuno con macchinoni e obiettivoni da kilo .in effetti era proprio il giorno giusto per fare foto!)
Non avendo voglia di fare tutto il lungo trasferimento da Sesto a Misurina abbiamo lasciato una macchina a Dobbiaco e con laltra siamo saliti a Misurina. Da lì in bici per la solita strada scempio fino al Rif. Auronzo dove non mancano mai le comitive di giapponesi (addirittura con 2 guide alpine per andare in Forcella Lavaredo!!!!). Si continua poi su facile sterrata, sotto le pareti sud delle Tre Cime
e sul sentiero n. 104
(soprannominato sentiero autostrada, largo e liscio come non mai!) fino al Rif. Pian di Cengia, con qualche saliscendi e qualche tratto a spinta, uno molto allenato può farlo quasi tutto in bici.
Lultima durissima rampa prima del rifugio, sullo sfondo la Croda dei Toni
Non mi aspettavo di trovare il rifugio aperto . = troppa gente in giro ..però non mi sono fatto mancare una buona birra!
Dal rifugio inizia la discesa, con tratti esposti e altri molto tecnici.
In generale la discesa è molto difficile, non consigliata a chi odia i sassoni per divertirsi ci vuole buona tecnica, poca paura di farsi male e una bici adeguata .Michele, che è bravo e ha la Nomad, ha fatto anche passaggi veramente tosti, io ho fatto più fatica e sono smontato più spesso. Comunque con la mie (scarse) capacità e 130-130 mm ho fatto circa il 90% del sentiero in bici.
Sarò ripetitivo ma i luoghi attraversati sono di una bellezza senza paragoni.
Un tratto filante al cospetto della Croda dei Toni
Altro tratto facile di sentiero, sullo sfondo Cima 11 e la Torre 11
Il giro complessivo dovrebbe essere sui 50 km e 1800 m, togliendo il tratto Dobbiaco-Misurina si risparmiano circa 15 km e 600 m di dislivello.
Se tutto va bene prima dellinverno torneremo in zona .e poi di sicuro si tornerà per qualche bella gita sci-snowalpinistica
E durante lautunno, oltre ai bellissimi colori che si possono ammirare, sui sentieri si incontrano pochissime persone o anche nessuno, quindi si può esplorare anche qualche sentiero vietato, senza rischiare più di tanto la multa. Dopo la Val Rienza e le due volte in Val Sassovecchio degli anni scorsi, entrambe innevate, bisognava assolutamente tornare in zona Tre Cime di Lavaredo e provare la discesa dal Passo Fiscalino al Rif. Zsigmondy Comici e poi tutta la Val Fiscalina fino a Sesto.
Anche questa volta con me cera il sempre più granitico Michele (Spa).
Le previsioni dicevano nuvole basse .allanima delle nuvole basse .a Cortina quasi pioveva ..per fortuna in Val Pusteria cera tempo migliore .ma da Misurina in su siamo rimasti avvolti dalle nebbie per parecchio tempo .peccato per il panorama, ma abbiamo ammirato splendidi giochi di luce che avrebbero fatto la gioia dei bravi fotografi, noi avevamo solo la piccola lumix, che comunque qualcosa di buono fa...(in zona abbiamo incrociato più di qualcuno con macchinoni e obiettivoni da kilo .in effetti era proprio il giorno giusto per fare foto!)
Non avendo voglia di fare tutto il lungo trasferimento da Sesto a Misurina abbiamo lasciato una macchina a Dobbiaco e con laltra siamo saliti a Misurina. Da lì in bici per la solita strada scempio fino al Rif. Auronzo dove non mancano mai le comitive di giapponesi (addirittura con 2 guide alpine per andare in Forcella Lavaredo!!!!). Si continua poi su facile sterrata, sotto le pareti sud delle Tre Cime
e sul sentiero n. 104
(soprannominato sentiero autostrada, largo e liscio come non mai!) fino al Rif. Pian di Cengia, con qualche saliscendi e qualche tratto a spinta, uno molto allenato può farlo quasi tutto in bici.
Lultima durissima rampa prima del rifugio, sullo sfondo la Croda dei Toni
Non mi aspettavo di trovare il rifugio aperto . = troppa gente in giro ..però non mi sono fatto mancare una buona birra!
Dal rifugio inizia la discesa, con tratti esposti e altri molto tecnici.
In generale la discesa è molto difficile, non consigliata a chi odia i sassoni per divertirsi ci vuole buona tecnica, poca paura di farsi male e una bici adeguata .Michele, che è bravo e ha la Nomad, ha fatto anche passaggi veramente tosti, io ho fatto più fatica e sono smontato più spesso. Comunque con la mie (scarse) capacità e 130-130 mm ho fatto circa il 90% del sentiero in bici.
Sarò ripetitivo ma i luoghi attraversati sono di una bellezza senza paragoni.
Un tratto filante al cospetto della Croda dei Toni
Altro tratto facile di sentiero, sullo sfondo Cima 11 e la Torre 11
Il giro complessivo dovrebbe essere sui 50 km e 1800 m, togliendo il tratto Dobbiaco-Misurina si risparmiano circa 15 km e 600 m di dislivello.
Se tutto va bene prima dellinverno torneremo in zona .e poi di sicuro si tornerà per qualche bella gita sci-snowalpinistica