- 20/9/04
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- Bike
- YetiSB150, Trek TopFuel, Trek Domane,C'Dale Chase
Primo post in questa sezione. Proviamo. Più che altro per dire grazie agli amici con cui si condivide questa grande passione, Lalo, Enri, Bobbyes e compagnia al seguito.o-o
La sveglia suona, presto. Giù dalla branda. Sonno. Ma il pensiero va al futuro imminente. Bene. Fuori fa un freddo cane, inaspettato per metà ottobre, ma chissenefrega. Colazione, bici già in macchina, via. Lalo mi aspetta, assieme il viaggetto passa molto meglio e siam già su nel nostro spot. Freddo cane davvero. Gli altri arrivano, quattro chiacchere e il fiato che va a nascondere le nostre espressioni tracciate su visi ancora un po' assonnati. Siamo pronti. Primo giro tranquillo. A sgranchire un po' le membra intorpidite dal freddo. Secondo giro più a manetta, un po' di calore guadagnato. Le curve si conoscono, via veloci a mordere la ruota posteriore di chi ci sta davanti. I tasselli, voraci, mordono il terreno umido. Una danza sinuosa di balzi, pieghe e curve al limite. Ogni salto lo vorresti rifare subito, in quel preciso istante tornare un attimo indietro con le lancette, e risentirti decollare in alto. Lo stesso vale per le veloci curve in appoggio. Fermi tutti. Nevica. A brave siam su di nuovo, i cristalli imbiancano il terreno, sembra tutto fatato. Quel tocco in più a una giornata di intenso riding, che inevitabilmente si prolunga fino a pomeriggio inoltrato in una session di salti, salti, salti. Spettacolo.
Poi il giono dopo un raffreddore bestia...ma questa è un'altra storia.
La sveglia suona, presto. Giù dalla branda. Sonno. Ma il pensiero va al futuro imminente. Bene. Fuori fa un freddo cane, inaspettato per metà ottobre, ma chissenefrega. Colazione, bici già in macchina, via. Lalo mi aspetta, assieme il viaggetto passa molto meglio e siam già su nel nostro spot. Freddo cane davvero. Gli altri arrivano, quattro chiacchere e il fiato che va a nascondere le nostre espressioni tracciate su visi ancora un po' assonnati. Siamo pronti. Primo giro tranquillo. A sgranchire un po' le membra intorpidite dal freddo. Secondo giro più a manetta, un po' di calore guadagnato. Le curve si conoscono, via veloci a mordere la ruota posteriore di chi ci sta davanti. I tasselli, voraci, mordono il terreno umido. Una danza sinuosa di balzi, pieghe e curve al limite. Ogni salto lo vorresti rifare subito, in quel preciso istante tornare un attimo indietro con le lancette, e risentirti decollare in alto. Lo stesso vale per le veloci curve in appoggio. Fermi tutti. Nevica. A brave siam su di nuovo, i cristalli imbiancano il terreno, sembra tutto fatato. Quel tocco in più a una giornata di intenso riding, che inevitabilmente si prolunga fino a pomeriggio inoltrato in una session di salti, salti, salti. Spettacolo.
Poi il giono dopo un raffreddore bestia...ma questa è un'altra storia.