“Porca miseria ma qui mi tocca andare in mezzo alle erbacce!”- disse Beppe spingendo la sua bici in mezzo alla sterpaglia, seminata di rocce; “Ma dive c.. sono finiti!”.
Era chiaro che Beppe si era perso.
Dopo qualche centinaio di metri in salita, raggiunse uno spiazzo che dava sulla vallata sottostante.
Di fronte a lui si estendeva una vallata circondata da colline, e in mezzo un fiume che disegnava col suo percorso una scia luccicante. Tutt’intorno le cicale festeggiavano con il loro verso il pomeriggio di agosto. Beppe si tolse il casco per asciugarsi i sudori che scendevano dalla fronte, e rinfrescarsi sorseggiando un po’ d’ acqua. Ad un tratto sentì dei rumori, sembrava arrivassero da ovest, e rivolse lo sguardo in quella direzione. Alla sua destra c’era una strada sterrata che si mimetizzava in mezzo alle piante di fico e ulivi. “ Vado a vedere se sono da quella parte” disse mentre iniziò a pedalare. Svoltata la curva si fermò bruscamente facendo sgommare la ruota posteriore.
Lo spettacolo era impressionante si ergevano all’interno di una cava di recente fattura, delle colonne greche alte 3 metri (circa), mentre altre erano stese al suolo in modo disordinato. Nella parte che era in fase di scavo si vedevano tre studenti che armati di pala e pennelli cercavano di estrarre dal terreno un pezzo di un timpano del tetto di un tempio. Incoraggiato dalla vista dei giovani, Beppe si lanciò nella discesa, in questo momento stava mettendo in atto la sue esperienza, eseguendo dei passaggi in mezzo alle rocce e tra le radici delle piante. Il tipico pendio praticato solo da capre. In breve arrivò, e chiese:
“Ciao avete visto dei ciclisti passare di qui?”;
“Sorry we don’t speak Turchish”
“Ma quale turchish, i’m italian, i’m looking for my friends, you see somebody in bycicle in the last hour?”
“no sorry”
“Eh sorry.., va beh!”
“Ma che state cercando? La casa di Ulisse?”
Raccontarono che erano inglesi e stavano eseguendo dei lavori per conto della facoltà d’archeologia… Il discorso non fu terminato in quanto erano arrivati anche Nando e Patty.
“Finalmente ti abbiamo trovato, pensavamo di doverti lasciare qui in mezzo alla steppa “ disse Patty.
“Bella roba cos’è !” disse Nando…
Era chiaro che Beppe si era perso.
Dopo qualche centinaio di metri in salita, raggiunse uno spiazzo che dava sulla vallata sottostante.
Di fronte a lui si estendeva una vallata circondata da colline, e in mezzo un fiume che disegnava col suo percorso una scia luccicante. Tutt’intorno le cicale festeggiavano con il loro verso il pomeriggio di agosto. Beppe si tolse il casco per asciugarsi i sudori che scendevano dalla fronte, e rinfrescarsi sorseggiando un po’ d’ acqua. Ad un tratto sentì dei rumori, sembrava arrivassero da ovest, e rivolse lo sguardo in quella direzione. Alla sua destra c’era una strada sterrata che si mimetizzava in mezzo alle piante di fico e ulivi. “ Vado a vedere se sono da quella parte” disse mentre iniziò a pedalare. Svoltata la curva si fermò bruscamente facendo sgommare la ruota posteriore.
Lo spettacolo era impressionante si ergevano all’interno di una cava di recente fattura, delle colonne greche alte 3 metri (circa), mentre altre erano stese al suolo in modo disordinato. Nella parte che era in fase di scavo si vedevano tre studenti che armati di pala e pennelli cercavano di estrarre dal terreno un pezzo di un timpano del tetto di un tempio. Incoraggiato dalla vista dei giovani, Beppe si lanciò nella discesa, in questo momento stava mettendo in atto la sue esperienza, eseguendo dei passaggi in mezzo alle rocce e tra le radici delle piante. Il tipico pendio praticato solo da capre. In breve arrivò, e chiese:
“Ciao avete visto dei ciclisti passare di qui?”;
“Sorry we don’t speak Turchish”
“Ma quale turchish, i’m italian, i’m looking for my friends, you see somebody in bycicle in the last hour?”
“no sorry”
“Eh sorry.., va beh!”
“Ma che state cercando? La casa di Ulisse?”
Raccontarono che erano inglesi e stavano eseguendo dei lavori per conto della facoltà d’archeologia… Il discorso non fu terminato in quanto erano arrivati anche Nando e Patty.
“Finalmente ti abbiamo trovato, pensavamo di doverti lasciare qui in mezzo alla steppa “ disse Patty.
“Bella roba cos’è !” disse Nando…