"NON CI CREDERETE, MA QUANDO VADO IN BICI TUTTO CIO' CHE NON SOPPORTO LO POSSO DESCRIVERE" (Il Duca di Salaparuta).
Non sopporto le palline di cacca di capra rese molli dalla pioggia.
Non sopporto l'asfalto, le auto, lo smog e andare al lavoro la domenica mattina.
Non sopporto gli spari dei cacciatori, i rovi sulle braccia, avanzare bici in spalla.
Non sopporto forare, cambiare la camera d'aria, cercare la spina dentro il copertone e ripartire con la ruota più sgonfia che gonfia.
Non sopporto cadere, neanche una caduta scema, di quelle innocue che fanno ridere.
Non sopporto i cigolìi della mia bici e neppure quelli delle altre.
Non sopporto rompere il mozzo, anche se è bello farsi spingere fino a casa.
Non sopporto la prima parte, interminabile e brutta, del Torrente Mela, il nostro caro Apple River che nella seconda parte si fa incantevole.
Non sopporto chi si lamenta della salita e chi si vergogna se arriva in cima dietro una donna.
Non sopporto sbagliare strada poiché non torno indietro.
Non sopporto il sudore dell'ascella poiché l'annuso.
Non sopporto la doccia con la tenda di plastica poiché si appiccica addosso.
Non sopporto gli schizzi di cacca di capra sulla maglietta e anche in lavanderia la pensano così.
Non sopporto la derapata sopra un fiore e anche mia cugina la pensa così.
Non sopporto le cave, la montagna sbucciata, i laghetti artificiali che brulicano di gente con la pasta a forno nel cestino.
Non sopporto incrociare in montagna il fuoristrada o l'enduro.
Non sopporto chi dice che in vetta a una montagna non c'è nulla. Perché, cosa ci dovrebbe essere, Monalisa?
Non sopporto il luna park, la vacanza organizzata, il centro commerciale, la musica leggera italiana, le cuffiette che sparano house, i brufoli e le supposte.
Non sopporto le magliette con grandi scritte di grandi marche o team e quelle con le stelle americane.
Non sopporto le uscite da quattro soldi, neppure quando sono fuori forma, non sopporto essere fuori forma.
Non sopporto le teste di cazzo e quelle senza casco che solitamente appartengono alla stessa persona.
Non sopporto le foto coi piedi tagliati e quelle in posa con lo sguardo narciso o con l'indice e il medio a forma di "v".
Non sopporto le fidanzate del biker poiché intervengono, le mogli del biker poiché aspettano, il pranzo della domenica poiché distrae, il biker sposato poiché ingrassa, il biker fidanzato poiché il suo tempo è un tiranno intollerante.
Non sopporto gli alberi di gelsi bianchi senza gelsi bianchi.
Non sopporto, anzi odio le zanzare, il maltempo, la pioggia e il fango sulle lenti da miope.
Non sopporto gli ex compagni di liceo che dopo venticinque anni ti riconoscono e da lontano urlano il tuo cognome, poi si avvicinano brutti da far paura: "Anch'io mi son fatto la mountain bike..."
"No, con te non esco!"
Il Conte Nic
Non sopporto le palline di cacca di capra rese molli dalla pioggia.
Non sopporto l'asfalto, le auto, lo smog e andare al lavoro la domenica mattina.
Non sopporto gli spari dei cacciatori, i rovi sulle braccia, avanzare bici in spalla.
Non sopporto forare, cambiare la camera d'aria, cercare la spina dentro il copertone e ripartire con la ruota più sgonfia che gonfia.
Non sopporto cadere, neanche una caduta scema, di quelle innocue che fanno ridere.
Non sopporto i cigolìi della mia bici e neppure quelli delle altre.
Non sopporto rompere il mozzo, anche se è bello farsi spingere fino a casa.
Non sopporto la prima parte, interminabile e brutta, del Torrente Mela, il nostro caro Apple River che nella seconda parte si fa incantevole.
Non sopporto chi si lamenta della salita e chi si vergogna se arriva in cima dietro una donna.
Non sopporto sbagliare strada poiché non torno indietro.
Non sopporto il sudore dell'ascella poiché l'annuso.
Non sopporto la doccia con la tenda di plastica poiché si appiccica addosso.
Non sopporto gli schizzi di cacca di capra sulla maglietta e anche in lavanderia la pensano così.
Non sopporto la derapata sopra un fiore e anche mia cugina la pensa così.
Non sopporto le cave, la montagna sbucciata, i laghetti artificiali che brulicano di gente con la pasta a forno nel cestino.
Non sopporto incrociare in montagna il fuoristrada o l'enduro.
Non sopporto chi dice che in vetta a una montagna non c'è nulla. Perché, cosa ci dovrebbe essere, Monalisa?
Non sopporto il luna park, la vacanza organizzata, il centro commerciale, la musica leggera italiana, le cuffiette che sparano house, i brufoli e le supposte.
Non sopporto le magliette con grandi scritte di grandi marche o team e quelle con le stelle americane.
Non sopporto le uscite da quattro soldi, neppure quando sono fuori forma, non sopporto essere fuori forma.
Non sopporto le teste di cazzo e quelle senza casco che solitamente appartengono alla stessa persona.
Non sopporto le foto coi piedi tagliati e quelle in posa con lo sguardo narciso o con l'indice e il medio a forma di "v".
Non sopporto le fidanzate del biker poiché intervengono, le mogli del biker poiché aspettano, il pranzo della domenica poiché distrae, il biker sposato poiché ingrassa, il biker fidanzato poiché il suo tempo è un tiranno intollerante.
Non sopporto gli alberi di gelsi bianchi senza gelsi bianchi.
Non sopporto, anzi odio le zanzare, il maltempo, la pioggia e il fango sulle lenti da miope.
Non sopporto gli ex compagni di liceo che dopo venticinque anni ti riconoscono e da lontano urlano il tuo cognome, poi si avvicinano brutti da far paura: "Anch'io mi son fatto la mountain bike..."
"No, con te non esco!"
Il Conte Nic